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Quesito
Caro Padre Angelo
premetto che credo fermamente nella transustanziazione e nel fatto che il pane e il vino, per opera dello Spirito Santo, diventano il Santissimo Corpo e il Preziosissimo Sangue di Gesù Nostro Signore.
Poco tempo fa, discutendo con un sacerdote dell’Eucaristia, mi ha detto che nel momento in cui l’Ostia consacrata viene a contatto con un’altra sostanza essa cambia nuovamente sostanza per cui non abbiamo più a che fare con il Corpo di Cristo ma con un’altra sostanza appunto. Non so se mi sono spiegato bene. Mi chiedo se ho capito bene questo concetto. Allora nel momento in cui la patena o la pisside fossero anche solo leggermente sporche e venissero a contatto con l’ostia consacrata, essa cambierebbe di sostanza. Così anche nel momento in cui le mani del sacerdote, nonostante l’abluzione, fossero leggermente umide ci sarebbe un cambiamento di sostanza dell’Ostia toccata da quelle mani. E infine, quando la nostra saliva viene a contatto con l’ostia, essa cambierebbe immediatamente di sostanza. Per non parlare del vino che, se non fosse tale ma “aceto”, allora non si transustanzierebbe nel Sangue di Gesù.
Vorrei che mi aiutasse a chiarire questi passaggi e questi concetti, se possibile, anche se capisco che sono “concetti alti” che hanno bisogno di notevole sforzo intellettivo.
Nel ringraziarla per il tempo che vorrà dedicarmi e nell’implorarla di pregare per me, la saluto cordialmente.
Antonio
Risposta del sacerdote
Caro Antonio,
1. non è sufficiente che le specie consacrate vengano a contatto con altre sostanze perché venga meno la presenza reale del Signore. Diversamente la particola consacrata presa dalle mani del sacerdote per consegnarla al fedele verrebbe intrinsecamente alterata.
La stessa cosa si dovrebbe dire della particola che viene a contatto con la patena o del vino consacrato che viene a contatto col calice.
Si richiede invece che il contatto con altre sostanze sia tale che le apparenze del pane del vino vengano modificate.
2. Ecco il pensiero di san Tommaso:
“Occorre distinguere due tipi di corruzione.
Siccome intatti il corpo e il sangue di Cristo succedono in questo sacramento alla sostanza del pane e del vino, qualora intervenga dalla parte degli accidenti un cambiamento che non sarebbe stato sufficiente a corrompere il pane e il vino, con tale mutazione non cessano di essere presenti nel sacramento il corpo e il sangue di Cristo: sia che il cambiamento avvenga nelle qualità, p. es. mediante una lieve alterazione del colore o del sapore del pane o del vino, sia che avvenga nella quantità, p. es. mediante la divisione delle specie in parti tali che potrebbero conservare in sé la natura del pane o del vino.
Se invece intervenisse un cambiamento così profondo che avrebbe corrotto la sostanza del pane e del vino, allora il corpo e il sangue di Cristo non rimangono più nel sacramento. E ciò sia dalla parte delle qualità, come quando il colore, il sapore e le altre qualità del pane e del vino vengono alterate in un modo che sarebbe del tutto incompatibile con la natura del pane e del vino, sia dalla parte della quantità: p. es. se il pane venisse polverizzato, o il vino diviso in parti minime, così da far scomparire le specie del pane o del vino” (Somma teologica, III, 77,4).
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo