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Quesito
Gent.mo Padre,
spesso si sente parlare di eucaristia negata. Mi chiedevo quale sia il vero motivo, o legge della chiesa per cui non è possibile dare l’eucaristia ad un omosessuale, a prescindere dal comportamento sessuale che ha. Per omosessuale intendo una persona che non hanno mai accettato la propria identità sessuale sin da piccola poiché si sentiva altro oppure una persona semplicemente attratta da persone dello stesso sesso; insomma a quelle persone che forse hanno dei buoni principi, credono anche in Dio, amano il prossimo e con cui la perversione non centra nulla.
La ringrazio e buona giornata!
Risposta del sacerdote
Carissimo,
nella tua mail confondi molte cose.
Cerco di fare chiarezza.
1. Non esiste alcuna legge della Chiesa che neghi l’eucaristia a chi è omosessuale.
2. La Chiesa distingue tra inclinazione omosessuale e pratica omosessuale.
E afferma che l’inclinazione è un disordine, ma non è un peccato.
Mentre la pratica omosessuale è certamente un peccato grave.
Tuttavia un peccato impuro compiuto con una persona dello stesso sesso non è ancora un motivo sufficiente per negare l’eucaristia.
Se chi ha commesso tale peccato se ne pente e se ne confessa, viene ammessa alla S. Comunione allo steso modo di chi ha compiuto adulterio, se ne è pentito e confessato.
3. Il problema viene fuori quando uno è recidivo e miete vittime a tutto spiano. In questo caso non vi è pentimento.
Ma anche a chi persevera ostinatamente in qualsiasi altra condotta disordinata nella vita sessuale si nega l’assoluzione, perché è fuori senso dare il perdono a chi non è pentito, se ne vanta e scambia per bene ciò che è male.
4. Ugualmente non si dà l’assoluzione, e conseguentemente neanche la Santa Comunione, a chi convive con un omosessuale more uxorio, e cioè con pratica sessuale.
Del resto si fa la stessa cosa anche con tutti gli altri conviventi more uxorio.
5. Pertanto non vi è alcuna preclusione ai sacramenti perché una persona è omosessuale.
La preclusione si attua solo quando si instaura un tipo di condotta che è alieno dal vangelo, nello stesso modo che avviene in tutti gli altri ambiti della morale.
Sicché non corrisponde al vero la tua affermazione e cioè “non è possibile dare l’eucaristia ad un omosessuale, a prescindere dal comportamento sessuale che ha”.
La preclusione è solo in base al tipo di comportamento che si assume.
Ma ribadisco ancora una volta: la preclusione non avviene perché uno è omosessuale, ma perché, come in qualsiasi altro campo, manca il vero pentimento.
6. Dici inoltre: “per omosessuale intendo una persona che non ha mai accettato la propria identità sessuale sin da piccola poiché si sentiva altro oppure una persona semplicemente attratta da persone dello stesso segno”.
A dire il vero, le persone che non accettano la propria identità sessuale non sono omosessuali, ma transessuali.
Gli omosessuali invece amano il loro sesso, non lo odiano affatto.
7. Infine concludi dicendo che vi sono omosessuali “che forse hanno dei buoni principi, credono anche in Dio, amano il prossimo e con cui la perversione non centra nulla”.
Sì, è vero, ci sono omosessuali che hanno ottimi principi morali, credono in Dio, amano il prossimo, non commettono alcun atto impuro, vivono santamente e si mettono generosamente al servizio di Dio e del prossimo. Sono persone che si accostano all’Eucaristia anche quotidianamente.
Come vedi, non esiste preclusione verso costoro.
Diverso invece è il caso di chi si comporta disordinatamente, se ne vanta e magari reclama anche il diritto di sposarsi.
8. Sia chiaro: se due omosessuali vogliono stare insieme, lo facciano.
Si chiede solo di non voler equiparare una simile unione al matrimonio, perché il matrimonio non è il solo stare insieme perché ci si vuol bene.
Il matrimonio è un’istituzione che ha fini, diritti e doveri propri, perché è ordinato ultimamente alla generazione ed educazione dei figli.
E si chiede anche di non avanzare diritti all’assoluzione sacramentale e alla Santa Comunione, nel medesimo modo in cui tali diritti non li hanno neanche i conviventi e i divorziati risposati.
Anch’io ti ringrazio per il quesito, ti auguro una buona giornata, ti ricordo al Signore ti benedico.
Padre Angelo