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Caro padre Angelo,
il mio, più che un quesito, è uno sfogo, un atto di denuncia se vogliamo.
Personalmente guardo pochissimo la TV, di rado ascolto la radio e qualche volta leggo un quotidiano. Non ho un buon rapporto, come si è capito, con i mezzi di comunicazione. Ciò dipende dal mio profondo sospetto che i media siano veicolati e asserviti. Ma arriviamo al dunque.
Nelle recentissime feste natalizie ho avuto modo di guardare la TV per causa di forza maggiore. Ebbene, non c’è stata trasmissione, canale e occasione nella quale non veniva fatto sfoggio di oroscopi, previsioni astrologiche e ciarlatanerie varie! In quei momenti mi sono interessato molto a come venivano esplicati contenuti di carattere divinatorio e oroscopico. Impressionante il lessico usato: un linguaggio ben preciso che credevo frutto di letteratura fantastica! Guardavo gli ospiti in trasmissione e non credevo ai miei occhi: tutti interessati a capire transiti, movimenti di Plutone, Saturno, Marte… La cosa che più mi ha agghiacciato è constatare che molti di coloro che erano con me, la maggior parte credenti (qualcuno anche praticante) ma anche atei razionalisti, erano molto interessati a scoprire cosa avrebbe riservato il 2014. Dopo lo smarrimento iniziale, come un lampo, mi è venuta in mente la celebre frase di Chesterton: quando uno smette di credere in Dio comincia per credere a tutto. Sono convinto che se uno si dichiara cristiano ma legge gli oroscopi non è cristiano: è stupido. Perchè oltre all’atto pagano (quindi stupido) è anche una violenza nei confronti della ragione. Sarà che oggi più nessuno legge l’aquinate.
Con affetto,
Felice
Risposta del sacerdote
Caro Felice,
1. è vero quello che ha detto Chesterton: quando uno smette di credere in Dio comincia per credere a tutto.
Ma è naturale che sia così. Perché l’uomo avverte di essere dipendente.
È dipendente dall’aria che respira, dai cibi che deve mangiare, dai vestiti di cui deve vestirsi…
Ma fondamentalmente è dipendente nell’essere.
Lo sa di essere dipendente nell’essere, e cioè che non l’ha l’esistenza da se stesso, ma che la riceve istante per istante.
Lo sanno anche gli atei.
2. La differenza però tra gli uni e gli altri è questa: che i credenti sanno di riceverla da Dio e pertanto si rivolgono a Lui, di cui conoscono il piano provvidenziale che è pieno di amore.
Pertanto, benché non conoscano il loro futuro, sanno però di essere nella mani di Dio, che piega ogni evento a servire il loro bene più grande: la santificazione.
Per questo insieme con Davide possono dire: “Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. Mi abbandono alla fedeltà di Dio ora e per sempre” (Sal 52,10).
L’olivo nella Sacra Scrittura rappresenta la prosperità, con le sue foglie sempre verdi che non cadono nonostante il variare delle stagioni.
3. Gli atei avvertono come tutti la dipendenza, ma anziché mettersi nelle mani di Dio, si sentono in balia di forze cieche e per questo facilmente credono agli artifici umani che prospettano di piegare a loro favore le potenze occulte.
Ma qui si innesca una trappola: che riconoscere dipendenza (che è la stessa cosa che dare culto) a queste cose mette anche inconsapevolmente sotto il potere di colui che induce a credere in tutte queste cose, e cioè al diavolo.
E così si attua ancora una volta quello che ha detto la Sacra Scrittura per bocca di Paolo: “Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell’incorruttibile Dio con l’immagine e la figura dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili” Rm 1,22-23).
4. E inesorabilmente capita anche quello che san Paolo dice nel seguito: “Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen” (Rm 1,24-25).
Leggo in un Commentario biblico: “I pagani cercarono di disonorare Dio e Dio permise che disonorassero se stessi e nell’anima e nel corpo”.
Guarda se questo non è vero e se non si ripete anche oggi!
5. E non di rado succede anche quello che si legge nel versetto seguente: “Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa” (Rm 1,26-27).
6. Com’è attuale la conclusione di San Paolo: “non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa”.
Oggi le approvano, le difendono e combattono chi dice che si tratta di una depravazione.
7. Devo aggiungere che tanti che ascoltano l’oroscopo all’inizio dell’anno l’ascoltano solo per curiosità, e non per far dipendere le loro scelte da quello che sentono.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo