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Quesito
Carissimo Padre Angelo,
leggo spesso la sua rubrica e volevo porle un quesito riguardante il matrimonio.
So che tra i vizi del consenso vi è la condizione, che può essere esplicita ed in questo caso il consenso può dipendere da un fatto presente o passato posto in condizione scritta.
Ho sentito però parlare anche di condizione implicita, ossia non formulata dal nubente, ma non ho capito bene di cosa si tratti.
Mi chiedo, ad esempio, se una ragazza avesse potuto porre la fedeltà prematrimoniale e il non avere rapporti omosessuali come condizione implicita per la validità del consenso matrimoniale, quindi senza manifestarlo a lui in alcun modo.
La saluto e le auguro una buona Domenica.
Risposta del sacerdote
Cara Chiara,
1. la condizione come impedimento per la validità del matrimonio non riguarda tanto i fatti della vita passata, ma la qualità di una persona.
E non una qualità qualunque, ma una qualità così importante che si considera determinante per il matrimonio.
2. Per fare un esempio, supponiamo che un giovane laureato in farmacia, i cui genitori gestiscono una farmacia, voglia sposarsi con una ragazza laureata nel medesimo settore per dare solidità all’impresa familiare. E proprio per questo abbia declinato di instaurare varie amicizie che gli si erano presentate perché voleva la sua futura sposa con quella qualità.
Ebbene, se poi scopre che tale ragazza non era laureata in farmacia, può legittimamente impugnare la validità del matrimonio.
Si tratta di una condizione esplicita circa la quale l’altra parte era edotta.
3. Non si può invece addurre una condizione implicita come ad esempio: se avessi saputo che il futuro marito o la futura moglie sarebbero stati così e così, non l’avrei mai sposato.
Questa condizione infatti riguarda il futuro. E sul futuro di una persona nessuno può essere certo, nonostante determinate premesse.
4. La condizione come impedimento matrimoniale, come si è detto, ha per oggetto ma la qualità di una persona.
È, infatti, la persona che si sposa, non il suo passato che non ha alcun influsso sul presente. Tanto più che dai propri errori si potrebbe essere perfettamente riscattati.
Per cui non è valida la condizione implicita per la quale si dice: “Non mi sarei sposata se avessi saputo che aveva avuto un rapporto sessuale con un’altra o con un altro”.
La condizione deve riguardare una qualità che tuttora persiste per cui, ad esempio, si dice: “Non l’avrei sposato se avessi saputo che era omosessuale di inclinazione e di fatto”.
La condizione implicita, pertanto, non va presa in considerazione.
A tutti in un momento di stanchezza o di crisi può venire in mente di dire: se sapevo che le cose stavano così, non mi sarei sposato con questa persona.
5. Affine a questa problematica c’è quella del dolo, e cioè dell’inganno, per cui si nasconde volutamente una realtà grave che potrebbe mutare il consenso.
Ad esempio, si nasconde volutamente la propria persistente attività omosessuale, temendo che l’altra parte in conoscenza di questa qualità, non avrebbe dato il consenso.
6. Probabilmente la condizione implicita di cui hai sentito si riferisce al dolo.
Con l’augurio di ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo