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Quesito
Caro padre Angelo,
sono un ragazzo eterosessuale che, pur essendo cresciuto con una formazione cristiana, ha avuto molte cadute sul versante sessuale. Diventato dipendente dalle pratiche autoerotiche, erotiche e dalla pornografia, in alcuni momenti bui della mia vita sono arrivato ad avere pensieri omosessuali (in quanto pensieri associati alla masturbazione e non come vero e proprio desiderio) e a cadere, purtroppo, anche nel terribile peccato contro natura con persone transessuali. Ad un certo punto della mia vita però ho deciso di porre fine al mio degrado e sono riuscito a confessare queste cose. Va detto che io non sento attrattiva alcuna per gli uomini, ed ora, con l’aiuto di Dio sono sulla via della pratica della castità.
Ora ci sono certe situazioni nella mia vita che mi potrebbero portare a valutare la strada del sacerdozio, che sento come la strada che potrebbe portarmi a essere più felice. Prima di fare discernimento vorrei chiederle se una persona con peccati tali possa mai essere ammessa ad un Ordine Sacro. Soprattutto perchè non voglio intraprendere un cammino che la Chiesa non vorrebbe che io facessi.
La ringrazio e la prego di ricordarmi nella preghiera.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. nessun peccato, per quanto grave, preclude l’accesso alla vita consacrata e al sacerdozio.
È necessario però verificare tre cose:
– la consistenza della conversione,
– l’idoneità a vivere nella vita religiosa
– e la vocazione al sacerdozio.
La Maddalena è stata una grande peccatrice.
Ma al dire di sant’Agostino, una volta convertita, per purezza divenne seconda solo alla Beata Vergine Maria.
2. Mi permetto di darti alcuni consigli pratici.
Cerca anzitutto di vivere seriamente la tua vita cristiana.
Prima di pensare alla vocazione, fissa l’attenzione su che cosa devi fare per essere un buon cristiano.
Penso in questo momento ad un grande domenicano francese, predicatore nella Basilica di Notre Dame di Parigi, il Padre Janvier, il quale ad un giovane, rimasto da poco vedovo e folgorato dalla conversione, gli aveva detto che voleva diventare sacerdote.
Il domenicano gli disse: “Adesso pensiamo alla vita cristiana. Fra cinque anni penseremo al sacerdozio”.
Le cose andarono proprio così. Per cinque anni attese a consolidare la propria vita cristiana, poi seguì la strada del sacerdozio.
3. Perché questo itinerario sia ben impostato ti consiglio di metterti sotto una guida spirituale seria e preparata.
Con lui ti confronterai periodicamente e soprattutto farai la tua confessione sacramentale, che ti raccomando frequente (ogni quindici giorni circa o, meglio ancora, ogni settimana).
4. Ti chiederei anche di partecipare all’Eucaristia quotidianamente. Questo è il cibo di cui devo cominciare a nutrirti. La parola di Gesù e la sua presenza devono riempire letteralmente la tua vita.
Solo così riuscirai a liberarti dal passato e a stabilirti in Dio.
Metti la tua vita e il tuo futuro sotto la protezione della beata Vergine Maria procurando di recitare ogni giorno il Santo Rosario.
5. Attieniti anche ad alcuni esercizi ascetici secondo la discrezione del tuo confessore e le tue particolari necessità.
6. La disciplina della Chiesa, nella sua prudenza, pone alcuni impedimenti permanenti alla recezione dell’Ordine sacro.
Questi impedimenti, come sono stati decretati dalla Chiesa, così nei singoli casi possono ottenere una dispensa.
3. Ecco che cosa stabilisce il Codice di diritto canonico al can 1041:
“Sono irregolari relativamente alla recezione degli ordini:
1° chi è affetto da una qualche forma di amenza o di altra infermità psichica, per cui, consultati i periti, egli è giudicato inabile ad esercitare debitamente il ministero;
2° chi abbia commesso il delitto di apostasia, eresia o scisma;
3° chi abbia attentato il matrimonio, anche soltanto civile, o perché egli stesso era impedito dal contrarre matrimonio a causa di un precedente vincolo matrimoniale o dell’ordine sacro o del voto pubblico, con una donna coniugata già in matrimonio valido oppure vincolata dal medesimo voto;
4° chi abbia commesso un omicidio volontario o sia ricorso a pratiche abortive, a cui sia seguite l’effetto, e tutti coloro che vi abbiano cooperate positivamente;
5° chi abbia gravemente e dolosamente mutilato se stesso oppure abbia tentato di togliersi la vita;
6° chi abbia posto un atto di ordine sacro riservato, a coloro che sono costituiti nell’ordine dell’episcopato o del presbiterato, mentre o era privo del detto ordine o era colpito dal divieto di esercitarlo a causa di una pena canonica dichiarata o inflitta”.
Ti assicuro la mia preghiera in questo momento particolarmente importante e decisivo per la tua vita. Ti auguro di poterla spendere tutta per la più alta e la più urgente delle cause.
Ti saluto cordialmente e ti benedico.
Padre Angelo