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Quesito

Salve Padre,
vorrei chiederle quali sono le condizioni per cui un voto fatto a Dio possa essere invalido.
Anni fa fui sconsiderato facendo un voto a Dio, ora che trovo una fortissima difficoltà a rispettare il mio voto mi chiedo quali possano essere le cause per cui il mio voto fatto con sconsideratezza possa essere nullo agli occhi di Dio.
Ho letto del voto che Iefte fece a Dio e mi sono sentito ancora più obbligato a portarlo a termine, mi chiedevo se nella Bibbia ci fossero stati eventi in cui dei voti fatti al Signore fossero stati ritenuti invalidi.
La ringrazio e la ricordo nella preghiera 


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. Dobbiamo ricordare innanzitutto che cos’è il voto.
Viene definito così: “È la promessa fatta a Dio di un bene possibile e migliore”.
Poiché il voto è come una legge che una persona dà a se stessa si richiede che sia in grado di intendere e di volere.
Vi sono pertanto motivi di invalidità legati al sapere, al volere e alla deliberazione.

2. Circa il sapere è invalido il voto di chi non ha raggiunto l’uso di ragione.
E, sebbene che abbia raggiunto l’uso di ragione puoi mettere un voto per conto proprio, tuttavia la Chiesa, nella sua disciplina, considera invalido il voto dei consigli evangelici in un istituto di vita consacrata per chi non ha compiuto 18 anni.
Il motivo è che si tratta di una materia di così grave e di grande importanza (povertà, castità e obbedienza al seguito di Gesù Cristo) che richiede una certa maturità nella persona.

3. È invalido il voto quando è finto, per cui lo si esprime solo verbalmente ma nel proprio cuore non si ha nessuna intenzione di obbligarsi. 
Va ricordato che fingere in maniera così grave, costituisce un peccato grave.

4. È invalido il voto di una persona che non ha una piena e perfetta deliberazione.
Si considera deliberazione piena e perfetta quella che viene fatta ad esempio per un contratto particolarmente oneroso. È necessario pertanto che uno sappia a mente serena e lucida a che cosa va incontro.

5. È invalido il voto fatto in maniera superficiale o frettolosa. 
Sono invalidi pertanto i voti fatti da persone che non sono signore di se stesse, che sono semi ebbre o così gravemente malate e con febbre tanto alta da sfiorare il delirio.
Ugualmente sono invalidi i voti emessi da persone che hanno una morbosità patologica nel fare un voto uno dietro l’altro o che hanno l’idea fissa del voto.

6. È invalido il voto fatto sotto violenza fisica o morale.
Ugualmente è invalido il voto emesso sotto una perturbazione dell’animo così grave da annebbiare la mente così che uno non sa quello che fa.

7. Vi sono poi altre motivazioni non più legate alla persona che lo emette, ma all’oggetto del voto.
Pertanto è valido solo il voto che ha come oggetto un bene, non un male.
Non è valido invece il voto fatto sulle persone altrui, come se fossero di propria proprietà.
È il caso di Jefte, che secondo la Sacra Scrittura “fece voto al Signore, dicendo: se mi darai nelle mani i figli di Ammon, il primo che uscirà e mi verrà incontro alle porte della mia casa quando ritornerò vincitore, l’offrirò in olocausto al Signore” (Gdc 11,30-31).
Ma San Girolamo commenta: Jefte “nel fare il voto fu stolto”, perché mancò di discernimento (poteva venirgli incontro un uomo o un animale non sacrificabile, come un asino) e “nell’osservarlo fu empio”.
Tuttavia Jefte è posto nel catalogo dei santi perché l’ha fatto in buona fede oppure, come dice San Tommaso, “perché è probabile che si sia pentito di quella iniquità, la quale però prefigurava un bene futuro”.

Queste, a grandi linee, sono le motivazioni che rendono invalido un voto.
Il tuo senza dubbio è stato nullo perché è stato fatto con sconsideratezza, senza deliberazione.

Con l’augurio di ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo