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Quesito
Buonasera Padre,
desidero sapere se è possibile che in passato, per grazia di Dio, altre civiltà abbiano ricevuto una qualche forma di Rivelazione delle verità cristiane.
La ringrazio in anticipo per il tempo che dedicherà a questa domanda
Che Dio vi benedica tutti
Annalisa
Risposta del sacerdote
Cara Annalisa,
1. trattandosi di una rivelazione soprannaturale, lo possiamo sapere solo se Dio ce lo rivela.
Ma dalla Sacra Scrittura questo non compare.
2. Anzi viene sottolineata l’esclusività della rivelazione fatta al popolo di Israele. “Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli – siete infatti il più piccolo di tutti i popoli -, ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri: il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha riscattati liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del faraone, re d’Egitto” (Dt 7,7-8).
3. A questo punto la Bibbia di Gerusalemme annota: “Come in 14,2, abbiamo qui l’affermazione dell’elezione di Israele.
Dio è andato a “cercarsi un popolo” con mezzi miracolosi (4,34). I motivi di tale scelta vengono indicati qui: l’amore e la fedeltà alle promesse fatte gratuitamente ai padri.
Questa scelta è suggellata dall’alleanza che fa di Israele un popolo consacrato.
Una simile teologia dell’elezione, che si trova espressa così fortemente nel Deuteronomio, pervade tutto l’Antico Testamento dove Israele è un popolo separato (Nmi 23,9), il popolo di Dio (Gdc 5,13), a lui consacrato (Es 19,6), che è entrato nella sua alleanza (Es 19,1), suo figlio (Dt 1,31), la nazione dell’Emanuele, Dio con noi (Is 8,8.10)”.
4. Già nell’Antico Testamento la rivelazione e l’elezione fatta ad Israele dai profeti viene annunciata per tutte le nazioni.
In Isaia si legge: “Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza – e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d’Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra»” Is 49,5.6).
Questo sarà manifesto soprattutto in Cristo che prima di salire al cielo ha detto: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28,19-20).
Ciò presuppone che non ci sia stata nessuna rivelazione di ordine soprannaturale ad altri popoli.
5. Opportunamente si è parlato di rivelazione di ordine soprannaturale perché Dio si è rivelato in qualche modo anche attraverso la creazione. Egli si lascia contemplare nelle sue creature (Rm 1,20).
Certamente in lui vi è qualcosa di tutto quello che vediamo e sentiamo, ma lo supera immensamente. Dice la Sacra Scrittura: “Se stupiti per la loro bellezza, li hanno presi per dei, pensino quanto è superiore il loro Signore, perché li ha creati lo stesso autore della bellezza” (Sap 13,3). Se le opere della creazione sono buone, come è attestato dalla prima pagina della Scrittura (Gn 1,3ss), quanto non lo deve essere lui!
Tutte le cose che noi vediamo in qualche modo lo svelano, sebbene si tratti di una rivelazione di ordine naturale.
6. È quella rivelazione per la quale San Paolo ha detto nella lettera ai Romani: “Poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute” (Rm 1,19-20).
Ciò corrisponde a quanto ha detto all’Areopago di Atene: “Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d’uomo né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: «Perché di lui anche noi siamo stirpe»” (At 17,24-28).
7. Nelle altre religioni ci sono delle verità su Dio, ma non sono di ordine soprannaturale. Sono verità alle quali l’uomo può giungere con la sua sola ragione.
Per questo la Chiesa porta rispetto per tutte le religioni, come ricorda il decreto Nostra aetate del concilio Vaticano II: “La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini.
Tuttavia essa annuncia, ed è tenuta ad annunciare, il Cristo che è «via, verità e vit » (Gv 14,6), in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato con se stesso tutte le cose” (NA 2).
Con l’augurio che anche tu possa sempre annunciare con la tua vita che Gesù è via verità e vita, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo