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Quesito

Salve,
mi chiamo Salvatore e sono un ragazzo di 21 anni. Prima di esporre la mia domanda vorrei scusarmi se chiedo la stessa cosa che le sarà stata chiesta altre dodicimila volte ma leggendo alcune risposte non riesco a capire e in un certo senso non mi trovo in accordo. Premetto che non sono fidanzato. Il discorso riguarda il sesso e la concupiscenza. Il sesto comandamento ci dice di non commettere atti impuri. Impuro è un aggettivo che mi rimanda con la mente a qualcosa di cattivo e che mi fa sentire sporco, insomma a qualcosa di profondamente negativo. Il comandamento non ammette rapporti sessuali al di fuori del matrimonio e della procreazione ma io mi chiedo: in una situazione in cui una persona ha avuto il dono da Dio di trovare un compagno o una compagna con cui desidera passare il resto della sua vita, che ama profondamente e che non si sognerebbe mai di sostituire con niente e nessuno che male ci può essere nel condividere un momento in cui si origina un’unione fisica voluta da entrambe le parti e nel pieno rispetto delle intenzioni dei due fidanzati, senza costringere nessuno a fare nulla, solamente un momento che contribuisce a rafforzare la complicità della coppia ? Come può questo sporcare ed essere cattivo se è solamente volto a realizzare qualcosa insieme ? Non sto parlando di voler provare un piacere fine a se stesso, altrimenti potrei ricercare tranquillamente un rapporto sessuale con chiunque di mio gradimento fosse disposto a farlo, ma un qualcosa di unico e che mi faccia sentire ancora di più l’amore per il partner. Personalmente sono convinto che una privazione totale tranne che nel matrimonio e per la procreazione sia irrealizzabile. Sicuramente sarà d’accordo con me nel ritenere che l’uomo è stato fatto da Dio ma realizzato attraverso un processo evolutivo e che possiede degli istinti sessuali profondi e radicati nella sua essenza che sono insopprimibili e che ci accompagnano dalla prima giovinezza fino all’età più adulta. Negare questi istinti, tra cui il pensare al sesso e praticarlo, credo sia contro natura. Ho addirittura letto che ci sono anche alcuni animali che fanno sesso al di fuori della funzione riproduttiva (“Bonobo”, un tipo di scimpanzè); stanno per caso commettendo atti impuri? Dopo un rapporto fisico con la donna che amo io ringrazio Dio mille volte di avermi concesso una persona così per condividere la vita, anche prima del matrimonio e anche nel piacere fisico di un rapporto sessuale, un piacere che dura solo per quei momenti ma contribuisce a saldare l’unione. Mi rifiuto di credere che la stragrande maggioranza delle coppie che vivono meravigliosamente la loro relazione chiedendo continuamente a Dio di proteggerli e di far durare quell’amore per sempre, non abbiano rapporti sessuali anche al di fuori della riproduzione. Sono per caso tutti condannati? Ho letto poi che nel matrimonio sono concessi rapporti sessuali solo se volti alla procreazione ma anche alle coppie che non possono procreare è concesso il rapporto sessuale; mi sembra ci sia una contraddizione. Che differenza c’è fra un rapporto ricercato per puro piacere da una coppia perfettamente fertile e quello per lo stesso fine di una coppia sterile? La coppia fertile sa che può avere quel rapporto solo se è intenzionata a procreare ma la coppia che non può procreare perché dovrebbe avere quel rapporto sapendo che ricaverà solo piacere fisico? Lo stesso quesito vale per le coppie di anziani che per l’età raggiunta non possono procreare più. La Chiesa condanna tanto anche i mezzi contraccettivi di qualsiasi natura. Se tutte le persone sessualmente contagiate con il virus dell’HIV, che causa tanti morti, avessero saggiamente usato il preservativo, quanti malati al mondo in meno ci sarebbero? Può mai essere un mezzo di prevenzione contro una malattia mortale e per la quale non c’è ancora una cura, considerato il suo utilizzo in un rapporto di amore e di unione come quello che ho descritto sopra, negativo? Credo di no. Negare l’importanza del sesso in un rapporto di coppia credo sia assurdo, lo dimostra il fatto che anche alcuni animali lo fanno, massima espressione della Natura. Non crede che i veri “Atti impuri” siano altri? Non crede che ci si dovrebbe vergognare di ben altro che di un rapporto fisico perfettamente consenziente e, non mi stancherò mai di ripeterlo, realizzato nell’amore?
Per quanto riguarda la concupiscenza ho solo un dubbio: è peccato? Avevo letto che di per sé non è un peccato ma una tentazione molto forte a commetterlo, ma ho dei dubbi.
Forse sono stato troppo prolisso. Spero comunque che lei mi illumini e mi faccia capire praticamente dove sta l’errore e che mi convinca di questo perchè non le nego che la mia idea è molto radicata ma quando arriverà la mia ora vorrei che il Capo non mi accogliesse dicendomi che mi sono guadagnato una lunga villeggiatura al Purgatorio o peggio una suite con vista panoramica nel girone dei Lussuriosi, solo perché ho avuto dei rapporti sessuali prima del matrimonio e non sempre finalizzati alla procreazione e non me ne sono pentito. Non vedo dove sta l’errore e dove mai può essere giustificata una così grave condanna.
Attendo con impazienza una sua risposta.
Cordiali saluti
Salvatore


Risposta del sacerdote

Caro Salvatore,

1. circa l’unione fisica prima del matrimonio: tu ci vedi solo un momento in cui si rafforza l’unione.
Ma quel gesto ha altri significati: ne ha per lo meno due. E tutti e due sono della massima importanza. Ora prima del matrimonio quell’atto rimane privo proprio dei suoi due significati essenziali.
Mi chiederai quali sono questi significati essenziali: eccoli.
Il primo consiste nella donazione totale di sé.
E quando uno si dona totalmente non si appartiene più, appartiene a un altro. Ma questo non corrisponde a verità fuori del matrimonio, perché i due sanno di non appartenersi ancora. Non hanno ancora pronunciato quel sì che cambia al loro esistenza. Prima di quel sì la fedeltà è promessa e gratuita. Dopo quel sì diventa un dovere.
Il secondo è intimamente legato al primo: se si tratta della donazione totale di sé, non ci si riserva nulla, neanche la capacità di diventare padre e madre.
Ora: se non fanno contraccezione, si espongono a procreare irresponsabilmente, fuori del matrimonio.
Se fanno contraccezione, privano l’atto del suo significato di donazione totale, perché escludono di donarsi qualcosa.

2. Non è necessario scomodare l’evoluzione per parlare degli istinti sessuali.
Nessuno nega gli istinti, che sono un potenziale prezioso dato da Dio. Ma l’uomo deve servirsi degli istinti, non già lasciarsene dominare.
Questo vale per il bere, e vale anche per gli istinti sessuali.

3. La Chiesa ha sempre insegnato che col peccato originale non solo la natura umana si è trovata inclinata al male, ma ne ha avuto uno scadimento anche la vita infraumana, il creato. Il peccato ha anche dimensioni cosmiche.
J. Guitton afferma che certe specie di scimmie sono certamente degenerate. Ma presso altri animali queste degenerazioni non si trovano.

4. Scrivi con una certa impetuosità: “Mi rifiuto di credere che la stragrande maggioranza delle coppie che vivono meravigliosamente la loro relazione chiedendo continuamente a Dio di proteggerli e di far durare quell’amore per sempre, non abbiano rapporti sessuali anche al di fuori della riproduzione. Sono per caso tutti condannati?”.
Devo dire che sai ben poco del Magistero della Chiesa.
Non hai mai sentito parlare dei ritmi di fecondità e di infecondità, dei cosiddetti “metodi naturali” per regolare la gravidanza?
La Chiesa afferma che gli atti coniugali sono ordinati a manifestare il reciproco amore, la donazione totale e vicendevole di sé.
Ma dice anche che quella donazione non è totale se escluse qualcosa, e cioé l’apertura alla vita.
Non dice che si debba per forza procreare in ogni atto coniugale, ma chiede l’apertura alla vita. Perché solo così la donazione rimane integra e vera.
Ora Dio stesso ha disposto che non ad ogni incontro ne segua un concepimento. I metodi naturali intendono seguire i ritmi di fertilità e di infertilità della donna. A scanso di equivoci, non sono una forma di contraccezione.
Ti rimando alle rispose già date per sapere di che cosa si tratta anche sotto il profilo etico.
Come vedi, il tuo “mi rifiuto” è fuori fondamento.

5. Scrivi ancora: “Ho letto poi che nel matrimonio sono concessi rapporti sessuali solo se volti alla procreazione ma anche alle coppie che non possono procreare è concesso il rapporto sessuale; mi sembra ci sia una contraddizione”.
Ah sì? Hai letto proprio questo?
Nel nostro sito certo non l’avrai mai letto e neanche nel Magistero della Chiesa.
Da quanto ti ho scritto, le cose ormai dovrebbero essere chiare.

6. “Che differenza c’è fra un rapporto ricercato per puro piacere da una coppia perfettamente fertile e quello per lo stesso fine di una coppia sterile?”.
La risposta è facile: nessuno, in ambedue i casi non c’è amore e si riduce l’altro a essere strumento di piacere.

7. “La coppia fertile sa che può avere quel rapporto solo se è intenzionata a procreare ma la coppia che non può procreare perché dovrebbe avere quel rapporto sapendo che ricaverà solo piacere fisico?”.
La tua domanda trae le premesse da convincimenti sbagliati e cioè che la Chiesa accetti l’atto coniugale solo per la procreazione.
Negli atti coniugali, anche in una coppia sterile hanno il loro preciso significato che non è riducibile al solo godimento.

8. “Se tutte le persone sessualmente contagiate con il virus dell’HIV, che causa tanti morti, avessero saggiamente usato il preservativo, quanti malati al mondo in meno ci sarebbero?”.
Il preservativo è barriera di difesa solo in parte.
Per evitare il contagio dell’hiv è necessario evitare le cause che portano a contagiarsi.
Funziona poco la logica della botte piena e della moglie ubriaca (mi scusino le donne, ma il detto suona così, anche se per lo più quelli che si ubriacano sono i maschi!).
Il ragionamento del Papa andava in questa direzione.
Statistiche alla mano, pubblicate a suo tempo nel nostro sito, si è potuto vedere che dove è stato propagandato il preservativo, c’è stato un aumento del contagio.
Là dove sono stati assunti altri stili di vita, più conformi alla dignità della persona umana, il contagio è calato.
Le persone più attente hanno colto il messaggio e l’hanno approvato.
Dispiace che anche tu ci sia cascato.

9. Dici che gli animali sono “massima espressione della natura”.
Ti chiedo: hai mai visto gli animali fare contraccezione? Li hai visti usare il preservativo?

10. Scrivi ancora: “Non crede che ci si dovrebbe vergognare di ben altro che di un rapporto fisico perfettamente consenziente e, non mi stancherò mai di ripeterlo, realizzato nell’amore?
Risposta: quel rapporto non è di vero amore e i motivi te li ho portati al 1° punto.
E per questo si vede che molti rapporti sessuali, anziché rinforzare l’amore, lo debilitano e le coppie spesso si sfaldano prima del matrimonio, dopo anni e anni di rafforzamento dell’intesa e dell’amore attraverso i rapporti sessuali.
Non ti pare che qualcosa non funzioni?
Se anziché accrescerlo, l’hanno spento del tutto, vuol dire che qualcosa non funzionava.
Quelli non sono atti di autentico amore e per questo finiscono per spegnerlo.

11. “Per quanto riguarda la concupiscenza ho solo un dubbio: è peccato? Avevo letto che di per sé non è un peccato ma una tentazione molto forte a commetterlo, ma ho dei dubbi”.
Se per concupiscenza intendi un desiderio intenso, non si tratta affatto di peccato.
Ma se la realtà desiderata è illecita, anche la concupiscenza diventa peccaminosa se viene assecondata.

12. “Forse sono stato troppo prolisso. Spero comunque che lei mi illumini….”.
Ti devo dare ragione. Sei stato prolisso, ma spero di averti illuminato con la luce che deriva da Colui che ha detto : “Io sono la luce del mondo” (Gv 8,12).
Fìdati di questa Luce, caro Salvatore: non cadrai nel burrone né di qua né di là

Ti saluto anch’io cordialmente, ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo