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Quesito
Caro Padre Angelo,
ieri a Messa il Sacerdote ci ha fatto recitare il credo diverso dal solito (io mi sono astenuto non so se ho commesso peccato) spiegandoci che per l’ occasione della settimana di preghiera per l’ unità dei cristiani questo era un gesto di avvicinamento verso gli altri cristiani non cattolici.
A me personalmente è sembrata un esagerazione, il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna nel credo che lo Spirito Santo procede dal Padre e da Figlio e non solo dal Padre come diceva il credo di ieri recitato al plurale omettendo anche “nella gloria” (e di nuovo verrà nella gloria a giudicare…).
Non è la Chiesa Cattolica convinta di essere detentrice della Verità? Non si nega il Mistero principale della nostra fede Dio Trino ed Uno? Se il Padre e il Figlio sono lo stesso Dio perché lo Spirito che è lo stesso Dio non procede anche dal Figlio?
Ecumenismo significa protestantizzare il cattolicesimo, come è avvenuto per la Santa Messa, o significa far capire ai fratelli che sono lontani dalla Verità quale è la Verità? Se noi cattolici siamo convinti della Verità non vedo il motivo di cambiarla per avvicinare chi si è allontanato deformando la Verità? impaziente attendo la risposta e che Dio la benedica.
Luigi
Risposta del sacerdote
Caro Luigi,
1. quando noi recitiamo il Credo, facciamo nostra la fede della Chiesa.
Per questo il Credo che recitiamo è una professione di fede fatta e stabilita dalla Chiesa.
Il Credo che è recitato nella vostra Chiesa manifesta la fede del sacerdote che celebra. Ma ci si può chiedere: è la stessa fede della Chiesa? Mi auguro di sì, ma non è lecito compiere un simile arbitrio.
2. L’omissione fatta nel vostro Credo non nega la Santissima Trinità e neanche nega che lo Spirito Santo proceda dal Figlio.
Tuttavia c’è da domandarsi: per questa omissione da voi fatta gli ortodossi si sono avvicinati alla Chiesa cattolica? Neanche lo sanno che voi avete fatto così… E probabilmente sarebbero più contenti di vedervi fedeli alla disciplina della Chiesa!
L’ecumenismo esige chiarezza. Non si fa ecumenismo attuando un falso irenismo, che nasconde i problemi.
3. Certamente per fare ecumenismo non si deve protestantizzare la Chiesa Cattolica. Ma non è giusto dire che così sia avvenuto per la Santa Messa.
La Riforma liturgica non è stata voluta per un afflato ecumenico, ma perché si è voluto che i fedeli partecipassero più pienamente al sacrifico eucaristico.
Per questo la liturgia è stata messa nella lingua parlata dalla gente e sono stati fatti ritocchi a riti il cui significato si era smarrito.
Del resto la liturgia della Chiesa è un’azione viva.
Come nella storia della Chiesa ci sono state molte riforme liturgiche, così ce ne saranno anche per il futuro.
Inoltre dobbiamo poi essere convinti che Cristo non abbandona la Chiesa proprio quando la sua Sposa vive il suo momento più alto, quello del culto. Per questo è stato coniato un assioma teologico che suona così: Lex orandi est lex credendi: La norma della preghiera è la stessa norma della fede.
4. Dire che la Chiesa cattolica sia la vera Chiesa voluta da Cristo non significa che la Chiesa cattolica non debba più crescere nella conoscenza della verità. Cristo stesso, promettendo lo Spirito santo, ha detto “Egli vi guiderà alla verità tutta intera”.
E lo Spirito Santo si serve di tanti mezzi per portare progressivamente la Chiesa ad una conoscenza sempre più profonda della verità.
Fare ecumenismo non significa cambiare la verità e neanche nascondere ciò che ci divide. Questa tattica non fa compiere alcun progresso. Non sono le bugie che uniscono.
Solo una conoscenza più profonda della verità può conquistare e guadagnare all’unità.
La Chiesa cattolica non deve cambiare la dottrina, ma ha il compito di approfondirla e farla capire.
Le obiezioni delle Chiese non unite con la Chiesa di Roma vanno prese come le obiezioni che gli alunni muovono al loro docente: non sono ordinate a mettere in discussione il suo sapere, ma ad esporlo in maniera più convincente. Molte volte, proprio perché sollecitati dalle obiezioni, i docenti approfondiscono ancor meglio le loro conoscenze e le rendono persuasive.
Ti ringrazio per la fiducia, ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo