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Caro Padre Angelo, Salve, come va?
Innanzitutto le volevo comunicare con esultanza che il 10 Giugno (2018) io e mio fratello saremo cresimati.
Tuttavia avrei delle perplessità di cui renderle noto. Io ho una buona preparazione teologica di base, forse anche troppa, e proprio per questo mi rendo conto che nei catechismi si insegna poco e niente. La loro funzione è ormai ridotta alla formalità della prima comunione e della cresima, ma c’è ben poco di catechetico, se non fosse perché bisogna frequentarli per conseguire i 2 Sacramenti, sarebbero prettamente inutili. E difatti chiedendo ad altri ragazzi che frequentano il corso di cresima cosa ne pensano sono abbastanza delusi perché si sentono impreparati e più confusi di prima. Si parla di testimonianze di fede contemporanee come quella di un Matteo Farina, ma poi non si conosce nemmeno il dogma della Trinità, il Vangelo o in genere la Scrittura, i grandi pensatori cristiani come un Sant’Agostino come se non fossero mai esistiti, i Santi sono una riserva. È come preparare la pasta senza sale, è buona a nulla. Del resto io che sono preparato mi sono formato da solo, con documenti della chiesa e Bibbia alla mano, nessun catechismo mi ha dato nulla. Fossi io il catechista, farei studiare i catechismi di Papa Pio X e Giovanni Paolo II e sarei certo che uscirebbero dei veri soldati di Cristo, in grado di affrontare qualsiasi cosa ed eretico. Non parliamo di dibattiti a carattere sociale come il tema dell’omosessualità. Ci si sente di giustificarlo, ma è da aspettarselo senza una buona preparazione di base.
Al punto tale da offrirmi volontario di “catechizzare” io stesso i miei compagni, tra cui mio fratello, al termine del corso di cresima. E ne sarei felice ed onorato perché la Verità va insegnata per intero e non parziale o annacquata.
Condivide anche lei questa perplessità? (…).
Avrei poi delle altre domande, di natura escatologica, anche se già conoscerei le risposte.
1) Visione beatifica: le chiedo se nella Visione Beatifica l’uomo vedrà Dio così come egli è (1 Gv. 3, 2) davvero giacché non bisogna dimenticare la Sua infinità ed “abita in una luce inaccessibile” (1 Tim. 6:16) per cui non solo nessun uomo Lo ha mai visto (passato) ma non può vederLo proprio (futuro, compresa eternità beatifica) , il mio volto non si può vedere (Es. 33, 20).
2) se i nuovi cieli e la nuova terra saranno il rinnovamento della sola Terra o dell’intero universo, presumo dell’intero universo perché si entrerà nella dimensione eterna ed infinita di Dio.
Grazie e distinti saluti


Carissimo,
1. purtroppo ti rispondo con grave ritardo. Al momento in cui ti scrivo sono passati 8 mesi dalla tua mail e 7 dalla Cresima che ormai hai ricevuto assieme a tuo fratello.
Intanto devo rilevare che quanto dici su certo modo di fare il Catechismo purtroppo è vero.
Ma non è però dappertutto così, grazie a Dio.

2. Mi soffermo però sulla parte più bella della tua mail.
Sei così entusiasta della dottrina del Vangelo e della grazia dei Sacramenti che scrivi: “Al punto tale da offrirmi volontario di “catechizzare” io stesso i miei compagni, tra cui mio fratello, al termine del corso di cresima. E ne sarei felice ed onorato perché la Verità va insegnata per intero e non parziale o annacquata”.
Mi auguro che dopo aver ricevuto la Cresima tu sia andato dal tuo parroco o dal Vescovo per dirgli che ti “offri volontario per catechizzare”.
E che magari tu vi sia andato insieme con tuo fratello.
Sarebbe stata una grazia molto bella per la tua Chiesa!

3. Questo tuo desiderio mi ha fatto pensare al Beato Angelico, che di Battesimo si chiamava Giovanni, e a suo fratello Benedetto: erano ambedue pittori e si presentarono al convento dei domenicani di Fiesole (Firenze) per mettersi a disposizione del Signore per poter predicare anche con l’arte del pennello.
La loro predicazione, soprattutto quella del primo di questi fratelli, dura tuttora nella Chiesa ormai da sei secoli.
Ammirando un dipinto del Beato Angelico (trafugato in Italia da Napoleone e portato a Parigi) un giovane di nome Albert Lagrange sentì la vocazione all’Ordine domenicano, divenne il fondatore della celebre Ècole biblique di Gerusalemme.
Del padre Lagrange attualmente è ben avviata la sua causa di beatificazione.
Non dico questo perché tu ti faccia domenicano. È necessario esservi chiamati da Signore.
Ma come sarebbe bello se tu e tuo fratello da te catechizzato insieme vi presentaste alla Chiesa per essere catechisti per sempre e dovunque ce n’è maggiormente bisogno!

4. Vengo ora alle due domande di teologia che mi hai fatto.
Per la prima: sì, vedremo Dio così come Egli è. Lo vedremo tutto, ma non totalmente.
In una precedente risposta scrivevo: “San Tommaso ricorda che Dio è visto dai beati tutto e con tutte le loro forze (Deus videtur a beatis totus et ex toto), ma non totalmente (sed non totaliter), perché la capacità conoscitiva della creatura è finita, e varia dall’una all’altra, mentre la conoscibilità di Dio è infinita.
Solo Dio conosce in pienezza se stesso, con tutte le proprie forze e totalmente (totum, ex toto sui, e totaliter)”(s. ramirez, De hominis beatitudine, t. V, p. 186)”.

5. Per la seconda domanda in un’altra risposta ugualmente scrivevo:
I cieli nuovi e la terra nuova profetizzati da Isaia sono costituiti dal regno messianico portato da Gesù dove “il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso” (Is 11,6-8).
La Bibbia di Gerusalemme annota: “Il regno messianico è un regno di pace. Questa pace si estende al regno animale, fino al serpente, responsabile della prima colpa: l’era messianica è qui descritta simbolicamente come un ritorno alla pace paradisiaca”.
Anche San Paolo sembra far riferimento ad un rinnovamento della creazione quando dice che è “protesa verso la rivelazione dei figli di Dio” (Rm 8,19).
Per cui la Bibbia di Gerusalemme commenta: “Come il corpo dell’uomo è destinato alla gloria, così anche il mondo sarà oggetto di redenzione e parteciperà alla libertà dello stato glorioso” (nota a Rm 8,19).
Ci si può chiedere in quale modo la creazione parteciperà dello stato glorioso? Il Concilio Vaticano II risponde: “Ignoriamo il tempo in cui avranno fine la terra e l’umanità e non sappiamo in che modo sarà trasformato l’universo.
Passa certamente l’aspetto di questo mondo, deformato dal peccato.
Sappiamo però dalla Rivelazione che Dio prepara una nuova abitazione e una terra nuova, in cui abita la giustizia, e la cui felicità sazierà sovrabbondantemente tutti i desideri di pace che salgono nel cuore degli uomini” (Gaudium et spes 39)”.
Pertanto pur avendo la certezza che nel Cristo risorto risorgeremo anche noi e con noi in qualche modo anche tutta la creazione è opportuno concludere umilmente insieme con il Concilio: “Non sappiamo in che modo sarà trasformato l’universo”.

Ti auguro ogni bene, soprattutto per il tuo futuro, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo