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Quesito
Buongiorno Padre Angelo,
innanzitutto la ringrazio per il bellissimo servizio che rende attraverso il sito. E’ davvero interessante leggere e scoprire aspetti della propria fede che non si conoscevano, o sapere che altri hanno i tuoi stessi problemi. Grazie per questo servizio.
Veniamo a noi, sono un Cristiano Cattolico, cerco di essere almeno un Cristiano dignitoso (anche se con frequenti e ripetute cadute). Sono sempre stato abbastanza praticante, e ultimamente sto approfondendo la mia vita di fede, aumentando i momenti di preghiera e la "conoscenza" di Dio. Cerco occasioni per pregare andando al lavoro o viaggiando in macchina. Insomma cerco di avere una vita spirituale degna di questo nome (seppur, oserei dire, sono ancora in "cerca" della via migliore). Sono però affetto da un peccato che mi è veramente difficile debellare, capita ogni tanto (più o meno frequentemente) che compia un peccato grave, ogni volta sentendomi pesantemente in colpa e quasi temendo un "castigo" di Dio (che poi mi trovo, e ammetto, da stupido, a leggere in qualcosa che va storto). Le chiedo a tal proposito un consiglio e un parere.
Tra qualche mese mi sposerò in chiesa con una Ragazza Cristiana, non praticante con la mia stessa frequenza, ma non ho dubbi sulla sua Fede in Dio e nella chiesa. Inutile dire che il mio sogno è che riusciamo ad andare a messa insieme tutte le Domeniche e per questo prego Dio ogni giorno, e ho chiesto anche una novena di messe a un monastero a tal proposito. Non vorrei però con il mio peccato "cancellare" l’effetto di queste preghiere, e in un certo senso, "minare" questa conversione che chiedo. Vorrei anche essere capace di essere maggiormente "testimone" nei gesti di amore gratuito per lei, anche se è difficile perchè mi trovo spesso a dover scegliere tra il "rispetto" per i miei genitori – che essendo figlio unico hanno "stretto le maglie" in vista del matrimonio, come se fosse un modo per tenermi più con loro – e le volontà della mia futura moglie, che, giustamente, ha le sue buone ragioni. Insomma, la mia morale cristiana – o senso di colpa – a volte fa sì che per non essere egoista, mi trovi tirato per la giacchetta da entrambe le parti con una situazione di malessere personale molto forte. Cosa ne pensa?
Le prometto la mia preghiera per le sue intenzioni più care, e le chiedo di ricordarci come "coppia" nelle Sue Preghiere, perchè sarà solo un grande "bagno" di Spirito Santo che ci aiuterà.
Grazie mille
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sono contento del tuo impegno di essere un buon cristiano e di cercare di esserlo sempre più.
Ti faccio anche tanti auguri per il tuo prossimo matrimonio.
Ma veniamo ai dubbi che mi hai presentato.
2. Mi dici che in seguito ad alcune cadute leggi alcune situazioni come un castigo di Dio per il peccato commesso.
Ebbene: se leggi alcune disavventure come un castigo che Dio ti infligge per il peccato commesso, sbagli.
3. Ma non sbagli a ritenere certe contrarietà come conseguenza del peccato commesso. Perché quando ti trovi in peccato mortale sei privo della grazia di Dio.
E la grazia di Dio è uno scudo, una protezione, come ricorda molto bene il Salmo 91.
Allora non è Dio che ti castiga, ma sei tu, che privandoti della grazia, sei la causa dei tuoi mali.
4. A questo proposito mi piace ricordare quanto viene riferito a San Giuseppe Benedetto Cottolengo quando gli sembrava che venisse meno la Provvidenza nella sua casa.
Diceva: “Qui c’è qualcuno che fa la parte di Giona” e cioè che ha disobbedito a Dio. Era convinto che a motivo di questo peccato fosse messo qualche impedimento alla Provvidenza di raggiungere la sua opera.
E “rovistando” nella sua casa, vedeva che era successo proprio così.
5. Circa il secondo punto: capisco il conflitto tra i doveri verso tua moglie e verso i tuoi genitori.
Ebbene, dobbiamo tenere presente che il criterio datoci da Dio è il seguente: “Ama il prossimo tuo come te stesso”.
E poiché dal momento del matrimonio tu sei una cosa sola con tua moglie, il primo dovere ce l’hai con tua moglie.
6. Di fatto poi dovrete cercare tutte e due insieme di venire incontro alle esigenze dei tuoi genitori.
Se tua moglie ti ama, sarà contenta di vederti venerare e far contenti i tuoi genitori.
Se tua moglie è credente e praticante, questo lo dovrebbe far volentieri.
E il Signore la ricompenserà largamente.
Vedi come la fede, accompagnata dalle opere, è molto importante per riuscire a risolvere nella maniera più bella tutti i problemi che si possono presentare.
Ti assicuro anch’io la mia preghiera per te e per la tua futura moglie e vi benedico.
Padre Angelo
p.s. a beneficio dei nostri visitatori, riporto alcuni versetti del Salmo 91:
La protezione divina
1 Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
2 Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».
3 Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
4 Ti coprirà con le sue penne,
sotto le sue ali troverai rifugio;
la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.
5 Non temerai il terrore della notte
né la freccia che vola di giorno,
6 la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
7 Mille cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra,
ma nulla ti potrà colpire.
8 Basterà che tu apra gli occhi
e vedrai la ricompensa dei malvagi!
9 »Sì, mio rifugio sei tu, o Signore!».
Tu hai fatto dell’Altissimo la tua dimora:
10 non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
11 Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.
12 Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
13 Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi.
14 »Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
15 Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso.
16 Lo sazierò di lunghi giorni
e gli farò vedere la mia salvezza».