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Quesito
Caro padre Angelo,
torno a scriverle dopo un po’ di tempo, in questo arco di tempo ho imparato a dominare meglio I pensieri che mi assillano.
La ringrazio per il suo servizio che trovo utilissimo. (scusi se sbaglio gli accenti ma sono in America e le tastiere non ce li hanno)
leggendo una sua risposta precedente ho letto che praticare sport in cui c’e’ il rischio di perdere la coscienza e’ immorale. io ho appena iniziato a praticare boxe (solo in palestra per allenamento) e mi ha entusiasmato subito, ora le vorrei chiedere…poiche’ esistono gli incontri light, dove I k.o. sono vietati, vince chi colpisce l’avversario piu’ volte ma se lo atterra perde, sono da considerarsi anche questi immorali? inoltre in palestra non usiamo il caschetto durante lo sparring.
come ultima cosa vorrei chiederle un consiglio…
seguendo le sue risposte ho scoperto molte cose interessanti e vorrei soffermarmi sulla morale sessuale; io ora ho sedici anni, penso che non ci siano molte ragazze della mia eta’ che comprendono l’importanza della castita’ e prego (con discontinuita’) di trovarne una che voglia intraprendere con me le strade del Signore .. io mi chiedo… secondo lei e’ giusto provarci con le ragazze o dovrebbe succedere tutto naturalmente? la seconda mi sembra molto improbabile, io penso che si dovrebbe stare con chi pensiamo che ci piace finche’ non si trova quella giusta.
Grazie per l’attenzione, con stima,
Lorenzo
Risposta del sacerdote
Caro Lorenzo,
1. leggo in un dizionario di teologia morale: “Tutti i trattati di medicina professionale, pur concordi nell’esaltare l’efficacia del pugilato, nella fase di allenamento, sullo sviluppo armonico di tutto l’organismo mediante, soprattutto l’esercizio di tutti i muscoli, enumerano numerosi svantaggi e pericoli e danni del pugilato gara, e specialmente del pugilato professionistico.
Causa di questo aspetto negativo e deprecabile del pugilato è evidentemente la natura stessa di questo sport di forza.
Le regole che attualmente lo disciplinano, non sono sufficienti ad eliminare tutti gli inconvenienti, anche perché non vengono ovunque rigorosamente osservate, in particolare per quanto riguarda il controllo e la vigilanza medica prima e durante l’incontro”.
2. Leggo ancora: “Tra le lesioni più comuni in cui incorrono i pugili ricordiamo le fratture dei metacarpi, delle ossa nasali, mascellari, lesioni del padiglione auricolare, lussazioni, ecc. Frequenti sono le commozioni cerebrali, più o meno gravi, con conseguenti perturbazioni psichiche.
A giudizio degli esperti il pugilato occupa percentualmente il primo posto tra gli sport pericolosi per le contusioni-escoriazioni e il terzo per ferite e fratture”.
3. In genere i teologi moralisti partono da questo principio: non è lecito provocare danni al nostro corpo se non vi è un motivo proporzionato, vale a dire se questi danni non sono compensati da benefici importanti per la nostra vita.
4. Venendo al tuo caso si può dire da questo sport stai ricavando dei benefici. Sono per lo meno quelli menzionati dai teologi moralisti: “sviluppo armonico di tutto l’organismo mediante, soprattutto l’esercizio di tutti i muscoli”.
Poiché sei nella fase di allenamento e gli eventuali danni sono minimi, e soprattutto perché le regole cui sei sottoposto sono abbastanza rigorose, non mi sentirei di dire che si tratta di una pratica da abbandonare.
Tanti ragazzi o adolescenti la praticano senza avere conseguenze di un certo rilievo.
5. Il problema morale si pone in maniera più seria per i professionisti del pugilato.
6. Infine mi poni una domanda di altro genere e qui concordo pienamente con il tuo sentire.
Non si tratta semplicemente di accoppiarsi, ma di stringere un’amicizia, di trovare in qualche modo una persona che abbia il medesimo sentire su tanti punti importanti della vita.
E qui mi piace ricordare quanto ha scritto un grande pensatore francese e cattolico, Jean Guitton: c’è un “senso di vaga attesa che precede l’amore” (L’amore umano, p. 70).
Si tratta di “un sentimento selettivo: è l’attesa di un essere che attraverserà la nostra strada e che di conseguenza incontreremo… Nel mondo animale, la selezione non riguarda l’interiorità. Il lupo, quando divora la pecora o si accoppia con la lupa, non chiede loro altro se non di trovarsi sulla sua strada. È la ‘pecorinità’ a interessarlo e non questa o quella pecora, la lupa e non quella particolare lupa” (Ib.).
La persona umana invece non si dà indiscriminatamente a chiunque. Per questo rimane in attesa di incontrare chi (l’anima gemella) è disposto ad accoglierla, nel significato più profondo della parola.
Lascia dunque che siano gli eventi a far scoccare la scintilla.
Ti ricordo volentieri al Signore e ti benedico.
Padre Angelo