Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
Reverendo Padre,
il mio parroco tiene incontri sulla sacra Scrittura.
Talvolta mi chiedo se dietro ad un tale metodo vi sia o no una certa ideologia in cui si porta al centro la Parola mentre ciò mi sembra più da religione del libro che dell’evento quale noi siamo.
Ad esempio nella messa spesso il mio parroco parla sempre tanto di “nutrirsi della Parola” e quasi mai di assistere al Santo Sacrificio.
Qual è dunque il giusto peso da dare alla Parola nella nostra religione ben sapendo che noi riconosciamo pure la Tradizione oltre alla Scrittura come Rivelazione?
Io ho un amico che per principio non legge la Bibbia, sbaglia? Abbiamo bisogno di leggere la Scrittura per conoscere Cristo quando in realtà lo incontriamo nella Santa Eucarestia?
Vi ringrazio immensamente della vostra pazienza e vi assicuro un ricordo nelle mie preghiere.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. È vero che l’Eucaristia è al centro della nostra vita cristiana. Ma l’Eucaristia è sempre accompagnata dall’ascolto della Parola.
Sant’Agostino diceva che prima di mangiare il corpo del Signore, bisogna adorarlo.
Ora adorarlo significa prendere la sua vita e i suoi pensieri come misura dei nostri pensieri.
Ma questo non lo puoi fare se non ascolti Gesù, se non lo scruti, se non lo assimili.
2. Inoltre San Paolo ci ricorda che la fede nasce dall’ascolto della Parola di Dio: “La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo” (Rm 10,17).
È la parola di Cristo quel seme così piccolo, paragonato da Gesù a quello della senape, che è il più piccolo di tutti i semi, ma è destinato diventare così grande che perfino gli uccelli del cielo vanno a trovare riposo tra le sue fronde.
Come puoi evangelizzare senza parola del Signore?
Come può stare in piedi la tua vita cristiana senza il nutrimento della Parola? Gesù ha detto che le sue parole sono “spirito e vita” (Gv 6,63).
Non possiamo dunque farne a meno.
3. Anche la preghiera del S. Rosario: come potrebbe portare frutto se non si conoscessero gli eventi della vita di Gesù, riportati attraverso le parole che lo Spirito Santo ha ispirato agli scrittori sacri e che sono parole efficaci, più taglienti di una spada a doppio taglio (Eb 4,12)?
4. Non possiamo dimenticare quello che Gesù ha detto nell’ultima cena: “Voi siete già mondi per la parola che vi ho annunziato” (Gv 15,3).
Sì, l’ascolto, la meditazione e l’assimilazione della parola del Signore ci rende mondi, ci guarisce dalle nostre debolezze, ci porta a vita nuova, ci apre nuovi orizzonti.
5. Mi dici che hai un amico che per principio non legge la Bibbia.
Mi verrebbe da chiedergli: perché allora il Signore ha parlato?
Non aspetta forse una risposta dalle sue parole?
Vorrei che tu dicessi questo al tuo amico: di evitare di doversi presentare davanti al tribunale del Signore (dinanzi al quale dovrà comparire) dicendo: “ho passato molto tempo a leggere le parole degli uomini, ma per principio non ho voluto leggere le tue”.
Forse che le parole di Dio sono inferiori a quelle degli uomini?
6. Penso a San Domenico che non parlava se non con Dio o di Dio. E che leggeva così avidamente la Parola del Signore che la sua memoria era diventata il granaio della divina sapienza, da cui tirava fuori una soluzione dietro l’altra per le necessità dei fratelli.
Lo Spirito Santo aveva suggerito a Davide ad esprimersi così: “Lampada per i miei passi è la tua parola” (Sal 119,105).
Auguro anche a te di poter giungere a dire la stessa cosa e a trovare nella Parola del Signore la lampada adeguata per dirigere i passi dei tuoi fratelli verso la via della salvezza.
Ti ricordo volentieri al Signore e ti benedico.
Padre Angelo