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Quesito

Caro Padre Angelo,
volevo confidarle un mio problema rispetto alla sessualità. Nemmeno 2 mesi fa è terminata una storia con una donna. Senza starle a specificare i dettagli,  volevo dirle che mi sto sempre più convincendo della razionalità e umanità della posizione della Chiesa Cattolica in materia di rapporti sessuali, e cioè considerare i rapporti sessuali legittimi sono all’interno del matrimonio e con finalità unitiva e procreativa, dove ci si dona reciprocamente senza riserve.  Non sa come ora mi sento depresso, usato, dopo la fine della relazione. I rapporti sessuali sono una cosa serissima, e non vanno presi alla leggera, perché coinvolgono il nucleo della persona e del cuore, e legano. Prima di arrivare a questo passo bisognerebbe aspettare e conoscersi molto bene. Voglio testimoniare che bisogna stare attenti,  che usarsi, non conoscersi, è brutto. Poi finisce la relazione e non rimane niente,  ma solo tanta amarezza e  depressione. Scusi lo sfogo.
Preghi per me, perché possa trovare la donna della mia vita e fare il giusto cammino insieme, fino al matrimonio, se Dio lo vorrà (ho 35 anni e temo di non aver molto tempo ancora).
La abbraccio affettuosamente.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. la tua situazione è identica a quella di tanti uomini e di tante donne che si sono illusi che le relazioni sessuali prematrimoniali cementassero l’unione e alla fine invece si sono ritrovati depressi, usati, sconfortati.
Ci sarebbe da chiedersi: ci deve essere ben un motivo serio se la Chiesa continua a predicare la legge di Dio di non fornicare e di non commettere atti impuri.
 Se questo motivo non ci fosse, non ne varrebbe la pena, tanto più che spesso come esito della predicazione riceve solo disprezzo e accusa di essere retrograda e non al passo coi tempi.
Forse anche tu avrai pensato così quando ti sei lasciato andare a quei rapporti che accendevano una grande passione e la scambiavi come vero amore. Ti pareva forse di essere nel paradiso terrestre!

2. Ma adesso, come Adamo ed Eva dopo avere disobbedito a Dio mangiando dell’albero della scienza del bene e del male si sono trovati nudi, improvvisamente invecchiati e soggetti al dolore, anche tu ti ritrovi fuori del paradiso terrestre, nudo, derubato della tua intimità, frustrato, usato.
Tutto è stato una grande menzogna.
Per conoscersi non è necessario avere rapporti sessuali.
Anzi, per conoscersi bene è proprio necessario non averli perché la passione annebbia la mente e talvolta l’acceca del tutto.

3. Mi scrivi: “I rapporti sessuali sono una cosa serissima, e non vanno presi alla leggera, perché coinvolgono il nucleo della persona e del cuore, e legano”.
Condivido pienamente le tue riflessioni che manifestano l’amarezza di un giovane che credeva nell’autenticità dei sentimenti e si è trovato come ingannato.
Ritorno a quanto è successo nel paradiso terrestre. Quando Dio ha chiesto ad Eva che cosa avesse fatto, questa rispose: “Il serpente mi ha ingannata” (Gn 3,13). Ecco la sensazione di Eva: si è sentita ingannata.
È la tua stessa sensazione, ed è la sensazione di molti altri.
Tutti inizialmente sono convinti che la loro storia sia diversa da quella degli altri, senza accorgersi che l’inganno è proprio questo.

4. Nel tuo scritto soggiungi: “Prima di arrivare a questo passo bisognerebbe aspettare e conoscersi molto bene”.
Bisognerebbe aspettare, sì. Ma fino a quando?
Tu sembri ancora lasciare l’iniziativa ai fidanzati.
Ma non è così, perché fin che si è fidanzati non si è ancora legati per sempre.
Non è l’affetto che lega per sempre e tanto meno i semplici rapporti sessuali.
Ciò che lega per sempre è il consenso espresso nel giorno delle nozze. In quel momento e solo in quel momento ognuno si espropria del proprio io e lo consegna all’altro per sempre.
Questo è il legame che l’intimità coniugale esprime in tutta la sua pienezza.
Fuori dell’intimità coniugale quel rapporto è ingannevole, è una bugia.

5. Volentieri ti assicuro la mia preghiera per le tue intenzioni.
Ma anche tu non cessare di domandare al Signore la grazia di farti incontrare la persona giusta.
Chiedilo attraverso l’intercessione di Maria, “madre del bell’amore” (Sir 24,18).
Chiedilo con il Rosario in mano, recitato quotidianamente.
Se farai così, ti accorgerai in seguito di avere posto una bella premessa e un fondamento solido al tuo fidanzamento e al tuo matrimonio.

Ti saluto anch’io affettuosamente e ti benedico.
Padre Angelo