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Quesito

Salve.
Non so da dove cominciare questa storia. Comincio col dire che ho 16 anni e da 5 mesi a questa parte soffro di attacchi di panico.
Sono sempre stato credente (però forse spesso un fede di facciata), frequentando la Chiesa e addirittura (da piccolo) volevo fare il prete, cosa che un po’ anche ora.
Comunque la cosa di cui volevo parlarle però è un’altra. Ho commesso degli atti impuri con un’altra ragazza, la figlia di mia cugina, che abita vicino a me. La cosa è nata da quando eravamo molto piccoli (7-8 anni) prima come un gioco. Man mano che siamo cresciuti la cosa si è ingigantita: masturbazioni, sesso orale, petting, fino al culmine di ieri: sesso anale!
Adesso mi sento malissimo, uno schifo. Non riesco nemmeno a piangere, a pentirmi a pregare (come invece facevo le altre volte dopo aver fatto una cosa del genere). Mi sento un malessere, come bloccato, dannato, con un peso in tutto il corpo specie sul petto e sulla testa.
Non so che fare: è come se dentro di me due parti sono in lotta su questo argomento e mi bloccano ed io provo rancore, schifo, ripugnanza. Mi sento male! Il tutto unito alla mia situazione di panico e di un po’ di crisi di fede.
Dopo quello che è successo ieri, del sesso anale, ho paura, mi sento bloccato ad andare in Chiesa, alla Comunità, o anche a Messa e prendere la Santa Comunione.
Ho provato a pregare e sento un muro duro dentro di me, un blocco appunto.
E non posso nemmeno confessarmi, primo perché il mio parroco è spessissimo occupato e poi perché è molto scherzoso e non vorrei confessare a lui questo genere di cose, anche se so che sto parlando con Cristo e non con lui.
Di solito infatti mi confessavo con altri preti che non conoscevo a raduni o eventi particolari o in visita a santuari ecc… solo che adesso con la mia situazione di attacchi di panico e di ansia è più difficile che si verifichi un evento del genere così che io mi possa confessare. Non so che fare! Mi sento male, pesante, bloccato, dannato.
Mi sento lontano da Dio, dalla sua misericordia, dalla sua salvezza.
Dopo questo evento di ieri ho perso anche di più la speranza di "guarire" dal panico in cui sono caduto.
Mi aiuti! Non so che fare!
Grazie!


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. il peccato non è senza conseguenza per la vita morale di una persona.
Soprattutto determinati peccati particolarmente riprovevoli come il sesso anale (la Sacra Scrittura parlerebbe di sodomia) lasciano il segno.
Mi dici che la tua comunione col Signore è come interrotta. È come se fra te e Lui fosse stato eretto un muro.
Sì, è proprio così.
San Tommaso, commentando Is 6,8 dice che “chi è impuro non può entrare nel tempio di Dio e molto più non può vederlo” (qui impurus est non potest intrare templum ejus, quanto magis nec ipsum videre).
Questa è l’esperienza che stai vivendo: “Dopo quello che è successo ieri, del sesso anale, ho paura, mi sento bloccato ad andare in Chiesa, alla Comunità, o anche a Messa e prendere la Santa Comunione.
Ho provato a pregare e sento un muro duro dentro di me, un blocco appunto”.

3. Quando nella Sacra Scrittura si legge che gli ebrei sotto gli egiziani erano umiliati, maltratti, oppressi viene descritto quanto avviene analogamente in una persona quando si lascia dominare dal demonio.
L’esperienza del peccato è un’esperienza di maltrattamento, di umiliazione, di oppressione, di dura schiavitù.
A questo ti ha portato il peccato: inizialmente lo compivi per gioco, ma poi poco per volta ti ha portato ad autentiche perversioni.

4. Che fare in questo momento quando ti senti bloccato e non riesci ad aprirti col Signore a motivo della tua impurità?
Rivolgiti a Maria, che da Dio è stata costituita “rifugio dei peccatori”.
È molto bella questa invocazione, che recitiamo nelle litanie lauretane.
Per chi si sente bloccato nei confronti di Dio a motivo delle impurità Dio stesso ha stabilito un rifugio presso il quale si può andare con fiducia e avere speranza: Maria!

5. La Madonna ha detto ha Santa Brigida: “Per quanto l’uomo pecchi, se a me si rivolge col sincero proposito di emendarsi, io sono subito pronta ad accoglierlo nel suo ritorno; né bado a quanto egli possa avere peccato, ma piuttosto alla volontà con cui egli viene; io non disdegno di ungere e sanare le sue piaghe (le ferite del peccato), poiché io mi chiamo e sono la Madre di misericordia (Rivelazioni, lib. 2, cap. 23).
Si noti: non ha detto solo “Io mi chiamo Madre di misericordia”, ma “lo sono”.
Per questo Maria davanti a Dio dice a tuo favore: “misericordia, non giustizia”.

6. San Bernardo porta il motivo per cui la Madonna è Madre di misericordia quando scrive: “La mano che ha stretto un frutto per mezza giornata non ne conserva forse il profumo tutto il rimanente della giornata?”.
Quest’immagine di san Bernardo è molto aderente alla realtà. Chi di noi non ha stretto per un pò di tempo un limone e non ne ha sentito a lungo il profumo?
Nello stesso modo Gesù che è la Misericordia ha contagiato di se stesso Maria perché in lei ha abitato non per mezza giornata, ma per ben nove mesi (Domenica I dopo l’ottava dell’Epifania, sermone 1,2).

7. Vai dunque davanti ad un’immagine di Maria.
Guardala e domandale di donarti un cuore nuovo.
Vedrai che anche nella sua immagine è sempre dolce, è sempre piena di misericordia e proprio per questo ti ispira fiducia.
Prendi in mano il suo Rosario benedetto e bacialo, come segno di devozione.
È come se anche tu cominciassi a tenere un frutto tra le tue mani e iniziassi ad avvertirne il profumo.
Quel profumo, senza che te ne accorga, comincia a sgretolare il muro che ti separa da Dio, ti aiuta ad aver fiducia e ti sollecita a correre al Sacramento della Confessione, che è la fontana della rigenerazione e della vita.

8. Vai dunque, nonostante tutto. La Madonna ha già pregato per te e il Signore ti attende per rifarti e darti un cuore nuovo.
Per la confessione vai dove ti troverai meglio. Forse è meglio un Santuario dove ti sentirai più libero di piangere e di sfogarti.

Perché questo avvenga il più presto possibile ti assicuro la mia preghiera e il ricordo nella Santa Messa.
Ti benedico.
Padre Angelo