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Quesito

Caro Padre Angelo,
Come sta? Spero che Le siano arrivati i miei auguri di Buona Pasqua. Ho letto la bella testimonianza pubblicata oggi sul sito di quel giovane che ha passato una Settimana Santa intensa. Il Signore lo ha letteralmente ricaricato e rivestito di una nuova luce, lui che si è convertito da pochi anni e che quotidianamente affronta le sue battaglie. Questo per dirle che ci sono molti riferimenti alla mia situazione, anche familiare, dove il cristianesimo viene vissuto con indifferenza e sembra quasi che il mio comportamento religioso dia fastidio. Mia madre a volte con una battuta mi dice che sono un "paolotto" o mi chiede se voglio diventare frate o prete. Eppure lei ha ricevuto un’educazione molto religiosa, frequentava la parrocchia ma non so con quanta dedizione, questo lo sa solo lei ed il Signore. Eppure anche se a volte ha il cuore di pietra, fa molti sacrifici per la famiglia, dice che lei parla con il Signore ma non ne vuole sapere di Chiesa. Io prego per lei e per la mia famiglia, a Natale mio padre è venuto a Messa con me, ma è veramente difficile parlare a loro di questi argomenti, anche perchè non è che ci sia mai stato molto dialogo. Ricevo solo indifferenza se non peggio, come ieri sera quando mia madre mi ha chiesto dove sono stato; le ho risposto che tornando da una commissione mi sono fermato in Chiesa. La sua risposta: "Ma sei sempre là? Mi stai facendo diventare allergica alla Chiesa". Caro padre, si immagini come mi sono sentito! Io che cerco col mio esempio di portare il Vangelo in casa mia ed ottengo l’effetto esattamente contrario! Eppure anch’io ho vissuto una Settimana Santa intensa, il pomeriggio di Pasqua l’ho passato da mia nonna che era sola e da mia zia inferma tornando a casa col cuore straboccante di gioia! Mia madre invece non è neanche andata a trovarla, ha preferito girare i supermercati aperti! Perchè questo cuore di pietra di mia madre? Settimana prossima inizieranno le Missioni Parrocchiali da noi e ci saranno dei frati e delle suore che busseranno alle porte di tutte le case. Ebbene mia madre non vuole che un frate cappuccino venga qui a scambiare due parole!! Peggio ancora le suore che considera false per sue esperienze dirette passate.
Chissà quale idea lei si sarà fatto di mia madre, però per giudicarla bisognerebbe conoscerla a fondo. Io credo che lei sia un po’ schiava del consumismo e non vuole accettare consigli. Per lei è così e basta. Allora bisogna far leva sulla sua parte buona, quella che si scandalizza quando in tv si sente parlare di un mondo giovanile perverso, di unioni di fatto, di omosessuali, ecc. e lei sa bene che la Chiesa insegna i valori cristiani della famiglia, gli stessi in cui è cresciuta e gli stessi che l’hanno portata a sopportare i momenti tristi del suo matrimonio senza mai gettare la spugna per amor dei suoi figli. Noi figli abbiamo ricevuto tutti i Sacramenti (Battesimo, Prima Comunione, Cresima) e lei si è data da fare per questo ma ora è come se fossimo a posto. Mia madre è un po’ così, anticonformista, ma le voglio molto bene. Non ci ha mai fatto mancare nulla ed ora io prego la Madonna e chiedo l’intercessione di una santa che ha vissuto molto vicino qui a dove abito, Santa Gianna Beretta Molla, affinché anche lei come mamma, illumini il cuore di mia madre e faccia rotolare quella pietra che lo opprime. Sarà dura, ci vorrà tempo, molto probabilmente alcuni difetti rimarranno, ma le vie del Signore sono proprio infinite e voglio affidarmi totalmente alla Sua Misericordia.
Ecco… avevo iniziato questa lettera per chiederle un’altra cosa ma mi sono dilungato sui miei problemi. Volevo domandarle, molto sintenticamente, cosa pensa la Chiesa riguardo agli esorcismi?
Io credo nell’esistenza dell’inferno, ma i miei dubbi sono legati alla veridicità di questi esorcismi.
La saluto e che il Signore Risorto La protegga sempre!
C.


Risposta del sacerdote

Caro C.,
1. la tua situazione religiosa mi sembra abbastanza vicina a quella di Pier Giorgio Frassati.
In compenso per Pasqua (o Natale?) tuo padre è venuto a Messa con te. Penso che ti abbia fatto molto piacere.
Vedi però come il mondo è girato: una volta i genitori erano felici se riuscivano a portare a Messa i loro figli almeno per le feste. Adesso è quasi il contrario.
Il fatto è che i tuoi genitori, come quelli di molti altri, hanno ricevuto una educazione cristiana che forse non ha toccato le fibre più profonde della loro anima.
Tu sei stato un figlio che ne ha vissuto le conseguenze. Ma poi il Signore ti ha aspettato sulla via di Damasco, come un giorno attese Paolo.
Ora tu sei felice, perché assaggi e “gusti la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro” (Eb 6,5).

2. Non so che cosa significhi la parola “Paolotto”, che tuttavia è bella, ma penso che abbia un senso un pò dispregiativo.
Mi dici che tua mamma ti domanda se vuoi fare il prete o il frate.
Succede sempre così: quando uno comincia a gustare la preghiera e la vita cristiana, subito si pensa che questa sia la vita esclusiva dei preti o dei frati.
Anche a Pier Giorgio capitava questo. Una volta uscì di chiesa al mattino dopo aver passato tutta la notte in preghiera. Gli fu chiesto: “Sei diventato bigotto?”
Lui rispose: “Sono rimasto cristiano”.
In realtà Pier Giorgio pensava di fare appena quello che doveva. E penso che anche tu pensi di essere ancora molto lontano dalle aspettative del Signore (come del resto succede anche a me!).
Quello che per te è ancora poco, ad alcuni appare troppo! E la ragione di questo sta nel fatto che non hanno ancora “gustato” Dio e la sua bontà.

3. Continua a voler bene a tua madre, ai tuoi genitori, e a pregare per loro. Verrà il tempo in cui capiranno e ti ringrazieranno.
Ma forse già fin d’ora sono contenti che tu sia così piuttosto che il contrario. Può darsi anche che segretamente si vantino di te, e sarebbe già un buon segno.
Fai bene ad affidarli alla protezione dei Santi, soprattutto dei Santi che sono stati padri e madri di famiglia. Dal cielo hanno l’incarico di aiutare le famiglie che sono ancora in viaggio verso il Cielo. E poi Santa Gianna Beretta Molla, di cui ho il santino nel mio Breviario, è della vostra terra!

4. Circa gli esorcismi:
Come sai, Gesù ha cacciato i demoni. E con questo ci mette in guardia dalla loro presenza e dalla loro opera.
Giova ricordare che tra i contemporanei del Signore non tutti, a proposito di angeli e di demoni, avevano una credenza comune. I sadducei ad esempio negavano, oltre la risurrezione, anche l’esistenza di angeli e di spiriti (At 23,8).
La Congregazione per la dottrina della fede, in un documento intitolato Fede e demonologia (26.6.1975), scrive: “Quando i farisei accusarono Gesù di scacciare i demoni con la complicità del loro principe, egli avrebbe potuto scagionarsi schierandosi con i sadducei: ma, così facendo, avrebbe mentito ciò che egli era e la sua missione…
Senza mettere mai satana al centro del suo vangelo, Gesù ne parlò tuttavia solo in momenti evidentemente cruciali e con dichiarazioni importanti.
Prima di tutto diede inizio al suo ministero pubblico accettando di essere tentato dal diavolo nel deserto…
Contro questo avversario egli mise in guardia nel discorso sulla montagna e nella preghiera che insegnò ai suoi, il Padre nostro, come ammettono oggi molti esegeti, appoggiati sulla testimonianza di parecchie liturgie.
Nelle parabole, Gesù attribuì a satana gli ostacoli incontrati nella sua Predicazione, come nel caso della zizzania nel campo del padre di famiglia.
A Simon Pietro egli annunziò che la potenza degli inferi avrebbe tentato di prevalere sulla chiesa, che satana lo avrebbe passato al vaglio insieme con gli altri apostoli.
Al momento di lasciare il cenacolo, Cristo dichiarò imminente la venuta del principe di questo mondo.
Nel Getsemani, quando i soldati gli misero addosso le mani per arrestarlo, affermò ch’era giunta l’ora della potenza delle tenebre: ciò nonostante, egli sapeva e aveva dichiarato nel cenacolo che il principe di questo mondo era ormai condannato.
Questi fatti e queste dichiarazioni – bene inquadrati, ripetuti e concordanti – non sono casuali e non è possibile trattarli come dati favolistici da smitizzare. Altrimenti, bisognerebbe ammettere che in quelle ore critiche la coscienza di Gesù, di cui è attestata la lucidità e la padronanza di sé davanti ai giudici, era in preda a fantasmi illusori, e che la sua parola era priva di ogni fermezza; ciò che contrasterebbe con l’impressione dei primi ascoltatori e dei lettori dei vangeli. Si impone perciò la conclusione: satana, che Gesù aveva affrontato con i suoi esorcismi, che aveva incontrato nel deserto e nella passione, non può essere il semplice prodotto della facoltà umana di favoleggiare e di personificare le idee, oppure un relitto aberrante di un linguaggio culturale primitivo”.
Questo documento del Magistero, come vedi, è molto illuminante.

3. La Conferenza episcopale toscana (CET), in una nota pastorale intitolata Magia e demonologia (15.4.1994), descrive le varie maniere con cui Satana cerca di interferire con la vita degli uomini.
Scrive: “La possibilità che qualcuno sia sottomesso alle forze del male e perfino a satana è un dato attestato, in diversi modi, nell’esperienza e nella coscienza di fede della Chiesa. Occorre ricordare che satana è in grado di interferire con la vita dell’uomo a un duplice livello: con un’azione ordinaria, tentando l’uomo al male (Gesù stesso ha accettato di essere tentato), e ciò riguarda tutti i fedeli; e con un’azione straordinaria, permessa da Dio in alcuni casi per ragioni che egli solo conosce.
Questo secondo livello di azione si manifesta in svariate forme:
– come disturbi fisici o esterni, come si può costatare in alcuni fenomeni delle vite dei santi, o infestazioni locali su case, oggetti o animali;
– come ossessioni personali, ossia pensieri o impulsi che gettano in stati di prostrazione, disperazione o tentazione di suicidio;
– come vessazioni diaboliche corrispondenti a disturbi e malattie che arrivano a far perdere la conoscenza, a compiere azioni o pronunciare parole in odio a Dio, a Gesù e al suo Vangelo, a Maria e ai santi;
– come possessione diabolica, ossia come presa di possesso del corpo di un individuo a opera del demonio, il quale lo fa parlare o agire come vuole, senza che la vittima possa resistere; è chiaramente la situazione più grave”.

4. Compito fondamentale della chiesa, in questo combattimento contro le potenze del male, i “principati” e le “potestà” (Ef 3,10) è di discernere la realtà dell’azione di satana da fenomeni di altro genere e riconoscere volta per volta i casi che rientrano in essa.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ricorda che “molto diverso (dall’esorcismo) è il caso di malattie, soprattutto psichiche, la cui cura rientra nel campo della scienza medica. È importante, quindi, accertarsi, prima di celebrare l’esorcismo, che si tratti di una presenza del Maligno e non di una malattia” (CCC 1673).
Il Rituale degli esorcismi invita i pastori alla massima prudenza nel distinguere rettamente i casi di assalti diabolici da una certa credulità per cui anche dei fedeli ritengono di essere oggetto di maleficio, di mala sorte o di maledizione (RE 15).
“Soltanto dopo aver fatto uso di tutti i mezzi che la chiesa offre, ci si orienti a far ricorso all’esorcismo” (Conferenza episcopale toscana, 16).
Si tratta, in questo caso, di un vero e proprio sacramentale.
Fuori del caso di possessione diabolica si può dare una benedizione.

Il Signore Risorto protegga sempre anche te, caro Christian e per questo, oltre a raccomandarti a Lui nella preghiera, ti benedico!
Padre Angelo