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Quesito
Salve padre,
le scrivo perché c’è una cosa che non capisco, in una sua recente risposta lei ha trattato: “Con la morte l’anima sussiste separata dal corpo. Si ricongiunge con un corpo incorruttibile solo alla fine del mondo. Non tutti i corpi però saranno glorificati”.
E chiarisce che “Tutti risorgono incorruttibili (anche i dannati) ma solo gli eletti riceveranno un corpo glorioso, spirituale, conforme a quella di Cristo risorto.”
Non capisco in cosa questo si traduca, voglio dire, leggendo precedenti post dove ha trattato l’argomento, ho capito che le anime salve riavranno il proprio corpo, però reso immortale e privato di ogni possibile difetto avesse avuto in vita (se uno aveva una gamba sola, ora ne avrà due).
Ora lei spiega che anche i dannati riavranno un corpo, ugualmente immortale e incorruttibile, però non glorificato: cosa significa questo?
Conserveranno i difetti fisici che avevano in vita? Ne avranno degli altri? Cosa avranno in meno o in peggio rispetto alle anime salve?
Grazie
Cristian
Risposta del sacerdote
Caro Cristian,
1, tutti risorgeranno. Questo è certo ed è chiaro perché l’ha detto Nostro Signore: “Viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce “e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna” (Gv 5,29).
Tutti avranno un corpo incorruttibile.
Ma solo i corpi di coloro che vanno in paradiso saranno gloriosi, e cioè immersi nella gloria di Dio.
2. Che cosa significhi questo lo possiamo comprendere da una analogia con l’anima in grazia.
Santa Teresa d’Avila, che ha avuto la fortuna di vedere la bellezza dell’anima in grazia, la descrive così: “Una volta, mentre recitavo le Ore con la Comunità, l’anima mia si sentì improvvisamente raccolta e parve trasformarsi in uno specchio tersissimo, luminoso in ogni parte, al rovescio, ai lati, in alto e in basso. Nel suo centro mi apparve nostro Signore Gesù Cristo nel modo che sono solita vederlo, parendomi di vederlo in ogni parte della mia anima come per riflesso. E intanto lo specchio si rifletteva tutto nel Signore per una comunicazione amorosissima che non so dire. Questa visione mi fu di grande vantaggio, come tuttora mi è quando la ricordo, specialmente dopo la Comunione.
In un’anima in peccato mortale lo specchio si copre di fitta nebbia e diventa nero, così che Dio non vi può più apparire né lasciarsi vedere, sebbene vi sia sempre come Datore dell’essere. Negli eretici lo specchio è rotto: il che è assai peggio che se fosse abbuiato. Ma è molto difficile far comprendere queste cose, perché altro è vederle e altro saperle dire. Per conto mio ne ritrassi molti vantaggi, tra cui un vivissimo dispiacere di essermi tante volte oscurata l’anima con il peccato e privata della vista di Dio” (Vita, cap. XL, 5).
Se così si trova un’anima in grazia, quale maggiore splendore non devono avere un’anima e un corpo che si trovano immersi nella gloria di Dio.
3. Sul medesimo argomento si legge che Santa Caterina da Siena ne parlo al suo confessore con le seguenti parole: “Padre, vi rivelo in confessione che quando il mio Salvatore mi concesse la grazia di liberare dal baratro dell’eterna dannazione, per mezzo delle mie insistenti preghiere, una certa anima, già destinata per le proprie colpe al fuoco eterno, e poi me ne mostrò anche la bellezza, non comparve quasi mai davanti a me alcuno di cui non intuissi lo stato d’animo». E soggiungeva: «Padre mio, se voi vedeste il fascino di un’anima ragionevole, non dubito affatto che dareste cento volte la vita per la salute di quell’anima, perché in questo mondo non vi è nulla che si possa uguagliare a tanta bellezza” (B. Raimondo da Capua, Santa Caterina da Siena, Legenda maior, n. 151).
4. L’integrità dei corpi con l’eliminazione dei loro difetti non è un bene di cui godono solo i corpi gloriosi. Secondo San Tommaso anche i corpi dei dannati risorgeranno senza difetti.
Ecco che cosa dice: “Dalle riflessioni precedenti possiamo desumere quale sarà la condizione dei corpi risuscitati in coloro che si danneranno.
Infatti questi corpi dovranno essere proporzionati alle anime dannate. Ora, le anime dei malvagi hanno buona la natura, in quanto essa è creata da Dio; ma avranno la volontà disordinata, avulsa dal proprio fine. Perciò i loro corpi saranno reintegrati rispetto alle qualità naturali: cosicché risorgeranno nell’età perfetta, senza nessuno di quei difetti e di quelle menomazioni che sono dovuti a un errore di natura o a qualche infermità. Infatti San Paolo afferma: “i morti risorgeranno incorrotti” (1 Cor 15,52); e dal contesto è evidente che l’affermazione va intesa sia per i buoni che per i cattivi” (Somma contro i gentili, IV, cap. 89).
5. Ma come nell’anima dei dannati non brilla la gloria di Dio perché da lui ne sono separati a motivo della loro volontà disordinata, così anche nei loro corpi c’è qualcosa che li rende intollerabili alla loro anima.
Ecco le testuali parole di San Tommaso: “Siccome però la loro anima, per il loro volere, è lontana da Dio e priva del suo ultimo fine, il loro corpo non sarà spirituale, come se fosse pienamente soggetto allo spirito; ma piuttosto la loro stessa anima sarà carnale per i suoi affetti sregolati.
Né questi corpi saranno dotati di agilità, come se ubbidissero all’anima senza difficoltà; ma saranno piuttosto pesanti e gravi, e in qualche modo insopportabili alle anime, come le anime stesse sono per la disobbedienza intollerabili a Dio” (Ib.).
6. “Inoltre i loro corpi resteranno passibili come adesso, o peggio ancora: in modo però da subire da parte delle cose sensibili la sofferenza, ma non la distruzione; come le loro anime saranno addormentate per la totale frustrazione del desiderio naturale di felicità” (Ib.).
7. “In più i loro corpi saranno opachi e tenebrosi, come le loro anime saranno prive della luce della conoscenza divina. Ecco perché San Paolo scrive che “tutti noi risorgeremo, ma non tutti saremo trasformati” (1 Cor 15,51): poiché soltanto i buoni saranno trasformati nella gloria, mentre i corpi dei malvagi risorgeranno privi di gloria” (Ib.).
I teologi contemporanei non si sbilanciano su questi punti.
Le informazioni più precise e anche più razionali le troviamo ancora in San Tommaso.
Con l’augurio di ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo