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Quesito

Caro padre Angelo,
da qualche mese mi sono riavvicinato al Signore testimoniato da un periodo di preghiera intenso e dopo un periodo molto lungo (4 anni) ho la volontà di confessarmi. E’ passato un periodo così lungo perché mi sono trovato per lungo tempo in situazione di peccato grave, avendo (tuttora) come compagna una donna divorziata. Nonostante le nostre evidenti contraddizioni, da sempre quello che ci unisce con questa donna è la fede in Dio e da qualche mese ormai, abbiamo deciso di intraprendere la via della castità, e per grazia di Dio ci stiamo riuscendo in maniera seria. Io credo che nonostante i nostri errori, il Signore "aggiusta" i suoi disegni su di noi e fa di tutto per portarci alla salvezza, infatti, sia io che lei praticando la castità ci sentiamo molto più vicini al Signore, così vicini da sentire un desiderio irrefrenabile di accostarci a Lui nel sacramento della Santa Comunione. Io so già nel mio cuore che secondo le regole della Chiesa (che poi sono le stesse di Nostro Signore) posso accostarmi a Lui (infatti sento come se mi chiamasse e non aspetti altro che me), ma sarò felice anche di sentire un suo parere.
Le volevo porre poi una domanda che rispetto a quello che le ho detto ha un importanza molto minore e spero anche che non sia troppo stupida ed è la seguente: visto che è passato così tanto tempo dall’ultima volta che mi sono confessato, le chiedevo se potesse essere opportuno appuntarmi in un foglio (anzi più fogli visto gli innumerevoli miei peccati) tutte le mie mancanze e portarlo con me in confessionale così che nulla possa sfuggire da tutto quello che di grave e meno grave ho commesso. Questa degli appunti sui miei peccati sarebbe una cosa eccezionale (solo per questa volta) proprio perché è passato tanto tempo e non vorrei dimenticare nulla di ciò che ha offeso Gesù. Mi scusi per questa domanda forse un pò troppo ingenua. 
La ringrazio e la saluto
G.


Risposta del sacerdote

Carissimo G.,
1. è perfettamente vero il sentimento che provi e che mi descrivi: “sento come se mi chiamasse e non aspetti altro che me”.
Il Signore ti aspetta nel sacramento della confessione per purificarti e per rigenerati alla grazia.
Ti aspetta soprattutto alla Santa Comunione, dove costantemente prepara beni invisibili per loro che lo amano.

2. Il primo passo l’hai già fatto: il proposito di vivere in castità con la donna  con la quale vivi.
Il bene della grazia e della comunione con Dio è un bene così prezioso e così grande che vale qualsiasi sacrificio: “Poiché la tua grazia vale più della vita” (Sal 63,4).

3. Non sarebbe male però se tu potessi verificare parlando in maniera informale con giudice ecclesiastico se vi siano le condizioni per poter dichiarare nullo il precedente matrimonio della tua compagna.
Se questo potesse verificarsi potresti unirti in matrimonio con lei e fruire così della grazia sacramentale, che è una grazia molto grande ed è necessaria per poter raggiungere insieme la santità alla quale siete chiamati.
Tra i vari beni della grazia del sacramento del matrimonio mi piace ricordarne uno, menzionato da Pio XI nell’enciclica Casti connubii: “Il Sacramento conferisce il diritto all’aiuto attuale della grazia ogni qualvolta ne abbiano bisogno per adempiere agli obblighi di questo stato” (CC 43).
Come vedi, non è poca cosa!

4. Nella confessione che farai, dovrai specificare che convivi con una donna divorziata e che hai deciso di comune accordo di intraprendere la strada della castità. Anzi, che questa castità già avete cominciato a praticarla.
Ti ricordo anche che una volta ricevuta l’assoluzione, potrai fare la Santa Comunione là dove non sei conosciuto come convivente, per non generare confusione o comportamenti sbagliati presso la gente.

5. Sulla possibilità di annotare su un foglio i peccati: la Chiesa chiede di confessare i peccati che uno ricorda dopo aver fatto un diligente esame.
Se poi nell’atto dell’accusa ne dimentica qualcuno, non deve turbarsi, perché aveva tutta la volontà di confessare ogni peccato.
Se si tratta di peccati gravi, li accuserà senza ansia in una successiva confessione e nel frattempo, se non si compiono peccati gravi, può fare la Santa Comunione.
Annotare su un foglio o più fogli è una diligenza straordinaria e la Chiesa non la chiede.
Inoltre vi è anche il pericolo che questi fogli vengano smarriti o letti da qualcuno. E questo potrebbe, fra l’altro, causare scandalo, soprattutto se le persone che vengono a leggerli conoscono l’interessato.
Pertanto io ti sconsiglio dal metterli per scritto.
Tanto più che, stante la volontà di un’accusa integra, potrai fare nel frattempo la Santa Comunione e accusarli in una successiva confessione.
Ma non è proibito farlo.

Ti poemetto una preghiera per il buon frutto della tua prossima confessione e ti benedico.
Padre Angelo