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Quesito

Carissimo padre Angelo buon pomeriggio.
Sono sempre Giovanni da … e ti vorrei esporre un problema cui mi hai già risposto più di una volta.
Questo problema riguarda i pensieri blasfemi che attanaglia tantissime persone da quello che ho potuto verificare nella tua rubrica di amici domenicani.
In realtà questo problema che mi affligge da diverso tempo non riguarda solo me ma come vedo nella tua rubrica ci sono tantissime persone di entrambi i sessi che sono afflitti da questo clima più di tenebra che di luce.
La domanda che mi balena subito è questa. Perchè tantissime persone ne soffrono e tantissime non li tocca minimamente?
Ci sono tante persone che frequentano le chiese e ne sono privi di questi attacchi del maligno, e ci sono altrettanti come me che hanno per quasi tutta la giornata questi pensieri che disturbano la mente con immagini, fantasie, bestemmie e tutta la furia che il maligno scarica.
Io faccio questo cammino da 27 anni e non ne avevo minimamente idea di cosa fossero queste bizzarrie mentali, poi confrontandomi nelle confessioni e leggendo, vengo a scoprire che non sono solo io ma c’e una pandemia non indifferente.
Sappiamo tutti che la sfera del cervello è complessa e inabissale da sondare, ad eccezione di Dio che conosce tutto perchè Lui ci ha creati.
Le dinamiche e gli eventi di ognuno di noi sono diversi nella vita, vedi lo stress, la malattia, le cadute, i peccati, la stanchezza e anche il cammino della fede che richiede serietà e preghiera con aridità di cuore, di corpo, di spirito e dei sensi che ti lascia ammutolito e che solamente la volontà mi spinge ad inginocchiarmi davanti al Santissimo e al Crocifisso.
Vorrei che il tuo parere illuminante porti beneficio a me e a tutte quelle persone che come me soffrono queste pene.
Grazie di cuore e che Gesù Risorto ti benedica.
Pace e bene
Giovanni


Risposta del sacerdote

Caro Giovanni,
1. se il Signore permette che tante persone come te soffrano a motivo di pensieri blasfemi e perversi ci deve essere un motivo di bene.
E questo motivo credo non sia difficile da scoprire: così assediati dal demonio, necessariamente s’invoca sempre più il Signore, si cerca di stare uniti a Lui e si cresce nella vita spirituale senza accorgersene.

2. Ecco che cosa Nostro Signore ha detto a Santa Caterina da Siena che su questo punto è stata molto tormentata:
“In questa vita io permetto ai demoni di tentare e molestare le mie creature non perché siano vinte, ma perché vincano e ricevano da me la gloria della vittoria, provando la loro virtù.
D’altra parte nessuno deve temere, qualunque siano le battaglie e le tentazioni che gli vengono dal demonio, perché io ho fatto forti gli uomini e ho dato loro la fortezza della volontà fortificandola nel sangue del mio Figliuolo.
Questa volontà né demonio né creatura alcuna ve la può mutare perché è vostra, data a voi da me insieme al libero arbitrio.
Voi dunque col libero arbitrio la potete tenere saldamente in vostro possesso o lasciare come vi piace. Se la ponete nelle mani del demonio essa è l’arma e il coltello con cui egli vi percuote ed uccide; ma se l’uomo non dà questo coltello della volontà nelle mani del demonio, cioè se non acconsente alle sue tentazioni e molestie, giammai sarà ferito dalla colpa del peccato. qualunque tentazione subisca. Ne rimarrà anzi fortificato se aprirà l’occhio dell’intelletto a contemplare la mia carità la quale permette che siate tentati solo per farvi giungere alla virtù e provarla in voi stessi.
I demoni dunque sono miei ministri nel tormentare i dannati nell’inferno e nell’esercitare e provare la virtù dell’uomo in questa vita.
L’intenzione del demonio non è di provare e temprare la vostra virtù, perché in lui non vi è la carità, ma è di privarvi della virtù: ma ciò non può fare se voi non volete.
Grande è perciò la stoltezza dell’uomo che si fa debole laddove io l’ho fatto forte e da sé medesimo si mette nelle mani del demonio” (Dialogo, 43)

3. Desidero sottolineare l’affermazione centrale di quanto Nostro Signore ha detto a santa Caterina: I demoni dunque sono miei ministri nel tormentare i dannati nell’inferno e nell’esercitare e provare la virtù dell’uomo in questa vita.
Questa consapevolezza sarebbe sufficiente per tenerci sempre in quella serenità per la quale Santa Caterina in una sua lettera scrive: “Dobbiamo dunque godere ed esultare nel tempo delle battaglie, delle molestie e delle tenebre perché da esse procede tanta virtù e diletto. Godete ed esultate confortatevi” (Lettera 211).

4. Santa Caterina in una sua lettera dice di essere persuasa che “l’anima che sia serva fedele fa grandi guadagni nel tempo delle battaglie” (Lettera 62).
E in un’altra: “In questo tempo essa conosce meglio sé e la propria fragilità, e la bontà di Dio in sé, vedendo che Dio, per sua grazia, le conserva la buona e santa volontà, la quale unicamente è quella che offende e che merita. Sicché nel tempo delle grandi battaglie l’anima viene a maggior perfezione e prova la sua virtù” (Lettera 287).

5. Perché il Signore permette che alcuni passino per questa strada e altri no?
Questo appartiene ai disegni imperscrutabili di Dio il quale conduce chi per una strada e chi per un’altra, come aveva già notato Sant’Agostino nelle sue Confessioni allorquando diceva di aver visto una Chiesa piena e uno andava per una strada e un altro per un’altra (alius sic, alius sic ibat).

Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo