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Quesito
Gentile Padre Angelo,
salve. Ho un dubbio sull’Eucarestia che non riesco a risolvere, ho bisogno del suo aiuto.
Se in ogni ostia c’è Gesù tutto intero, sembrerebbe che se ci sono molte ostie allora ci sono molti Gesù. Ovviamente, invece, Gesù è uno solo.
Inoltre nell’istituzione dell’Eucarestia Gesù ha detto “questo è il mio corpo”. Allora ne dedurrei che in quel momento c’erano due Gesù.
Perdoni la domanda sciocca; io vorrei credere ciecamente nell’Eucarestia, ma mi vengono troppi dubbi, come devo fare?
Grazie mille per il meraviglioso servizio che svolge con questa rubrica.
Cordiali saluti.
Antonio
Risposta del sacerdote
Caro Antonio,
1. per comprendere quanto tu domandi è necessario distinguere una duplice presenza di Cristo.
La prima è una presenza naturale, a modo di quantità, dicono i teologi, e pertanto è visibile e tangibile.
La seconda è una presenza sacramentale nella quale Cristo è presente con la sua sostanza, e pertanto in maniera non visibile.
2. Gesù Cristo è in cielo con la sua presenza naturale.
Non fa difficoltà che possa essere su questa terra con un’altra forma di presenza: quella sacramentale.
3. La stessa cosa avvenne nell’ultima cena: la medesima persona di Nostro Signore, oltre ad una presenza naturale che era quella che tutti gli apostoli vedevano, ne assunse un’altra: sacramentale, e cioè nel segno del pane e del vino. È una presenza reale e c’è tutto Gesù Cristo: corpo sangue anima e divinità.
Ma è presente ad modum substantiae, a modo di sostanza.
4. La stessa cosa avviene quando si spezza la particola consacrata: non ci sono due Gesù Cristo, ma lo stesso Gesù Cristo è presente due volte sotto forma sacramentale.
5. Similmente: in tutte le particole che vengono distribuite nella Messa e in tutte le particole consacrate che vi sono nelle varie parti del mondo è presente l’unico Gesù Cristo che è in cielo.
Non si moltiplica la sua persona, ma si moltiplica la sua presenza sacramentale.
6. È la dottrina espressa dal concilio di Trento con queste parole: “Questo santo sinodo insegna e professa apertamente e semplicemente che nel divino sacramento della Santa Eucaristia, dopo la consacrazione del pane del vino, il nostro Signore Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, è contenuto veramente, realmente e sostanzialmente, sotto l’apparenza di quelle cose sensibili.
Non vi è infatti contraddizione tra il fatto che lo stesso nostro Salvatore siede sempre nei cieli alla destra del Padre, secondo il modo naturale di esistere, e il fatto che, tuttavia, presente sacramentalmente in molti altri luoghi, sia presso di noi nella sua sostanza, con quel modo di esistere che, difficile da esprimere a parole, tuttavia possiamo comprendere con la nostra mente illuminata dalla fede” (DS 1636).
7. Se si bada bene, l’insegnamento della Chiesa non è altro che l’esplicitazione di quello che Gesù fece nell’ultima cena: “Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me»” (Lc 22,19).
Questo, cioè il pane, che prima della consacrazione era pane, adesso dopo la consacrazione non è più pane, ma il corpo di Cristo.
Rimangono le apparenze del pane: il colore, il sapore, la forma. Ma la sostanza del pane si è convertita nella sostanza del corpo del Signore.
Ne risulta che non vi sono due corpi di Cristo, ma due presenze dell’unico corpo di Cristo: l’una quella che conserva nelle sue apparenze naturali, l’altra quella che è sotto le apparenze sacramentali.
Cosicché quando i sacerdoti sparsi in tutto il mondo pronunciano le parole della consacrazione non moltiplicano il corpo di Cristo, ma le presenze sacramentali del corpo di Cristo.
Ti ringrazio per il quesito.
Con l’augurio di ricevere sempre fruttuosamente la presenza sacramentale di Gesù nella tua vita, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo