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Quesito
Caro Padre Angelo,
ho fatto un voto a Maria in un momento di grande prova e nella disperazione, ho promesso che non avrei mangiato più dolci per tutta la vita, le premetto che sono golosissima e amo prepararli.
Il Signore attraverso Maria ha accolto la mia richiesta, anche aiutata dalle tante preghiere offerte per salvare la vita di mio figlio.
La mia richiesta è questa, a me non pesa rinunciare a mangiare i dolci e neanche tuttora prepararli, perchè il dono che ho ricevuto è immenso, ma le persone a me vicine provano sempre sofferenza per me, anche se cerco di far capire loro che per me non è così, il mio sacerdote invece dice che dovrei, per evitare di mettermi in mostra, almeno assaggiare piccole quantità quando sto insieme ad altre persone e inoltre che un voto si fa con il consenso di un sacerdote.
Mi aiuta a capire quale sia la via giusta da seguire?
Grazie
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. il voto che hai fatto è un voto valido, sebbene tu lo abbia fatto in un momento di grande prova e di timore.
Solo se le emozioni sono così sconvolgenti da annebbiare la mente e da togliere l’uso perfetto della ragione rendono invalido il voto.
Pertanto le emozioni, sia pure grandi come quelle inerenti ad un pericolo, lasciano intatto il consenso della volontà.
2. Quando hai emesso il voto, forse non hai avuto il tempo di deliberare sulle circostanze nelle quali ti saresti dovuta trovare.
Meglio sarebbe stato se tu avessi avuto la possibilità di confrontarti con il confessore o comunque con un sacerdote prudente. Ma questo non c’è stato.
Il male che incombeva era così grande che tu eri disposta a qualsiasi sacrificio.
3. Da quella grave prova sei stata liberata e ti porti dietro un impegno molto bello di ascetica, che in te senza dubbio è accompagnato da un grande amore per la Beata Vergine Maria e per Nostro Signore.
È un amore che si rinnova ogni volta che sei chiamata a rinunciare a qualche dolce.
Li prepari per gli altri, ma non li mangi e neanche li assaggi.
4. Tuttavia proprio l’amore per il Signore o per la Madonna, cui è finalizzato il voto, ricorda che in qualche modo vieni dispensata dal voto se la sua osservanza fosse motivo di mancare alla carità.
Non possiamo dimenticare che il voto è nell’ordine dei mezzi.
Solo la carità, e cioè un amore più grande, è il fine di tutta la vita cristiana.
Pertanto se ti trovassi in particolari circostanze dove dovessi essere costretta a palesare il tuo voto, esporlo in qualche modo all’incomprensione, con la conseguenza di irridere la religione, conviene assumere magari in minima parte qualche dolce e fare una penitenza commutativa.
5. Ugualmente se tu ti trovassi in uno stato di prostrazione tale che i medici ti ordinano di prendere qualche dolce, non puoi dire: io ho fatto il voto, e pertanto non posso prenderlo. Per te in quel caso è come un medicinale.
La salute è un bene che non ci appartiene.
Tu sei a servizio dei tuoi familiari e devi far di tutto per permanere sempre – per quanto dipende da te – in condizioni di compiere adeguatamente i tuoi doveri.
I consigli del tuo zio sacerdote vanno in questa direzione.
6. Per questo dovresti metterti d’accordo con un parroco (solo il parroco -ovviamente dal parroco in su – può dispensare o commutare il voto privato) e prendere delle direttive per come comportarti nei casi straordinari.
In questo modo l’osservanza del voto rimane nel suo giusto orizzonte, che è quello di rendere gloria a Dio e di incrementare in te e in tutti l’amore per il Signore.
In una parola: ricordati che l’osservanza del voto non è il fine della vita cristiana, ma è un mezzo molto bello e molto utile per rendere sempre più grande la nostra carità.
Qualora ostacolasse la carità, va rivisto.
Ti saluto, ti accompagno con un ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo