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Quesito
Caro Padre Angelo,
ora le chiedo: come è possibile che si trovi scritto in testi autorizzati (imprimatur) e si senta in certe prediche che il sacrificio di Gesù “ha placato l’ira del Padre contro l’umanità peccatrice e corrotta”?
Penso piuttosto che il Padre abbia mandato il Figlio per redimere l’umanità, cioè in un gesto di amore verso l’uomo che si era allontanato da Lui.
Grazie
Carlo
Risposta del sacerdote
Caro Carlo,
1. Sant’Agostino dice che “l’ira è il moto dell’animo che provoca a punire per un’ingiuria fatta a sé o ai propri cari” (Enarratio in Psalm. 6, n. 3).
Questo moto dell’animo consiste in una veemente agitazione interiore in forza della quale si irrompe o ci si precipita su qualcosa o su qualcuno per punire ed eliminare il male.
2. Applicare l’ira a Dio sembra la cosa più assurda che si possa concepire soprattutto alla luce di Dio che è amore e misericordia.
Eppure la Sacra Scrittura presenta non poche volte questa espressione non soltanto nell’Antico Testamento ma anche nel Nuovo.
2. Giovanni Battista “vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo disse loro: razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente” (Mt 3,7).
La Bibbia di Gerusalemme commenta: “È l’ira del giorno di Jahwè che doveva inaugurare l’era messianica”.
E aggiunge: “È un aspetto della assoluta santità di Dio che non tollera nessuna resistenza al suo disegno” (cfr. nota a Nm 11,1). In altri termini non tollera il peccato e cioè non tollera alcun male.
Vista così, per quanto possa sembrare paradossale, l’ira di Dio è un tratto della sua misericordia, analogo a quello di una madre che non sopporta che il suo bambino sia afflitto da mali e debba soffrire.
San Tommaso dice che “l’ira in tal senso è buona ed è chiamata zelo” (Somma teologica, II-II, 158, 8, ad 2). Nello stesso tempo afferma che lo zelo manifesta un amore ancora più intenso, più grande.
3. Mai come in questo caso ci si trova di fronte ad un modo di esprimersi tipicamente umano applicato a Dio.
Dio ha voluto rivelarsi usando anche questo modo umano di esprimersi perché gli uomini capissero bene la gravità del male che è racchiuso nel peccato.
4. Alla luce di questo non ci si stupisce di trovare nella Sacra Scrittura espressioni ancora più forti, come ad esempio quella che si trova nel profeta Nahum: “Un Dio geloso e vendicatore è il Signore, vendicatore è il Signore, pieno di collera. Il Signore si vendica degli avversari e serba rancore verso i nemici. Il Signore è lento all’ira, ma grande nella potenza e nulla lascia impunito” (Na 1,2-3).
Una mamma non è forse gelosa del bene di suo figlio al punto da non sopportare che nessuno gli possa fare del male?
È il suo grande amore che la spinge a precipitarsi per liberare dal male.
5. L’ira di Dio la troviamo anche in San Paolo quando scrive: “Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia” (Rm 1,18).
In altri termini: Dio castiga, e cioè purifica ogni peccato commesso contro di lui (empietà) e contro il prossimo (ingiustizia) da coloro che vivono in maniera immorale (soffocano la verità nell’ingiustizia).
6. Anche nell’Apocalisse quando si parla della vittoria finale di Cristo su tutti i suoi nemici e della gloria che godrà la Chiesa celeste si legge: “Dalla bocca gli esce una spada affilata, per colpire con essa le nazioni. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell’ira furiosa di Dio, l’Onnipotente” (Ap 19,15).
Qui il male viene separato dagli eletti in maniera grandiosa e definitiva facendo risplendere la santità e la gloria di Dio come nel torchio il succo del vino del vino viene separato da tutto ciò che non è vino.
7. Allora placare l’ira di Dio non è altra cosa che purificare misericordiosamente e definitivamente gli eletti da ogni male.
È questo il supremo gesto dell’amore di Dio verso i suoi figli che si sono corrotti nel male. È questo l’ultimo aspetto della redenzione per coloro che si sono allontanati da lui.
Ti ringrazio del quesito. Con l’augurio che Dio ci purifichi da ogni male e ci introduca nel suo Regno eterno ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo