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Quesito
Caro Padre Angelo,
ho scoperto recentemente, e molto apprezzato, la Sua rubrica che fornisce risposte a quesiti inerenti la fede.
Anch’io avrei da porle una domanda, forse attuale proprio ora che ci avviciniamo alla Settimana Santa.
Nell’Ostia consacrata è oggi presente il Signore morto e risorto. Quando, il Giovedì Santo, fu il Signore stesso a consacrare il pane e il vino, in che modo poté dare per cibo agli Apostoli il suo Corpo e il suo Sangue, ancora non sacrificati sulla Croce? Le chiedo questo anche perché ritengo che qualcuno potrebbe usare un argomento del genere per insinuare dubbi circa la Presenza reale.
La ringrazio per i chiarimenti che vorrà darmi. Maria SS. la accompagni nella sua attività.
Armando Trapani
Risposta del sacerdote
Caro Armando,
anzitutto ti ringrazio per gli apprezzamenti per il nostro sito. Ma per noi è un dovere annunciare il Vangelo. Come domenicani sentiamo di essere chiamati a questo.
Vengo ora alla tua domanda che, mi pare, può essere interpretata così: come ha potuto Cristo rendersi presente come immolato quando non si era ancora immolato?
Ecco la risposta: Cristo è stato immolato fin dal primo istante del suo concepimento, da quando, entrando nel mondo, ha detto: “Ecco io vengo o Dio per fare la tua volontà” (Eb ).
Per questo l’Autore dell’Imitazione di Cristo ha potuto scrivere che tutta la vita di Cristo fu croce e martirio (Tota vita Christi crux fuit et martyrium).
Quando Cristo ha detto: “Questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi” e “questo è il mio sangue versato…” non ha fatto altro che esternare la sua volontà di sempre. In ogni istante della vita Cristo si è donato totalmente a noi e per noi.
E se Cristo, prima della sua risurrezione, ha potuto comunicare se stesso attraverso l’Eucaristia, così può fare la stessa cosa anche adesso che è risorto e glorificato.
Ti ringrazio per la fiducia, ricambio di cuore anche a te l’augurio dell’assistenza di Maria in tutti i momenti della tua vita e ti benedico.
Padre Angelo.