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Quesito

Carissimo padre Angelo,
la ringrazio e mi complimento per il prezioso lavoro che svolge nell’educare ed istruire tutti quegli uomini di buona volontà che desiderano approfondire ciò in cui credono o vorrebbero credere. Vengo subito al dunque.
Sono un ragazzo diciottenne, che si sforza di conservare la castità del corpo e la purezza della mente e dei pensieri, a volte con buoni risultati, altre volte con risultati meno buoni. Ho deciso così perché sono convinto che se il mio corpo, come dice San Paolo, è tempio della Trinità, quindi è il palazzo del mio re, bisogna tenerlo pulito ed evitare che il re lo abbandoni perché è diventato lurido. E mi compiaccio di questi sforzi, proprio come una casalinga, o una signora delle pulizie, gioisce al vedere splendere la sua casa, e farebbe di tutto per evitare che un granello di polvere la infesti, quindi non sono assolutamente scontento di questa scelta.
A volte, però, la continenza sessuale, l’astensione dalla masturbazione o dai rapporti sessuali, non coincide perfettamente con la castità. Lo spirito compie le sue fatiche, ma la mente (e chi, silenziosamente, agisce dietro di essa) è sempre pronta a demolire tutto il costruito. Quindi mi capita di essere assalito da pensieri impuri, qualche volta, nei sogni, mentre dormo, immagino di commettere questi tipi di peccato, addirittura (e questa è la cosa che più mi sconvolge), inoltre mi capita fortuitamente di produrre queste insulsaggini mentre prego. Io, con la forza che mi viene da Dio, soprattutto queste ultime immaginazioni, le scaccio prontamente, e faccio di tutto per evitarle. Però ogni volta mi sento turbato dentro di me, e mi domando sempre se ho una parte di colpa in questo.
Nello specifico, vorrei sottoporle queste due situazioni:
Grazie in anticipo per la sua risposta, e mi ricordi nelle sue preghiere perché Dio "si conceda" di abitare sempre nella mia anima, senza che io lo scacci mai con i miei peccati.
Francesco


Risposta del sacerdote

Caro Francesco,
sebbene sia passato tanto tempo da quando mi hai scritto, sono tuttavia contento di risponderti oggi, festa del sacratissimo Cuore di Gesù.

1. Mi compiaccio della tua volontà di mantenere puro il tuo corpo perché il Signore ce l’ha dato perché sia sua stabile abitazione.
E giustamente tu vuoi che questa abitazione sia degna di Lui.

2. Mi compiaccio anche della tua volontà di fare come una casalinga o una signora delle pulizie, che gioisce al vedere splendere la sua casa e farebbe di tutto per evitare che un granello di polvere la infesti.
Sono convinto che per questa volontà di tenere sempre splendida la tua abitazione, nonostante le tentazioni, riceverai molte grazie.
Mi piace ripetere quanto diceva San Tommaso, commentando la vittoria di Cristo sulle tentazioni dei demoni: “ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano (Mt 4,11).
Non dice: discesero, perché erano sempre con lui, sebbene in quel momento si siano allontanati per sua propria volontà perché il diavolo avesse la possibilità di tentarlo. Manifestavano infatti il loro ministero nelle cose esteriori, come nei miracoli e in altre realtà corporali che vengono compiute mediante gli Angeli. Non ne aveva bisogno invece per le realtà interiori.
Con questo viene reso manifesto che gli uomini che vincono il diavolo, meritano il ministero (servizio) degli Angeli; per cui si legge in Lc 16,22: Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo” (Commento al Vangelo di Matteo 4,11).

3. Non mi stupisco che tu abbia potuto scrivere: “quindi non sono assolutamente scontento di questa scelta”.
Sono troppi i beni che ricevi a motivo della purezza.
Forse adesso non te ne accorgi o te ne accorgi poco, ma un giorno il Signore ti darà la grazia di poter vedere da quanti mali sei stato liberato e che la sorgente di tutti i beni è stata la purezza.
Mosso dallo Spirito Santo, Salomone l’aveva ben capito per cui disse che “nella purezza si trova la sapienza” (Sir 51,20) e insieme alla Sapienza e alla purezza “gli sono venuti tutti i beni e una ricchezza incalcolabile” (Sap 7,11).

4. Giustamente osservi che la castità non coincide esclusivamente nella continenza sessuale, nell’astensione dalla masturbazione o dai rapporti sessuali.
C’è una purezza mentale che non è facile da custodire.
Ci sono le nostre inclinazioni corrotte in seguito al peccato originale, c’è chi agisce “silenziosamente” dentro di noi come hai detto, e c’è chi agisce anche all’esterno in mille maniere.
Mi dici che pur scacciando tutto prontamente e facendo di tutto per evitarle, tuttavia scrivi: “ogni volta mi sento turbato dentro di me, e mi domando sempre se ho una parte di colpa in questo”.
Ebbene anche su questo punto giova riferitisi all’insegnamento autorevole di San Tommaso il quale scrive che “Gesù fu provato in ogni cosa a somiglianza di noi, escluso il peccato” (Ef 4,15), ma non volle essere tentato in questo campo.
Ecco le sue precise parole: “La tentazione che proviene dal nemico può essere senza peccato, poiché di per sé consiste in una pura suggestione esteriore.
Invece la tentazione della carne non può essere senza peccato, poiché deriva dal piacere e dalla concupiscenza; e al dire di S. Agostino «c’è sempre qualcosa di peccaminoso quando la carne ha voglie contrarie a quelle dello spirito» (De civitate Dei 19,4). Così dunque Cristo volle essere tentato dal nemico, ma non dalla carne” (Somma teologica, III, 41, 1, ad 3).

5. Come vedi, nelle tentazioni in questo campo – per quanto spesso siano deboli – riamiamo sempre segnati.
Anche per questo alcuni ottimamente sentono l’esigenza di confessarsi spesso, anche settimanalmente, per rendere la propria anima sempre più tersa e splendente dei meriti di Cristo.
Continua dunque così.
Ringrazia con profonda umiltà il Signore per averti dato i lumi per comprendere la bellezza e la preziosità della purezza e nello stesso tempo per averti accompagnato con la sua grazia in ogni combattimento, perché senza l’aiuto della sua grazia non si può concludere nulla di santo e di meritorio.

6. Ti rispondo a parte per altri quesiti che mi hai posto.
Ti ricorderò volentieri al Signore perché Dio "si conceda" di abitare sempre nella tua anima e che tu non lo scacci mai con i peccati.
Ti benedico.
Padre Angelo