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Quesito

Buongiorno padre e buona domenica.
Volevo farle delle domande su Geremia 16,19-21 e Zaccaria 8,20-23.
Facendo ricerche su internet ho letto opinioni di persone che affermano che questi versetti si adempiranno alla fine del mondo.
Io per il versetto di Geremia ho solamente interpretato che si è adempiuta con la conversione di persone di tutti i popoli del mondo al Dio biblico, che è lo stesso nel vecchio e nel nuovo testamento.
Per quanto riguarda invece Zaccaria 8,20-23 questi versetti inizialmente mi hanno turbato e mi hanno fatto dubitare un attimo la fede, cioè che il cattolicesimo sia la verità. Perché qui si dice che i popoli andranno a Gerusalemme, e che prenderanno un GIUDEO per il mantello dicendo che vogliono andare con loro, perché Dio e con loro. Quindi alcuni lo interpretano come ancora da adempiersi. Allora io ho provato a leggere il contesto: Zaccaria scrive nel periodo dell’esilio babilonese. Nel capitolo sette si parla delle memorie dei tempi passati, mentre nel capitolo 8 il Signore promette a Israele che tornerà nella terra promessa, ricostruendo il tempio. Allora solo successivamente viene Zaccaria 8,20-23 che dice “anche i popoli, in quei giorni” leggendo il contesto, dovrebbe applicarsi al periodo del secondo tempio e più precisamente nel periodo di Gesù, perché penso che i pagani vennero a Gerusalemme per adorare e i giudei che presero per il mantello furono i giudei che fondarono la chiesa cattolica, nata e fondata da ebrei e poi grazie a San Paolo sparsa in tutto il mondo.
Poi leggendo Romani 2,28 San Paolo dice che il vero giudeo è il circonciso nel cuore, quindi anche i cristiani possono considerarsi giudei, ma non so se c’entri molto… Questa è l’interpretazione che ho dato io a questi versetti, mi dica se sia corretta e mi spieghi meglio se può. Devo ammettere che il versetto di Zaccaria mi ha causato un po’ d’ansia e di dubbi
Le chiedo di pregare per i miei stati d’ansia e io cerco di ricambiare pregando ogni giorno una decina del rosario per i sacerdoti.
Buona domenica


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. a vantaggio dei nostri visitatori è opportuno riportare per esteso i versetti del testo sacro.
Ecco il testo di Geremia 16,19:21: “A te verranno le genti
dalle estremità della terra e diranno: «I nostri padri ereditarono soltanto menzogna, e nullità che non giovano».
Può forse l’uomo fabbricarsi i propri dèi? Ma quelli non sono dèi!
«Perciò, ecco, io faccio loro conoscere questa volta la mia mano e la mia forza. Essi sapranno che il mio nome è Signore»”.
Ed ecco il testo di Zaccaria 8,20-23: “Così dice il Signore degli eserciti: Anche popoli e abitanti di numerose città si raduneranno e si diranno l’un l’altro: «Su, andiamo a supplicare il Signore, a trovare il Signore degli eserciti. Anch’io voglio venire». Così popoli numerosi e nazioni potenti verranno a Gerusalemme a cercare il Signore degli eserciti e a supplicare il Signore.
Così dice il Signore degli eserciti: In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli diranno: «Vogliamo venire con voi, perché abbiamo udito che Dio è con voi»”.

2. Va premesso che tutti e due i testi fanno riferimento ad Israele che si trova in una condizione di esilio e al suo ritorno nella terra promessa.
Il primo e immediato significato va dunque colto in questo contesto: la permanenza degli ebrei in mezzo ai pagani durante l’esilio è servita certamente a far conoscere il culto del vero Dio.
Senza volerlo, gli ebrei in esilio furono in qualche modo missionari in mezzo ai pagani e Dio per mezzo loro preparò la loro conversione.
Un certo numero di conversioni si verificarono infatti nel periodo dell’esilio e in quello seguente come emerge da questo testo di Esdra 6,19-21: “I rimpatriati celebrarono la Pasqua il quattordici del primo mese. Infatti i sacerdoti e i leviti si erano purificati tutti insieme, come un sol uomo: tutti erano puri. Così immolarono la Pasqua per tutti i rimpatriati, per i loro fratelli sacerdoti e per se stessi. Ne mangiarono gli Israeliti che erano tornati dall’esilio e quanti si erano separati dalla contaminazione del popolo del paese, unendosi a loro per cercare il Signore, Dio d’Israele”.
Questo fatto è ricordato anche da Ester 8,17: “In ogni città e provincia dove era stato pubblicato l’editto, dovunque era stato esposto il decreto, vi erano per i Giudei gioia ed esultanza, festa e allegria. E molti pagani si fecero circoncidere e, per paura dei Giudei, si fecero Giudei”. 

3. Tuttavia poiché gli eventi dell’Antico Testamento sono prefigurazione del Nuovo, mi pare legittimo leggerli anche in una prospettiva escatologica.
Quando il Signore tornerà nella gloria tutti si batteranno il petto.
A questa speranza muovono le parole di Gesù: “Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria” (Mt 24,30). 
E anche quelle di Giovanni nell’Apocalisse: ” Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero, e per lui tutte le tribù della terra si batteranno il petto. Sì, Amen! (Ap 1,7).
Sebbene battersi il petto non significhi esclusivamente domandare perdono, ma anche riconoscersi colpevoli. E, Dio non voglia, colpevoli impenitenti.

4. L’interpretazione che tu hai dato al testo di Zaccaria è ugualmente plausibile.
A suo tempo i circoncisi erano gli ebrei. Oggi i veri circoncisi sono quelli di cui parla San Paolo quando dice: “Giudeo, infatti, non è chi appare tale all’esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; ma Giudeo è colui che lo è interiormente e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera; la sua lode non viene dagli uomini, ma da Dio” (Rm 2,28-29).

Mentre mi complimento per la tua lettura e il tuo studio delle Scritture e mentre ti ringrazio di cuore per la preghiera quotidiana che ogni giorno reciti per i sacerdoti, ti assicuro volentieri la mia, soprattutto per la necessità che mi hai espresso. Ti benedico.
Padre Angelo