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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono una ragazza di 2.. anni da sempre legata alla Chiesa e ai suoi precetti.
Sono fidanzata da quasi … anni e non ancora sposata perché il mio fidanzato lavora fuori ed io sto per laurearmi.
Vengo al dunque…con il mio fidanzato abbiamo dei rapporti protetti, dopo un iniziale mia convinzione di rimanere vergine fino al matrimonio mi sono lasciata andare, (ogni volta però mi sento in colpa, solo che lui non è praticante e questo mi porta ad essere in conflitto con me stessa) io ho sempre confessato che ho tali rapporti ma non ho mai confessato l’uso del preservativo perchè pensavo che non fosse importante dirlo.
Le chiedo cortesemente dei chiarimenti sul come devo confessarmi poiché questa cosa mi fa star male, non vorrei aver fatto qualche Sacrilegio prendendo la Comunione senza avere confessato questo peccato.
Siamo vicini alla Pasqua e vorrei ricevere Gesù nel modo più giusto possibile. Attendo la sua risposta con ansia e le auguro una Buona Pasqua.
Risposta del sacerdote
Carissima,
purtroppo non ho potuto risponderti prima.
Ci sono email che attendono una risposta da tanto tempo, ma con te questa volta faccio un’eccezione e ti rispondo quasi subito.
1. Parto dal tuo ragazzo, che non è praticante.
In altre parole significa che è poco dipendente da Dio, con il rischio di crearsi una morale tutta sua, decidendo da se stesso ciò che è bene e ciò che è male.
Per uno che si definisce “non praticante”, Dio cessa di essere il punto di partenza e di arrivo della sua vita, compresa la sua sessualità e la sua vita affettiva.
Non mi meraviglio che si sia fatto una morale per conto suo.
2. Il tempo del fidanzamento è il tempo in cui si mettono le fondamenta per il matrimonio, il tempo in cui si impara ad amare in maniera vera.
Il tuo ragazzo pensa di amare in maniera vera e di non aver alcun bisogno di imparare ad amare. Ma non è così.
3. Il rapporto prematrimoniale non è amore vero per un doppio motivo:
Il primo: perché ci si concede ad uno che non ci appartiene in maniera definitiva.
Ci appartiene nel desiderio, ma non nella realtà.
Il corpo dell’altro non ci appartiene ancora.
Ognuno dei partner lo sa molto bene che è così, perché sa di essere libero, lo avverte interiormente. È consapevole che l’altro è libero di lasciarlo come vuole.
4. Il secondo motivo: non è amore vero perché non ci si dona in totalità.
Di fatto, proprio per non donarsi in maniera totale, si fa uso della contraccezione.
Che cos’è infatti la contraccezione se non il rifiuto di donarsi in totalità, il rifiuto di donare all’altro la propria capacità di diventare padre e madre?
È un rifiuto, tra l’altro, che si attua proprio mettendo in atto le capacità procreative.
Qualcuno ha detto giustamente che “la lussuria è una menzogna a fior di pelle, un possesso che si maschera da dono”.
5. Vengo adesso al quesito specifico che mi hai posto.
Mi dici che in confessione hai sempre accusato di aver avuto rapporti sessuali, ma non hai precisato il metodo di contraccezione.
Ebbene, il confessore sa in partenza che i rapporti sessuali prima del matrimonio sono fatti generalmente mediante contraccezione.
Questo non cambia nulla in ordine al peccato accusato, perché è implicito.
Pertanto le tue confessioni sono valide e non devi farti problemi.
6. Sarebbe necessario invece accusare anche il metodo di contraccezione qualora questo fosse anche abortivo, come avviene per la pillola del giorno dopo o per la spirale.
Qui infatti oltre ad andare contro il sesto comandamento, che proibisce di commettere atti impuri, ci si espone ad andare anche contro il quinto comandamento: non uccidere. Usare metodi che di fatto sono anche abortivi, significa esporsi dichiaratamente ad eliminare un essere umano all’inizio della sua esistenza. E questo è sempre un male particolarmente grave.
Giovanni XXII ha detto che “la vita umana è sacra; fin dal suo affiorare impegna direttamente l’azione creatrice di Dio” (Mater et Magistra 181) e il Concilio Vaticano II: “la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura, e l’aborto come l’infanticidio sono abominevoli delitti” (GS 51).
7. È superfluo che ti esorti a vivere nella purezza la tua vita affettiva.
Hai tutto da guadagnare e farai compiere grandi guadagni in tutti i sensi anche al tuo ragazzo.
Ti auguro le cose più belle per il tuo avvenire.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo