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Quesito

Buongiorno Padre,
sono una studentessa romana di 20 anni.
Da due anni e tre mesi sono fidanzata con un ragazzo con il quale non ho mai avuto rapporti. In quest’ultimo periodo abbiamo/ho più difficoltà perché notiamo come l’unione ormai è molto salda e quindi abbiamo questo desiderio di unirci. Purtroppo non possiamo sposarci per la giovane età e per questioni lavorative e quindi temo, sempre se il Signore ha pensato questo per noi, che dovremmo attendere almeno altri 2/3 anni. Lei può capire che 5 anni di fidanzamento "casto" sono molto lunghi e non facili. Alcune volte io ho avuto la tentazione di cedere perché credo che arrivati a questo punto della relazione non sarebbe un peccato cosi grave e perché son convinta che Dio mi vuole felice e non triste soprattutto nei momenti in cui penso "chi me lo fa fare, lo amo e se dovessi cadere, Gesù mi perdonerà". Il mio fidanzato invece, appartenendo ad un movimento ecclesiale, è molto rigido e lo vedo sempre preoccupato per questa situazione e quindi non vivo serena pensando che lui farebbe di tutto pur di non commettere un peccato cosi grave (nella sua ottica).
Può aiutarmi a capire se sono io che sbaglio oppure se è lui troppo rigido?
La ringrazio


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. devi considerare una cosa in questo tuo desiderio di unirti carnalmente col tuo ragazzo.
Quel gesto, nel suo intrinseco significato, a che cosa è ordinato?
Non è ordinato semplicemente a unire le persone, perché la consolidazione dell’unione può e deve essere attuata in molte altre maniere.
Certamente è anche ordinato ad esprimere un’unione, che tra voi è molto salda.
Di fatto però è intrinsecamente ordinato a suscitare la vita. Si tratta di unirsi attraverso gli organi riproduttivi che di loro natura sono ordinati alla procreazione.
Ora procreare al di fuori del matrimonio è una grave irresponsabilità nei confronti l’uno dell’altro e soprattutto nei confronti del bambino, il quale per la sua serena crescita ha bisogno di un quadro giuridico stabile come quello del matrimonio.

2. Tu diresti: in questo caso faremmo contraccezione.
Ma la contraccezione è una falsificazione dell’interiore linguaggio di quel gesto: mentre si dice di donarsi in totalità di fatto si esclude  volontariamente di donarsi in totalità. È una bugia, come ha detto Giovanni Paolo II.

3. Desidero invece sottolineare un’espressione che hai usato e che credo perfettamente corrispondente alla realtà: “notiamo come l’unione ormai è molto salda”.
Sono convinto che la vostra unione sia molto salda proprio a motivo della castità o della purezza con cui avete cercato di amarvi.
Il rispetto vicendevole e soprattutto il dialogo e le attenzioni vicendevoli vi hanno molto uniti.
Non sono i rapporti prematrimoniali che rendono salda l’unione.
Piuttosto i rapporti prematrimoniali rendono forte l’attrazione fisica e, potrei dire, la concupiscenza.
Ma è proprio questa che rende più solida l’unione?
La solidità dell’unione non può basarsi solo sull’esplosione dell’attrazione fisica ed erotica. Anzi, è di tutti i giorni la storia di ragazzi e di ragazze che si sono consegnati prima del tempo perché non hanno voluto comandarsi e che poi si sono lasciati.
Storia trascinata per lungo tempo nella speranza che le cose si mettessero meglio, con la paura di essere lasciati per strada con il corpo e l’anima non più intatti, ma devastati sotto molti aspetti.
Ci tengo dunque a sottolineare questa perla della vostra unione.
Potete benissimo testimoniare quanto sia vero l’insegnamento della Chiesa a proposito della purezza quando dice che  “la castità è energia spirituale che libera l’amore dall’egoismo e dall’aggressività” (pontificio consiglio per la famiglia, Sessualità umana: verità e significato, 19).
Non rovinate dunque quello che finora avete costruito.

4. Voglio aggiungere un’ultima cosa.
Aver edificato il fidanzamento sulla solida base della purezza non è sinonimo di superamento di tutte le prove. Non significa affatto che voi siete immuni dalle tentazioni.
Queste le avvertono tutti in ogni stagione della vita.
Sotto un certo aspetto sono provvidenziali perché che spingono a ravvivare la purezza e a bandire in maniera sempre più profonda e dettagliata l’egoismo e la sensualità dalla nostra vita.

5. Quando dice "chi me lo fa fare, lo amo e se dovessi cadere, Gesù mi perdonerà" bada bene che in quell’espressione si può trovare una forte dose di amore di se stessi, anzi di sensualità.
“Gesù mi perdonerà”: cerca invece di fare ciò che è gradito al Signore. L’amore per il Signore lo si mostra soprattutto così. Se no, torniamo sempre all’amore di noi stessi.
Non metterlo di nuovo in croce tanto lui ti perdonerà. È un peccato grave non solo nell’ottica del tuo ragazzo, ma nell’ottica di Dio

6. Cerca dunque di comportarti in modo da non pentirtene mai.
Se giungerai al matrimonio pura, come ti vuole il Signore, non avrai nulla da rimpiangere, nulla da pentirtene.
E sarai fiera di avere un marito sulla cui fedeltà puoi contare.
Anzi puoi contare su un marito che come finora ti ha aiutato a superare le tentazioni ed ad essere pura, così ti aiuterà anche in futuro.
Tu sai che quelle risorse lui le ha. E sono una grande ricchezza per tutti e due.

Assicuro per te e per lui la mia preghiera e il mio ricordo nella S. Messa.
Vi benedico.
Padre Angelo