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Quesito

Carissimo padre Angelo, buon giorno.
Mi chiamo Daniele G. e da qualche anno ho cominciato a frequentare il sito da Lei gestito. Innanzitutto volevo ringraziarla di tutto cuore per l’impegno che Lei e il suo staff mettete nel portare avanti questa operazione. Io personalmente ho avuto la possibilità di veder chiariti molti dubbi che avevo sulle Scritture grazie alle risposte da lei fornite.
Oggi avrei due domande sulla Bibbia da porle. So che le domande sono scollegate tra loro e chiedo scusa, ma sono due dubbi che ho.
La prima è questa: chi sono esattamente i Samaritani e perché non avevano buoni rapporti con i Giudei?
La seconda riguarda l’Apocalisse: come si devono intendere le calamità che capitano ogni volta che l’Agnello scioglie uno dei sigilli e, concretamente, che significato hanno per la nostra vita cristiana? Riguarda forse il fatto che dobbiamo sempre vegliare in attesa del ritorno di Cristo?
La ringrazio anticipatamente per le sue risposte e la incoraggio ad andare sempre avanti. Le sue fatiche non sono inutili, ma illuminano il cammino di molti.
Un carissimo augurio di buona Festa dell’Immacolata e un caro saluto.
Daniele


Risposta del sacerdote

Caro Daniele,
1. dopo la deportazione degli ebrei attuata nel 722 a. C. da parte degli Assiri nella zona della Samaria, che è più o meno al centro della Palestina nella quale al nord c’è la Galilea e al Sud la Giudea con Gerusalemme, rimasero alcuni ebrei i quali si fusero con popolazioni straniere deportate dagli Assiri.
Gli Ebrei considerarono impuri i samaritani e per questo vi furono sempre molti conflitti.
A motivo di tale impurità gli Ebrei rifiutarono la collaborazione offerta dai Samaritani per la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme e proibirono loro di partecipare ai sacrifici.
Nel secolo III a.C. i Samaritani innalzarono un tempio sul monte Garizim, vicino a Sichem, accrescendo così un’inimicizia che durò ancora al tempo di Cristo e di cui si fa riferimento nel dialogo di Gesù con la Samaritano nel capitolo IV del Vangelo di Giovanni. Questo tempio fu distrutto nel 128 a. C. da Giovanni Arcano.

2. Pur avendo molte cose in comune con gli ebrei, il culto dei samaritani differiva soprattutto a motivo del luogo sacro per l’adorazione di Dio: per gli Ebrei è il Monte Sion a Gerusalemme, per i samaritani è il Garizim, dove essi – rimasti ben pochi – celebrano tutt’oggi la loro Pasqua seguendo l’antico rituale.
La religione dei samaritani è fondamentalmente simile a quella giudaica.
Inizialmente tuttavia si ebbero pratiche idolatriche, come l’adorazione del vitello nei santuari di Dan e Betel.
Il Pentateuco è il loro unico libro sacro, non riconoscendo gli altri libri dell’Antico Testamento.
I samaritani osservano le leggi della circoncisione, del sabato e altre feste comuni ai giudei. Essi attendono un messia, «colui che ritorna», facendo riferimento al profeta di cui si parla in Dt 18,15: “l Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto”.

3. Venendo alla secondo domanda: i sigilli in antico erano il marchio di origine o di proprietà di una determinata realtà o persona.
Nell’Apocalisse sono i segni che Dio pone sopra gli eletti perché si salvino in mezzo a tutte le prove e calamità.
Il sigillo per eccellenza che Dio pone sui suoi è quello del Battesimo, col quale il credente viene segnato col sangue dell’Agnello.

4. Non è l’acqua soltanto che rigenera e protegge il  cristiano, ma l’acqua e il sangue (cfr 1 Gv 5,6) perché è il Sangue di Cristo che dà all’acqua del Battesimo la potenza purificatrice.
È il Sangue di Cristo inoltre che dà all’acqua del Battesimo la potenza santificatrice che introduce nella comunione con Dio.
È il Sangue di Cristo infine che dà all’acqua del Battesimo la potenza di preservare i cristiani da tante calamità nello stesso modo il sangue dell’Agnello pasquale in Egitto (Es 12,7ss) preservò dall’Angelo sterminatore: “E fu detto loro di non danneggiare l’erba della terra, né gli arbusti né gli alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte” (Ap 9,4), oppure farà sì che i travagli che avranno da soffrire ridondino a loro vantaggio: “Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno” (Rm 8,28).

5. È dunque il Battesimo che salva e protegge attraverso la grazia che l’accompagna, e non come puro sacramento al quale non fa seguito la vita cristiana.

Ti auguro di essere sempre purificato, santificato e protetto dal sigillo del Dio vivente e per questo ti assicuro la mia preghiera e la mia benedizione.
Padre Angelo