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Quesito
Buonasera Padre,
mi chiamo …, ho … anni, ho trovato per caso il vostro sito, vorrei un consiglio, sono sposato da … anni, ho ricevuto da 5 anni una forte grazia di conversione che mi ha fatto tornare a Gesù non spiego la mia storia per essere breve.
Purtroppo ho il vizio della lussuria che mi porto dietro da molti anni da prima della mia conversione per una vita dissoluta.
Adesso sono fedele a mia moglie ma non con i pensieri e nonostante prego il Rosario tutti i giorni e mi impegni torno a visitare siti ed a masturbarmi non riesco a tagliare con internet anche perché lavoro sul pc,.
Ho chiesto tante volte la grazia ma sembra che debba passare da questo tipo di croce, io temo molto e soffro molto per questa situazione anche perché ho letto che perseverare nel vizio è uno dei peccati contro lo Spirito Santo mi conferma questo?
Ci sono momenti che mi confesso con la volontà di tagliare mentre dopo a volte anche pochissimi giorni torno a cadere, mi basta vedere una ragazza in tv o qualche scena particolare che inizio ad avere in testa il tormento che mi porta a cadere, ho provato a pregare ma non riesco a vincere questo mostro, la prego mi dia un consiglio cosa posso fare in più o meglio? Riconosco la mia colpa e torno a confessarmi ma mi domando, se fossi davvero pentito non dovrei tagliare? Soffro nell’offendere il Signore ma il mio egoismo per adesso mi ha sempre vinto, la prego mi risponda grazie.
Il Signore la benedica.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. credo che – a parte la vigilanza per cui non dobbiamo metterci nel pericolo prossimo di cadere – non ci sia altra soluzione che quella che ci ha dato Nostro Signore col suo comportamento.
Cacciato il demonio al termine della quarantena, questi se ne tornò “al momento fissato” (Lc 4,13).
Tutti i commentatori sono concordi nel dire che il momento fissato sarebbe stato quello dell’agonia o del combattimento nell’orto degli olivi.
2. Ebbene, dice il Vangelo di Luca che Gesù “entrato nella lotta, pregava più intensamente” (Lc 22,44).
Non c’è altro rimedio che questo.
Porta sempre più intensamente la preghiera, almeno a livello di giaculatoria, anche all’interno del tuo lavoro.
Portala sempre più intensamente anche nel resto della tua giornata.
3. Non dobbiamo dimenticare che alla domanda postagli dai discepoli come mai non erano riusciti a cacciare un demonio Gesù rispose: “Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera” (Mc 9,29).
Pertanto prega ancor più intensamente e persevera in questo combattimento.
Non ci si può lamentare della poca riuscita nei nostri combattimenti se si prega poco.
4. Tertulliano, un antico autore cristiano del secondo secolo, scrivendo sull’efficacia della preghiera dice: “Quante prove della sua efficacia leggiamo, sentiamo e crediamo!
L’antica preghiera liberava dal fuoco, dalle fiere e dalla fame, eppure non aveva ricevuto la forma da Cristo.
Quanto è più ampio il campo d’azione dell’orazione cristiana!
La preghiera cristiana non chiamerà magari l’angelo della rugiada in mezzo al fuoco, non chiuderà le fauci ai leoni, non porterà il pranzo del contadino all’affamato, non darà il dono di immunizzarsi dal dolore, ma certo dà la virtù della sopportazione ferma e paziente a chi soffre, potenzia le capacità dell’anima con la fede nella ricompensa, mostra il valore grande del dolore accettato nel nome di Dio.
Si sente raccontare che in antico la preghiera infliggeva colpi, sbaragliava eserciti nemici, impediva il beneficio della pioggia ai nemici.
Ora invece si sa che la preghiera allontana ogni ira della giustizia divina, è sollecita dei nemici, supplica per i persecutori. Ha potuto strappare le acque al cielo, e impetrare anche il fuoco. Solo la preghiera vince Dio. Ma Cristo non volle che fosse causa di male e le conferì ogni potere di bene.
Perciò il suo unico compito è richiamare le anime dei defunti dallo stesso cammino della morte, sostenere i deboli, curare i malati, liberare gli indemoniati, aprire le porte del carcere, sciogliere le catene degli innocenti.
Essa lava i peccati, respinge le tentazioni, spegne le persecuzioni, conforta i pusillanimi, incoraggia i generosi, guida i pellegrini, calma le tempeste, arresta i malfattori, sostenta i poveri, ammorbidisce il cuore dei ricchi, rialza i caduti, sostiene i deboli, sorregge i forti” (Sull’orazione, cap. 29).
5. Tu hai da rinforzare le potenze della tua anima, hai da sbaragliare eserciti nemici di demoni che ti tentano con tutte le loro forze, hai bisogno di essere liberato, necessiti che ti si aprano le porte che ti trattengono nel carcere delle tentazioni…
Ebbene per tutto questo l’indicazione che ti viene data dal tuo Salvatore è questa: pregare ancor più intensamente.
6. Nella vita di santa Caterina da Siena si legge che alle estenuanti vessazioni diaboliche in tema di lussuria “questa sposa del Signore combatteva giudiziosamente contro Sìsara, ficcando nelle tempie del nemico il chiodo d’una fedele orazione” (Beato Raimondo da Capua, Santa Caterina da Siena, Legenda maior, n. 106).
Anche tu, dunque, respingi questi continui e asfissianti attacchi “ficcando nelle tempie del nemico il chiodo d’una fedele orazione”.
7. Mi piace anche sottolineare che l’evangelista Luca, sempre a proposito dell’agonia e della preghiera di Gesù, scrive: “Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo” (Lc 22,43).
Dobbiamo domandare anche noi a Dio di mandarci un angelo dal cielo per darci forza.
Tra l’altro abbiamo già il nostro Angelo custode.
Certo, il nostro Angelo fa tante cose anche a nostra insaputa.
Ma quante di più ne potrebbe fare se lo chiamassimo espressamente in nostro aiuto.
8. Peccare ostinatamente e senza pentimento è peccato contro lo Spirito Santo.
Ma questo, grazie a Dio, non è il tuo caso.
9. Certo, la preghiera non è tutto.
Ma rimane sempre l’arma principale e insostituibile.
Con l’assicurazione delle mie preghiere, ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo