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Quesito

Gentile Reverendo Padre Angelo Bellon
La ringrazio infinitamente per le sue preziose risposte alle mie domande precedenti.
Le pongo questa nuova domanda: Dio odia tutti quelli che commettono iniquità.
Dal Catechismo di Trento, Parte IV, Sesta Domanda:

“Diciamo di essere indotti in tentazione, quando cediamo alla medesima. Ora noi possiamo esservi indotti così in due modi: primo, quando, rimossi dal nostro stato, precipitiamo nel male, verso il quale qualcuno ci ha spinto con il tentarci. Ma nessuno è in questo modo indotto in tentazione da Dio, perché per nessuno Dio è causa di peccato, odiando egli tutti quelli che commettono iniquità (Sal 5,7). È quanto dice san Giacomo: “Nessuno, tentato che sia, dica di essere tentato da Dio; poiché Dio non è tentatore al male” (1,13); secondo, possiamo essere tentati nel senso che uno, sebbene non tenti egli stesso né si adoperi a farci tentare, tuttavia lo permette, mentre potrebbe impedire sia la tentazione che il prevalere di essa. Ebbene, Dio lascia che così siano tentati i buoni e i pii, senza privarli però della sua grazia”.

Quando la Bibbia parla di “ira divina” a cosa si riferisce? Al fatto che Dio non ami, ma odi (=vuole il male) una parte delle sue creature?
Se Dio è Bontà infinita, si può affermare che Dio odi una parte delle sue creature e ami l’altra parte?
Dio ama i giusti e odia gli ingiusti? Dio ama i Beati e odia i dannati? L’amore di Dio cessa quando la creatura non contraccambia, ma rifiuta, questo amore?
Con odio si intende il volere male, con amore si intende il volere il bene della persona amata.
Se Dio è Bontà infinita se ne dovrebbe dedurre che Dio non odia (=volere male), ma ama (=vuole bene) tutti. Rispetta però la scelta umana della creatura di dannarsi.
Il Catechismo di San Pio X afferma che Dio non può volere il male, perché è Bontà infinita, se ne dovrebbe dedurre quindi che Dio non odi, non voglia male a qualche sua creatura.
Certo il godimento dell’amore di Dio non è lo stesso per tutti, alcuni (i dannati) non lo godono affatto, i purganti non lo godono temporaneamente, i Beati lo godono in misura proporzionale alla loro santità.
Anche perché come può sussistere in Dio odio e amore per le sue creature, non è una contraddizione?
Forse si può affermare che Dio odia il male, il peccato, a Lui è estraneo il male, il peccato; ma la creatura come può essere odiata da Dio?

La ringrazio in anticipo della risposta, per la sua gentilezza e la sua pazienza.
Sarò felice di ricordarla nelle mie preghiere, in particolare durante la Santa Messa.
Rinnovo i miei più vivi complimenti per il sito e per il servizio che svolge.
Distinti Saluti.
Marchesini


Risposta del sacerdote

Caro Marchesini,
1. in Dio non vi sono due atti: uno di amore e l’altro di odio.
Dio è atto. E questo atto è tutto e solo Amore, dono.
L’espressione biblica “ira di Dio” è equivalente a quella di “vendetta di Dio”. E per vendetta s’intende il castigo.
Dipende dall’uomo accogliere il bene che Dio gli vuole donare. Se non lo accoglie, ne risulta mancante, perché l’uomo è fatto per Dio.
Pertanto non accogliere Dio e i suoi doni equivale a volere la propria infelicità, il proprio inferno, il proprio castigo. L’espressione “ira di Dio” sta ad indicare la drammaticità della pena cui uno si autosoggetta per sempre.

2. Lo stesso discorso va fatto per l’odio: Dio ama e basta. Non vi è in lui un atto con cui ama e un atto con cui odia.
L’amore in Dio è sinonimo della sua santità. Egli non odia nessuna delle creature da lui fatte, neppure il demonio.
Un esempio: il sole è sempre lo stesso, luminoso e pieno di calore. E tuttavia alcune persone muoiono assiderate. È colpa del sole?
L’espressione secondo la quale “Dio odia sanguinari e ingannatori”, usata molte volte soprattutto nell’Antico Testamento, rimanda alle terribili pene cui va soggetto che si priva dell’amore di Dio e della sua misericordia.

Ti ringrazio per i complimenti e molto di più per il ricordo nelle preghiere e specialmente nella Santa Messa.
A questo ricordo ci tengo particolarmente.
Anch’io contraccambio. Tra breve scenderò per la celebrazione della Messa e ti ricorderò al Signore.
Ti benedico.
Padre Angelo