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Quesito

caro padre
volevo un aiuto per quanto riguarda gli atti degli apostoli che sto leggendo.
L’episodio dei coniugi Anania e Saffira è una storia vera ma interpretata da Luca come un castigo di Dio (per aver venduto il terreno…) oppure è una storia inventata da Luca per dare un insegnamento di tipo teologico?
La stessa esegesi mi piacerebbe averla per il capitolo della morte di Erode e cioè dell’angelo che colpisce Erode e l’uccide per essersi preso la gloria che spetta solo a Dio. La storia è inventata di sana pianta per dare un significato teologico?
Purtroppo molte bibbie mancano delle note e, quando ci sono, sono molto essenziali e limitate.
Come sempre grazie
Luca


Risposta del sacerdote

Caro Luca,
1. bisogna dire che il fatto di Anania e Saffira è realmente accaduto e che non si tratta di un’invenzione.
Non c’è nessun motivo per metterlo in dubbio, dal momento che san Luca dice di aver fatto ricerche accurate.
Anania e Saffira non sono morti per un castigo di Dio (anche se talvolta il passo è stato interpretato così), ma perché al primo venne un colpo sentendo le parole di Pietro che gli rivelavano la sua menzogna. E alla moglie capitò la stessa cosa venendo a sapere che del marito era già stata fatta la sepoltura.
Certamente San Luca racconta questo episodio per dare un insegnamento teologico.
Dalle parole di Pietro “Anania, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno? Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest’azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio” (At 5,3-5) si possono arguire diversi insegnamenti:
– che gli apostoli sono come gli organi dello Spirito Santo e che il mancare di sincerità verso di loro è un mentire a Dio,
– che l’autorità degli apostoli deriva da Dio.
– che lo Spirito Santo è Dio.
In conclusione si tratta di un fatto realmente accaduto che ha nello stesso tempo diversi significati salvifici.

2. Circa la morte di Erode Agrippa narrata da San Luca in Atti 12,23: “Ma improvvisamente un angelo del Signore lo colpì, perché non aveva dato gloria a Dio; e roso, dai vermi, spirò”, ho letto in un commentario che anche Giuseppe Flavio narra che poco dopo aver ascoltata quell’adulazione Erode fu colto da forti dolori di visceri e in capo a cinque giorni morì all’età di 54 anni, dopo aver regnato per sette anni e qualche mese. La sua morte avvenne nel 44 d. C.
Così il primo persecutore della Chiesa fu colpito con quella stessa malattia da cui era stato colpito il profanatore del tempio Antioco Epifane (cfr. 2 Mac 9,5-9).
Ecco il testo di 2 Mac 9,5-9: “Ma il Signore che tutto vede, il Dio d’Israele, lo colpì con piaga insanabile e invisibile. Aveva appena terminato quella frase, quando lo colpì un insopportabile dolore alle viscere e terribili spasimi intestinali, ben meritati da colui che aveva straziato le viscere altrui con molti e strani generi di tormenti. Ma egli non desisteva affatto dalla sua alterigia, anzi pieno ancora di superbia spirava il fuoco della sua collera contro i Giudei e comandava di accelerare la corsa. Ma gli accadde di cadere dal carro in corsa tumultuosa e per la grave caduta di riportare contusioni in tutte le membra del corpo. Colui che poco prima pensava di comandare ai flutti del mare, arrogandosi di essere un superuomo e di pesare sulla bilancia le cime dei monti, ora gettato a terra doveva farsi portare in lettiga, rendendo a tutti manifesta la potenza di Dio, a tal punto che nel corpo di quell’empio si formavano i vermi e, mentre era ancora vivo, le sue carni fra spasimi e dolori cadevano a brandelli e l’esercito era tutto nauseato dal fetore e dal marciume di lui”.
Allora anche in At 12,23 si tratta di un fatto realmente accaduto, attestato storicamente da fonti extrabibliche, che ha nello stesso tempo un significato teologico:
– non si perseguita impunemente la Chiesa;
– la Chiesa è il tempio santo di Dio in maniera più forte di quanto non lo fosse il tempio di Gerusalemme.

3. Sono d’accordo con te sulle note delle nostre Bibbie. In genere aiutano poco le persone che non sono specialiste in questi studi.

Ti ringrazio, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo