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gent.mo Padre Angelo
vorrei che mi aiutasse ad approfondire la parola “carne” usata nelle epistole Paoline, nella lettera agli Efesini san Paolo “nessuna odia la propria carne” cfr Ef 5,21-33 e intende la carne del coniuge marito e moglie che sono una sola carne.
Ma poi invece la parola “carne” nella lettera ai Galati parla dei peccati della carne, cfr Gal 5,16ss.
Alfredo
Caro Alfredo,
il termine carne nella Sacra Scrittura e ancor più precisante in san Paolo ha diversi significati.
1. Innanzitutto sottintende il corpo vivo, fatto di ossa, di carne, di muscoli e di sangue in opposizione alle realtà vegetali e semplicemente materiali.
In se stessa, indicando il corpo umano, è realtà buona, creata da Dio.
2. Talvolta invece significa la consanguineità come ad es.: “Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne” (Gn 37,27).
3. Altre volte carne sta per tutto il genere umano, come ad esempio quando si dice ogni carne.
4. Molto spesso con il termine carne e anche carne e sangue si indica la debolezza, la fragilità, la dipendenza e la caducità dell’uomo: “Molte volte trattenne la sua ira e non scatenò il suo furore; ricordava che essi sono di carne, un soffio che va e non ritorna” (Sal 78,39).
E anche “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato” (Mt 16,17).
5. Qualche altra volta sta ad indicare tutto l’uomo, anima e corpo, come ad esempio: “Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente” (Sal 84,3).
6. In san Paolo carne ha tutti questi significati.
Ma molto spesso ne assume anche un altro che gli è caratteristico, dove per carne s’intende l’uomo nel suo aspetto di peccatore.
Carne allora è sinonimo di peccato, di ciò che è ostile a Dio.
In Galati dice: “Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio” (Gal 5,19-21).
Così pure in Efesini: “Anche tutti noi, come loro, un tempo siamo vissuti nelle nostre passioni carnali seguendo le voglie della carne e dei pensieri cattivi: eravamo per natura meritevoli d’ira, come gli altri” (Ef 2,3)”.
In questo senso c’è opposizione tra l’azione della carne e quello dello Spirito: “Ciò a cui tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge di Dio, e neanche lo potrebbe.
Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio” (Rm 8,7-8).
7. Sebbene caratteristico di Paolo questo significato lo si trova anche in San Giovanni, come quando Gesù dice: “Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito” (Gv 3,6).
Ma Giovanni per indicare la realtà del peccato in genere usa un altro termine, quello di mondo.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo