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Quesito

Buona sera padre Angelo,
le scrissi già in passato e ho trovato le sue risposte sempre ottime! Volevo chiederle la sua opinione in merito a questo articolo (di cui ora le posterò il link)
Avendo io in passato abbandonato la chiesa e solo ultimamente sentendo una spinta a ritornare in essa, non posso negare che data la mia grande curiosità mi sono imbattuto spesso anche nella fede ortodossa orientale; purtroppo o per fortuna sono sempre pieno di dubbi in varie materie di fede (la mia curiosità e interesse per la storia e la teologia della chiesa mi portano spesso a pensare su profondi argomenti di fede) e volevo sapere l’opinione della Chiesa Romana in merito a questo "attacco" di una parte della chiesa ortodossa (nel link indicato viene detto chiaramente che Lourdes, Fatima, Padre Pio sono tutte manifestazioni del diavolo, n.d.r.).
Grazie della disponibilità
Stefano


Risposta del sacerdote

Caro Stefano,
1. mi spiace dover smentire quanto affermano gli ortodossi secondo i quali le stimmate di padre Pio, di san Francesco e le apparizioni di Lourdes o Fatima sono tutte invenzioni del demonio.
È vero che di fronte ai fatti straordinari dobbiamo essere cauti perché il demonio si traveste da angelo di luce.
E Gesù stesso ha detto che l’anticristo compirà prodigi così da trarre in inganno molti.
Tuttavia anche prima del 1054, anno della separazione della Chiesa ortodossa da quella di Roma, all’interno della Chiesa avvenivano miracoli e c’erano apparizioni.

2. Gli ortodossi sanno che anche dopo la morte degli Apostoli nella Chiesa avvenivano miracoli e c’erano visioni come quelle descritte nella Sacra Scrittura, soprattutto negli Atti.
Tuttavia quando vi furono delle deviazioni, come nel caso di Montano (anno 172) il quale asseriva di aver ricevuto una nuova e definitiva Rivelazione diversa da quella ricevuta dagli Apostoli, la Chiesa si reagì senza fare d’ogni erba un fascio.
È stato notato che "sarebbe stato facile condannare ogni forma di profetismo col pretesto di combattere efficacemente la nuova profezia. Ma le chiese non cedettero a questa tentazione" (L. Volken, Le rivelazioni nella Chiesa, p. 66).
Verso il 180-182 Sant’Ireneo tra i doni ricevuti dai cristiani menziona anche le visioni: “I veri discepoli del Figlio di Dio in virtù del suo nome e delle grazie ricevute operano a beneficio degli altri secondo il dono che Gesù ha impartito a ciascuno di essi. Alcuni fugano i demoni,… altri hanno la prescienza del futuro, visioni e parole profetiche” (Adversus heareses, 11,49,3). E afferma che alcuni poveri spiriti, rifiutando giustamente i falsi profeti, negano alla Chiesa la grazia della profezia e cadono nel peccato imperdonabile contro lo Spirito (Ib., III, 11.9).
S. Cipriano di Cartagine (+258) scrive: “Da noi l’età innocente riceve dallo Spirito Santo visioni notturne e altre in pieno giorno e nell’estasi vede coi propri occhi, ascolta e dice quelle cose per mezzo delle quali il Signore si degna di avvertirci e istruirci” (Epist 16.4).
S. Gregorio Magno (VI sec.) narra che la Beata Vergine è apparsa di notte a una fanciulla per annunciarle la sua prossima morte (Epist 16.4).
Il nome di S. Gregorio Magno è legato anche alle cosiddette "messe gregoriane", per la visione avuta dopo la celebrazione della trentesima messa in suffragio di un monaco: lo aveva visto entrare in Paradiso.

3. Ma vediamo adesso qual è il motivo per cui il Signore ha promesso i miracoli alla Chiesa come si legge nella finale del Vangelo di Marco: “Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno” (Mc 16,17-18).
E ancora: “Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano” (Mc 16,20).
Il motivo è evidente. È lo stesso per il quale il Signore a coloro che negavano la sua divinità disse di crederlo almeno per le opere stesse. “Gesù rispose loro: Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me” (Gv 10,25).
Sono le opere dunque, i miracoli, che testimoniano in maniera singolare e convincente la verità della dottrina di Cristo e la santità della sua vita.

4. Gesù ha promesso la stessa cosa anche per la sua Chiesa: i miracoli avrebbero testimoniato la verità della dottrina e la santità della vita: “In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre” (Gv 14,12).

5. Di fatto gli ortodossi non sono accompagnati da tutta la teoria di miracoli e di apparizioni con cui è accompagnata la Chiesa Cattolica.
E il motivo è evidente. Come potrebbe il Signore testimoniare a favore di coloro che si sono separati da Pietro che Egli stesso ha costituto come capo di tutto il gregge quando gli ha detto: «Pasci i miei agnelli» (Gv 21,15) e «Pasci le mie pecore» (Gv 21,17)?

6. Allora gli ortodossi non hanno altra alternativa che questa: o ammettere i loro errori e mettersi di nuovo in comunione con Pietro oppure dire che tutto quanto avviene nella Chiesa cattolica è frutto di intervento diabolico.
Bisognerebbe però dimostrare che San Francesco o Padre Pio siano stati delle canaglie, dei truffatori, che l’umile santa Bernadette Soubirous sia stata un’imbrogliona, che tutti i processi canonici e le perizie fatte da scienziati e persone competenti  siano sciocchezze, che le virtù esercitate dai Santi siano dei vizi, che la moltitudine di persone che questi Santi hanno portato al Signore sia solo un abbaglio e le abbiano invece portate al diavolo.
Ma è sotto gli occhi di tutti che non è così, ma è vero il contraio.

7. Da questo però dobbiamo imparare una lezione: non è mai troppo quello che si fa per l’ecumenismo, e cioè per l’unità dei cristiani.
Gesù ha pregato perché tutti siano uno e il mondo creda: “perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21).
Da queste tensioni o insinuazioni molti, come nel tuo caso, si riempiono di dubbi.
Non dobbiamo dimenticare che le divisioni sono opera del maligno, di satana, il divisore per antonomasia.

Ti assicuro la mia preghiera, ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo