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Quesito
Sono una mamma di 37 anni.
Fin da ragazzina ho sempre sentito in me una grande spinta verso la sofferenza, verso i deboli, verso coloro che non hanno voce, che sono dimenticati da tutti.
Mi sono sempre sentita una specie di loro paladina, per un periodo ho sognato anche di fare la missionaria.
Poi mi sono fidanzata, laureata, sposata, ho avuto un bimbo e ho messo un pò da parte questo mio sentire.
Ma ora è ritornato prepotente in me, sento che Dio mi ha scelta per qualcosa di importante.
La risposta più classica è quella di fare del volontariato, ma io non saprei da dove cominciare, io vorrei aiutarne tanti, vorrei vivere per chi soffre, per chi è ammalato, per chi non ha una casa, per chi è emarginato, vorrei combattere per loro e essere un punto di riferimento per loro… so che questa è la mia strada, ho pregato tanto perchè in un momento di confusione la Madonna me la indicasse, ora ho bisogno però di sapere come iniziare.
Mi dica lei, per favore mi dia un consiglio pratico e mi dica anche perchè quando ho espresso questo pensiero sono stata vista come una pazza in piena crisi mistica, o una peccatrice che ha bisogno di espiare??
Grazie Rosa
Risposta del sacerdote
Cara Rosa,
1. dal momento che sei sposa e madre di famiglia, la tua prima vocazione è quella inerente allo stato che hai scelto.
Questo non significa che gli altri, con le loro necessità, non devono più esistere per te.
Ma se, prima del matrimonio, eri libera di prendere una strada piuttosto di un’altra, adesso non lo sei più.
I tuoi desideri ora sono vincolati alla volontà di tuo marito, così come i desideri del tuo marito sono vincolati alla tua volontà.
Per questo ti dico di stare a quanto ti dice tuo marito.
Mi auguro che la sua decisione – maturata insieme con te – non sia avventata, ma venga presa dopo seria riflessione e prolungata preghiera.
Quello che dicono gli altri, al di fuori di tuo marito, puoi ascoltarlo e valutarlo. Ma alla fine la decisione – sul da fare e come farlo – sta per ora solo a voi due, di comune accordo.
2. In ogni caso, dal momento che certamente anche tu vivi all’interno di una comunità cristiana, puoi impegnarti a provvedere alle necessità della Chiesa, che vanno dalla catechesi all’assistenza caritativa.
Questi impegni non assorbono più di tanto e sono convinto che tuo marito sarebbe ben contento che la tua famiglia, attraverso la tua dedizione, si apra alle necessità spirituali, morali e materiali degli altri.
Ma se si tratta di qualcosa d’altro, allora devi stare a quanto ti ho detto nel punto 1.
Ti saluto, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo