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Quesito
Caro Padre Angelo,
desidero innanzitutto porgerLe i miei più cari auguri per un Santo Natale.
Le scrivo per chiederLe un chiarimento. Una signora a me molto cara mi ha confidato di pregare con assiduità il proprio angelo custode e in particolare mi ha chiesto le seguenti informazioni che io sinceramente non ho saputo passarle.
In dettaglio le sue domande sono state le seguenti:
1) quali sono le funzioni dell’Angelo Custode
2) perché mai Dio affidi un angelo a ciascuna anima (è necessario?)
3) Quali sono i passi della Sacra Scrittura che attestano l’esistenza degli Angeli Custodi
4) Se l’Angelo Custode si prende cura di una sola anima o di più anime e se dopo la morte del suo “assistito” gli vengono affidate altre persone.
La ringrazio dell’attenzione e del tempo che mi ha dedicato ricordandoLa nella preghiera.
Con stima,
Piero B.
Risposta del sacerdote
Caro Piero,
1. gli angeli custodi svolgono nelle nostra vita quattro mansioni:
– sono mediatori delle divine ispirazioni,
– presentano a Dio le nostre preghiere,
– ci difendono dagli assalti del demonio,
– ci aiutano a disbrigare le nostre faccende, soprattutto se sono utili per la nostra salvezza eterna.
2. Dio affida un angelo ad ogni persona per darle un ulteriore segno della sua protezione e della sua tenerezza.
Ci sono accanto alla nostra vita dei demoni, che girano attorno a noi come leoni affamati cercando chi divorare, come dice San Pietro (1 Pt 5,8). Ebbene, Dio non ci lascia soli in questo combattimento, ma ci dà l’aiuto dell’angelo custode.
Inoltre, dandoci un angelo, manifesta quanto grande sia la nostra dignità. San Girolamo diceva: “È davvero grande la dignità dell’uomo se Dio mette un angelo a suo servizio”.
San Tommaso dice che era necessario che ad ogni uomo fosse affidato un angelo, perché siamo mutevoli.
Proprio perché siamo mutevoli, abbiamo bisogno di aiuti (gli angeli) che ci tengano uniti a ciò che è immutevole, a Dio.
Del resto, osserva San Tommaso, anche nei nostri ragionamenti giudichiamo degli eventi della vita alla luce di alcuni principi immutabili (Somma teologica, I, 113, 1).
3. Il Magistero della Chiesa fonda la dottrina sulla presenza degli angeli custodi soprattutto sulla seguente affermazione del Signore: “Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Mt 18,10).
Ma nella Sacra Scrittura vi sono altri passi che attestano questa presenza, come ad esempio: “Egli ha dato ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi” (Sal 90,11).
Nella lettera agli ebrei si legge degli angeli: “Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza?” (Eb 1,14).
E nell’Apocalisse: “E dalla mano dell’angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi” (Ap 8,4).
4. Dalle parole del Signore (i loro angeli) si può arguire che ognuno ha il suo angelo e che dopo la morte del suo protetto, regna eternamente con lui, se va in paradiso.
Scrive San Tommaso: “Finché vive in questo mondo, l’uomo si trova come su una strada che deve condurlo alla patria. Lungo la strada molti pericoli incombono su di lui, sia dall’interno che dall’esterno, come dice il salmista: Sulla strada per cui cammino, hanno nascosto dei lacci a mio danno.
Quindi come si dà una scorta alle persone che devono transitare per strade malsicure, così si dà un angelo a ogni uomo, finché dura il suo stato di viatore (pellegrino sulla terra). Quando invece sarà giunto al termine della strada, allora l’uomo non avrà più un angelo custode, ma avrà in cielo un angelo conregnante, o nell’inferno un demonio tormentatore” (Somma teologica, I, 113, 4).
Dalla Sacra Scrittura non abbiamo alcun indizio per poter dire che un angelo passi dalla custodia dell’uno alla custodia dell’altro.
Ti ringrazio, ti affido al tuo angelo custode e ti benedico.
Padre Angelo