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Quesito
Caro Padre Angelo,
conosco un giovane che cade continuamente in un peccato di impurità.
Gli ho consigliato di andarsi a confessare.
L’ha fatto e l’ho visto tornare raggiante.
Ma poi è ricaduto di nuovo. Mi ha detto che la confessione gli costa.
Gli ho detto di pregare perché il Signore gli dia la purezza o almeno la forza di andare a confessarsi.
Ma poi mi sono chiesto: Dio ascolta la preghiera di quelli che non vivono in grazia?
Forse la preghiera di quel giovane sarà inutile?
Attendo da lei una sua risposta.
E la ringrazio vivamente di tutto.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. la preghiera di chi si trova in peccato mortale non merita per la vita eterna (e quindi non merita neanche l’aumento della grazia, essendone del tutto privo), ma Dio l’ascolta sempre.
In questo senso ha esaudito la preghiera del pubblicano che se ne stava in fondo al tempio e se ne tornò a casa sua giustificato.
2. S. Tommaso, chiedendosi se la preghiera del peccatore possa impetrare qualcosa da Dio, ricorda con S. Agostino: “Se Dio non esaudisse i peccatori, inutilmente il pubblicano avrebbe detto: Signore, abbi pietà di me peccatore” (Super Joan. 14) e col Crisostomo: “Chiunque domanda riceve; vale a dire, sia egli giusto o peccatore” (Sup. Mat. 18).
E commenta: “Dio ascolta la preghiera del peccatore che nasce dall’onesto desiderio della natura, non come per un atto di giustizia, perché il peccatore non lo merita, ma per pura misericordia, purché siano rispettate le condizioni ricordate, e cioè che uno chieda per sé, cose necessarie alla salvezza, e le chieda con pietà e perseveranza” (Somma teologica, II-II, 83, 16).
3. Dunque hai fatto bene ad esortarlo alla preghiera. Anzi insegnali a pregare. Dagli fiducia.
Aiutalo a pregare col Santo Rosario. La Madonna gli otterrà la grazia di conservarsi puro.
È a Lei che il Signore ha affidato in modo particolare l’amministrazione del dono della purezza.
La liturgia della Chiesa, nel bell’inno Ave maris stella, ad un certo punto, si esprime così: “Vergine santa fra tutte, dolce regina del cielo, rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore (mites fac et castos).
Ti saluto, ti ricordo nelle mie preghiere e ti benedico.
Padre Angelo