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Quesito

Caro Padre,
rispondo volentieri al suo appello in risposta al quesito di Nicola "Che cosa direbbe lei, se fosse al mio posto, ai miei amici atei o agnostici?", raccontando come ho scoperto Dio (o meglio, come Dio ha saputo riportarmi a Lui), nel caso possa essere utile.

Il periodo in cui il Signore mi ha cercato, è stato dopo che avevo toccato veramente il fondo. Ero appena uscito dalla frequentazione di un gruppo di amici che mi prometteva la felicità nell’alcool, nella droga, nel divertimento sfrenato e trasgressivo… io che ero sempre stato un ragazzo insicuro, anche per colpa della eccessiva severità paterna, trovavo in questo gruppo un’illusione di forza, di realizzazione, di felicità.
Tuttavia, man mano che passavano i mesi, le persone di quel giro si sono trasformate in anime spente, senza nessun altro desiderio che bere e drogarsi. Io, che avevo investito tutto in questo modo di vivere, pian pian ho visto tutti gli ideali che avevo crollare come un castello di carte, e la confusione ha iniziato a regnare in me. Cambiare compagnia, uscire con altre persone un pò più "pulite" (ma con uno stile di vita comunque condannabile) non cancellò questa confusione e questo smarrimento che avevo dentro. Sicché andavo avanti con idee poco chiare, contraddittorie, in cerca di qualche risposta (come va di moda ora) nello zen, nel buddismo, o in qualsiasi corrente di pensiero che mi capitava sottomano… finché…
Mi ricordo che un periodo ero proprio in crisi, mi sentivo come una foglia sbattuta dal vento in ogni direzione. Parlando un giorno con mia madre, lei mi accennò casualmente di Padre Pio, Santo finora a me sconosciuto. Mi incuriosì e mi stupì il fatto che mi dicesse che San Pio avesse lottato contro il demonio! Decisi di saperne di più, cercai su internet… e mi imbattei in una figura meravigliosa: quanti miracoli, quante guarigioni, quante conversioni! E che fede vissuta! Io, che a quel tempo non conoscevo bene le vicende della Chiesa, pensavo che i Santi fossero persone esistite nel lontano passato… infatti la fede che avevo (ed ho) intorno a me, se di essa si può parlare, purtroppo devo ammettere che è molto superficiale e poco vissuta… e quella vera non la conoscevo, e non pensavo ci fosse più ai nostri tempi. Nonostante fino alla cresima andassi alla messa, al catechismo ecc… è come se avessi scoperto cosa fosse la fede praticata per la prima volta leggendo la storia dell’umile frate di Pietrelcina. E infine, il pensiero che mi convinse: "Se nella Chiesa Cattolica sono esistiti certi eroi, e se la fede è questo ed è praticabile in questo modo anche oggi, allora Dio deve esistere, ed essere per forza quello predicato dal cattolicesimo". In nessun’altra religione e filosofia avevo mai trovato infatti persone come Padre Pio.
La Domenica dopo mi confessai per tutti i peccati dall’ultima confessione (anni e anni prima!), mi comunicai, e da quel giorno pian piano sono stato sempre meno confuso e mi sono ricostruita una personalità, basata su valori che non crollano. Nonostante siano 3 anni e mezzo che ho ripreso il cammino, ho ancora tanta strada da percorrere (non si può dire proprio che io sia ancora un buon cristiano, anzi!), e tanto da imparare, e per questo ringrazio Dio di avermi fatto un dono come Padre Angelo, che dirada puntualmente tutti i dubbi nel mio percorso.
Dunque, come consiglio a Nicola darei questo: di indicare ai suoi amici, se ne ha l’occasione, l’approfondimento della vita di qualche Santo (o di parlargliene), persona che è sempre una prova vivente di Colui che muove le sue azioni e le sue eroiche opere.
Con me ha funzionato, e con la preghiera potrebbe funzionare pure con loro.
Un saluto a Nicola e a lei Padre, vi ricorderò nella preghiera


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. ti ringrazio per la tua bella testimonianza.
Anche tu potresti scrivere un libro con un titolo del genere: Dio esiste, io l’ho incontrato.
Le vie che il Signore ci presenta perché noi lo incontriamo sono infinite. Ma quella della vita dei santi è una via molto bella.
I Santi sono il Vangelo vissuto e in loro c’è qualcosa che attrae.
In Padre Pio sono tantissime le cose che attraggono. A volte l’attrazione verte su realtà che non sono essenziali alla santità, come i fenomeni straordinari (bilocazione, profumi, stimmate, conoscenza dei cuori…). Ma insieme con queste impercettibilmente si entra nel mondo di Dio, di Gesù Cristo, della redenzione, della vita eterna…

2. Mi pare di poter dire che Dio stesso si presenta a noi anche attraverso le grandi figure della Sacra Scrittura.
Solo per rimanere nell’Antico Testamento Dio si comunica a noi attraverso Noè, Abramo, Giuseppe venduto dai fratelli che poi diventa il loro salvatore, Mosè, Giosuè, Davide, Elia… Gli ebrei si formavano nella fede imparando e imitando le vicende di questi grandi personaggi, che sono come i nostri santi.

3. San Tommaso dice che “il senso della Sacra Scrittura si comprende attraverso le azioni dei santi, poiché lo stesso Spirito con il quale sono stati scritti i libri sacri guida gli uomini santi ad agire” (s. tommaso, Commento alla lettera ai Romani 1,5).
E ancora: “Le affermazioni e i precetti della sacra Scrittura vanno interpretati e compresi in base al comportamento dei santi; poiché è identico lo Spirito Santo che ha ispirato i Profeti e gli altri autori della Scrittura Sacra, e lo Spirito che ha spinto i santi ad agire. Poiché è vero quanto dice Pietro che mossi dallo Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio (2 Pt 1,21); così come è vero quanto dice Paolo: Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio costoro sono figli di Dio. Perciò la Sacra Scrittura va intesa nel modo in cui hanno agito Cristo e gli altri santi” (s. tommaso, Commento al Vangelo di san Giovanni, XVIII,23, n.2321).
S. Francesco di Sales dice che “fra il Vangelo e le vite dei santi non passa maggiore differenza di quella che scorre fra una musica scritta e una musica cantata” (s. francesco di sales, Lettera n. 235). Il motivo è chiaro: le vite dei Santi sono il vangelo vissuto.
Benedetto XVI ha detto che “i Santi sono le interpretazioni vere e vive della Sacra Scrittura” (22.2.2007).
Sant’Agostino ha trovato la forza di convertirsi sentendo parlare di tanta gente semplice che viveva in maniera santa. E disse: “Se questi e quelli, perché non anch’io?”
Ugualmente Sant’Ignazio di Loyola. Dopo aver letto un profilo della vita di San Francesco e di San Domenico, quasi per disperazione perché non c’era altro, disse: “e se questi ce l’hanno fatta, perché non posso farcela anch’io?”
D’altra parte se ammirando un capolavoro si apprezza ancor più l’artista, succede la stessa cosa quando si viene a contatto con i capolavori di Dio. E i capolavori di Dio sono i santi.

Sarei davvero molto felice se tu potessi essere per tutti, in particolare per i tuoi antichi compagni, un capolavoro di Dio.
Per questo ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo