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Quesito
Caro Padre Angelo,
Da 30 anni mancavo dalla chiesa e dalla messa, e ancor peggio dalla comunione.
Poi è scattata dentro di me la ricerca di Dio, o meglio ho ritrovato Dio in maniera consapevole e meravigliosamente semplice.
E la stessa cosa è successa sull’importanza della "cena" che doveva necessariamente essere consumata nella messa.
Non posso più considerare un mio giorno senza lodi, messa comunione vespri e santo rosario.
Mi sveglio la notte e devo pregare, non posso arrestare la mia sete di Dio e della sua infinita misericordia, come un assetato nel deserto che ancora è memore dell’arsura patita.
Non aspetto altro nella giornata che vivere intensamente, sommessamente e con i nodi alla gola sempre e forti durante l’intera messa, devo indossare occhiali scuri perché le mie gote e i miei occhi sono costantemente invasi dal pianto. Un pianto di gioia e commozione.
Rivedo le scene di Cristo e delle sue peregrinazioni per liberare dal peccato e dalla morte la Sua creatura, noi. Ogni giorno la comunione, quella degli uomini, è per me la manifestazione di Dio. Persone strette sotto un unico tempio d’amore è divenuta un’attesa simile all’incontro con l’amata, o la sposa. E gli stessi sono i palpiti del mio cuore.
Oggi tra le chiese della città, che poche celebrano tutti i giorni, come capita, ho cambiato parrocchia. Bellissima chiesa, barocca, piena di grandi cose e di un imponente San Michele al quale devoto sempre, anche in tempi di non grande coscienza, mi dedicavo con lampade e lumini.
Calcolai male i tempi e in ritardo all’omelia cominciò la mia messa. Intensità ed emozione, anche se con un po’ di amarezza per non aver ascoltato le letture e il vangelo. Il vangelo e le letture un giorno prima sono le mie letture che anticipano le mie riflessioni, ancor prima che dalle parole dell’omelia. Ma questo conta poco.
Conta molto però per me il fatto che una pia donna, che s’era accorta della mia venuta all’atto della mia volontà alla comunione mi avvisò che per il mio ritardo il prete si sarebbe rifiutato. Forse m’avessero dato del ladro in pubblica piazza mi sarei vergognato assai meno. Ma la cosa peggiore fu non aver ricevuto quel pane gratuito che volevo. Che Cristo ha spezzato dicendo "prendetene e mangiatene tutti". Mi rasserenai pensando che in fondo ogni giorno il "Suo pane" lo mangio e il Suo sangue" lo bevo. Dunque poca cosa. Ma se fossi stato l’uomo che cominciava la sua cena? Cosa ne sarebbe stato?
Pace e bene
Eugenio Maria
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. mi fa piacere leggere questa tua bella testimonianza.
Ormai non puoi più vivere senza il Signore, senza incontrarlo, senza farlo diventare vita della tua vita attraverso la lettura della sua Parola, la partecipazione alla santa Messa, la preghiera con le Lodi, con i Vespri, col Santo Rosario.
“Mi sveglio la notte e devo pregare, non posso arrestare la mia sete di Dio e della sua infinita misericordia, come un assetato nel deserto che ancora è memore dell’arsura patita”.
2. Hai ricevuto una grazia non comune nella tua conversione e nel tuo ritorno a Dio.
Non tutti ricevono simile fervore che ti fa comprendere come una giornata senza preghiera e senza incontro con Dio sia peggio che una giornata vuota.
3. Ti è capitato però l’incidente che mi hai descritto. È una pura incomprensione.
Non credo che il Sacerdote ti avrebbe negato la S. Comunione.
Forse la pia donna è stata troppo zelante nel darti quelle informazioni.
In ogni caso, tu l’hai presa abbastanza bene, considerando l’enorme dono che ti viene fatto ogni giorno.
4. Mi dici: “se fossi stato l’uomo che cominciava la sua cena?”
Se cominciava, senza aver tutta la preparazione che tu ci metti leggendoti anticipatamente la Parola di Dio, forse si sarebbe astenuto dal fare la S. Comunione.
5. Rimane però il fatto che il sacerdote non può privare della Santa Comunione se non chi è peccatore manifesto, e cioè chi è in stato oggettivo e palese di peccato mortale.
Arrivare in ritardo a Messa, soprattutto nei giorni feriali, non mette una persona in stato oggettivo e palese di peccato mortale.
Nel tuo caso, essendoci stato puro contrattempo, non si è trattato neanche di peccato veniale.
Che il Signore ti conservi il fervore che ti ha dato. Anzi lo accresca sempre più.
Ti assicuro una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo