Questo articolo è disponibile anche in:
Italiano
Quesito
Caro Padre Angelo,
Le volevo chiedere come mai la Festa della Divina Misericordia, istituita con l’aiuto di Santa Faustina, è così importante, tanto da essere definita la grazia più grande data da Gesù tramite la Santa.
Ho letto che la grazia consiste nella remissione totale delle colpe e delle pene meritate dai peccati, ma che è qualcosa di più grande dell’indulgenza plenaria, un "secondo battesimo" secondo qualche teologo.
È diversa dall’indulgenza plenaria e in cosa.
È di più? È un recupero dell’innocenza battesimale? (Le ricordo che Don Bosco diceva che una volta perduta l’innocenza, più non si ritrova).
La ringrazio per tutto ciò che fa e per i suoi chiarimenti!
Una preghiera per Lei.
Claudio
Risposta del sacerdote
Caro Claudio,
1. Gesù ha chiesto per mezzo di Santa Faustina che nella Chiesa venisse istituita la festa della Divina Misericordia e ne ha indicato anche il giorno: la
prima domenica dopo Pasqua.
Il giorno è altamente significativo: infatti dal vespro del giovedì santo alla domenica di risurrezione Gesù ha compiuto la sua pasqua a beneficio dell’umanità. La Chiesa prolunga i benefici e l’esultanza di quella Pasqua con un’ottava, come per implorare da Dio che una grazia così grande non venga mai meno.
È dunque in questo lasso di tempo che viene esaltata nella maniera più alta la divina misericordia.
L’ottava conclude la festa di Pasqua, che è il memoriale della passione, della morte e della risurrezione del Signore e ne riesprime tutta la sua onnipotenza redentrice e salvatrice.
2. Le condizioni poste per ricevere i benefici promessi (confessione e Comunione) sono legate all’intimo significato della Pasqua.
L’acqua che sgorga dal costato di Cristo richiama il lavacro del Battesimo e anche il lavacro di quel sacramento che i santi Padri chiamavano secondo Battesimo: la confessione.
La S. Comunione è il cibo che alimenta la vita cristiana ed è pure il pegno della gloria futura che ci è stata meritata dalla redenzione compiuta da Cristo..
Con la santificazione ottenuta per mezzo di questi due sacramenti si attua la remissione totale dei peccati e
delle pene temporali, cioè si riceve la stessa grazia del Battesimo.
Se dopo la venuta di Cristo, a motivo di queste disposizioni, ogni giorno è tempo favorevole per la salvezza, la festa della divina misericordia lo è a titolo speciale per la particolare abbondanza di grazie che viene effusa.
3. Vediamo quali siano queste grazie.
Sappiamo tutti che per prendere un’indulgenza plenaria, oltre la confessione e la Comunione, si richiede il ripudio totale dei peccati e anche il ripudio dell’affetto che si può avere nei loro confronti.
Se non c’è questo ripudio, non si ottiene nessuna indulgenza plenaria.
E poiché non c’è remissione dei peccati senza il proposito della Confessione, la Chiesa chiede che questa indulgenza sia sempre accompagnata dalla confessione sacramentale o almeno dal proposito di confessarsi entro qualche giorno.
L’indulgenza plenaria è legata pertanto ad un atto di conversione molto alto, che non può essere compiuto se non perché accompagnato dalla grazia santificante comunicata in grado altrettanto alto.
Per la festa della divina Misericordia i fedeli sono maggiormente preparati a questo atto non solo per la Quaresima che hanno fatto, ma anche perché stanno vivendo la Pasqua del Signore, rinnovati nella loro vita.
Quest’indulgenza riattualizza quanto essi hanno fatto durante la veglia pasquale quando hanno rinnovato le promesse battesimali e sono stati aspersi con l’acqua lustrale.
Si tratta dunque di una attuale liberazione dal peccato, dalle pene e anche da tante aggressioni che possono derivare dal comune avversario e nemico.
È veramente pasqua, passaggio, liberazione totale, se noi lo permettiamo.
Pertanto se in riferimento all’eliminazione della pena temporale ogni indulgenza plenaria ha un identico effetto per tutti (altrimenti l’indulgenza non sarebbe plenaria), tuttavia in riferimento all’infusione della grazia santificante che l’accompagna vi può essere maggiore o minore infusione a seconda delle disposizioni del soggetto e al grado di grazia o di santificazione comunicata. E la festa di Pasqua è proprio ordinata a questo.
Questa dunque è la prima differenza.
4. Oltre a questo c’è da dire che nella festa della Divina misericordia, insieme con l’indulgenza plenaria, il Signore ha promesso molte altre grazie, che sono un prolungamento delle grazie donate durante la passione e morte e soprattutto nel giorno della sua risurrezione.
Il venerdì santo, ad esempio, ha donato la grazia del pentimento al buon ladrone, al centurione e alle folle.
Il sabato santo ha liberato negli inferi le anime di coloro che attendevano la redenzione.
Il giorno della sua risurrezione ha donato ai discepoli la grazia della sua presenza, lo Spirito Santo, la gioia, la pace, la fede, la consolazione…
Orbene, la festa della divina Misericordia riassume tutti i benefici che Cristo ci dona con la sua Pasqua.
5. Allora possiamo comprendere più dettagliatamente le parole rivolte dal Signore a S. Faustina: “Desidero che la Festa della Misericordia sia di riparo e di rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia. L’anima che si accosta alla confessione ed alla santa
Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. In quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come scarlatto” (Diario 699).
“La festa della Mia misericordia è uscita dalle Mie viscere a conforto del mondo intero ed è confermata nell’abisso delle Mie grazie" (Diario 420).
6. Circa l’innocenza battesimale: certo, una volta perduta è perduta.
Tuttavia non è impossibile che la si riacquisti in senso morale. Per questo, al dire di sant’Agostino, la Maddalena, una volta pentita, è diventata così pura da essere seconda sotto questo aspetto solo alla Madonna.
Ti ringrazio di aver attirato l’attenzione su un evento così prezioso della nostra vita cristiana.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo