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Quesito

Buongiorno Padre Angelo e Buona Pasqua! (2020)
Ho sempre pensato che i vangeli siano la cronaca di fatti storici avvenuti realmente, certo scritti affinché crediamo in Gesù.
Ecco però che mi sono imbattuto in grandi “studiosi” e  “professori” che su un sito cattolico di studio biblico invitano a frenare sulla semplice comprensione letterale dei testi scritti nei vangeli, in un modo che però non ho capito. Ecco il messaggio condensato di uno degli autori (da un’intervista a seguito della pubblicazione del loro lavoro):
“Quali sono le semplificazioni eccessive sulla figura di Gesù, oggi? «Ne vedo due. Da una parte c’è la persuasione che dobbiamo cercare ad ogni costo riferimenti storici di ogni genere, esattamente come li cerchiamo per qualsiasi figura della contemporaneità, per raggiungere Gesù. Uno storicismo talvolta veramente esasperato. Dall’altra oggi resta molto diffusa l’idea che qualsiasi parola contenuta nei Vangeli sia vera allo stesso livello. Che in pratica i Vangeli siano una descrizione, una specie di telecronaca di quello che Gesù ha detto e ha fatto senza che il dato dell’interpretazione sia – come invece è – fondamentale»”.
Come è possibile che cattolici preparatissimi dicano che le parole del Vangelo possano essere “interpretazione” di chi li ha scritti?
Nel concreto, quale passaggio sarebbe interpretazione e quale altro passaggio sarebbe invece un fatto accaduto realmente?
Cosa non avrei capito di quello che questi studiosi vogliono dire?
Io capisco, ad esempio, che l’inizio del Vangelo di Giovanni non sia cronaca ma Verità rivelata (forse “l’interpretazione” a cui gli studiosi si riferiscono?) ma questo tutti lo vedono, o no? Cosa ne pensa?
La ringrazio moltissimo per il suo paziente lavoro, la seguo sempre e continuo a tornare a Lei quando ho bisogno di approfondire un argomento particolare per il mio cammino nella Fede.
Cordialissimi saluti a Lei e a tutti i suoi confratelli!
Alessandro (dalla Svizzera)


Risposta del sacerdote

Caro Alessandro,
1. i Vangeli non sono né cronaca né interpretazione.
Non è necessario fare la cronaca perché i Vangeli ci dicano come sono andate le cose. Anche noi siamo capaci di narrare fatti reali senza dover ricorrere alla cronaca.
I Vangeli sono libri storici.
Narrano ciò che è realmente accaduto e ciò che è stato insegnato senza interpretare in nessun modo né la realtà né l’insegnamento.

2. Anche agli esami gli studenti sanno esporre la materia e talvolta in maniera molto bella senza ripetere pappagallescamente per filo e per segno quanto è scritto nei libri di testo.
Dicono con esattezza quanto si deve dire senza alcuna interpretazione.

3. Nel caso dei Vangeli ogni scrittore sacro narra la vita e l’opera di Gesù secondo la sua sensibilità, guidata dallo Spirito Santo, che dei Vangeli è l’Autore principale.
Talvolta ascoltando alcuni biblisti si ha l’impressione che i Vangeli abbiano solo un autore umano che indaga e che scrive.
Mentre in realtà ci troviamo di fronte allo Spirito Santo che si serve dello scrittore sacro perché scriva tutto quello e solo quello che Egli ispira a scrivere.

4. Sul carattere storico dei Vangeli ecco quanto dice il Concilio Vaticano II nella costituzione dogmatica Dei Verbum: “La santa madre Chiesa ha ritenuto e ritiene con fermezza e con la più grande costanza che i quattro suindicati Vangeli, di cui afferma senza esitazione la storicità, trasmettono fedelmente quanto Gesù Figlio di Dio, durante la sua vita tra gli uomini, effettivamente operò e insegnò per la loro eterna salvezza, fino al giorno in cui fu assunto in cielo (cfr At 1,1-2).
Gli apostoli poi, dopo l’Ascensione del Signore, trasmisero ai loro ascoltatori ciò che egli aveva detto e fatto, con quella più completa intelligenza delle cose, di cui essi, ammaestrati dagli eventi gloriosi di Cristo e illuminati dallo Spirito di verità, godevano.
E gli autori sacri scrissero i quattro Vangeli, scegliendo alcune cose tra le molte che erano tramandate a voce o già per iscritto, redigendo un riassunto di altre, o spiegandole con riguardo alla situazione delle Chiese, conservando infine il carattere di predicazione, sempre però in modo tale da riferire su Gesù cose vere e sincere.
Essi infatti, attingendo sia ai propri ricordi sia alla testimonianza di coloro i quali «fin dal principio furono testimoni oculari e ministri della parola», scrissero con l’intenzione di farci conoscere la «verità» (cfr. Lc 1,2-4) degli insegnamenti che abbiamo ricevuto” (DV 19).

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo