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Quesito e risposta del sacerdote in corsivo

Gentile Padre Angelo,
prima di tutto la ringrazio tanto  per quello che fa e per la grande disponibilità.

Mi permetto di disturbarla di nuovo per rivolgerle alcune domande:

é corretto dire che "l’uomo deriva dalla scimmia"? Spero di no…

non si può dar per certo ciò che può essere probabile o addirittura ipotetico.
Per cui alla tua domanda bisogna rispondere semplicemente che non è corretto dire che l’uomo derivi dalla scimmia.
Potrebbe essere probabile o ipotetico.
In ogni caso dalla scimmia derivererebbe il suo corpo, ma non la sua anima che, essendo spirituale, non può essere stata creata da nessuno all’infuori di Dio.

 

Ho letto molte cose circa il pensiero della Chiesa riguardo alla creazione dell’uomo senza riuscire a capire bene (per limiti miei) il passaggio da "scimmione" a homo sapiens con anima infusa. C’è stata un’ulteriore evoluzione dal primo al secondo e la contemporanea infusione dell’anima da parte di Dio? Mi potrebbe cortesemente spiegare in modo da aiutarmi a comprendere bene la cosa? Il Signore ci ha donato tre splendidi bimbi di 2-5-7 anni che iniziano a fare domande  grandi ed io vorrei essere pronto e sufficientemente bravo a dare loro risposte giuste ed incoraggianti.

La Chiesa si limita a dire che la teoria evoluzionista non contraddice la Sacra Scrittura.
Che Dio abbia tratto l’uomo dalla polvere della terra (come attraverso immagine dice la Bibbia) o da animale vivente o anche dal nulla non fa difficoltà.
La Chiesa insegna però che al momento della comparsa dell’uomo c’è stato un intervento preciso da parte di Dio perché in quel momento ha creato l’anima razionale e spirituale.

Conosce qualche libro che potrei comprare sulle risposte da dare ai bimbi sui grandi temi dell’ esistenza di Dio, creazione, paradiso, ecc..?

C’è il Catechismo dei bambini, curato dalla CEI (Conferenza episcopale italiana)

2- la resurrezione di Gesù è un fatto storico?
Se per storico s’intende un fatto reale, ebbene certissimamente è un fatto storico.
Ma se per storico s’intende che è documentabile allora bisogna dire che se qualcuno fosse stato nel sepolcro al momento della risurrezione del Signore avrebbe visto il punto di partenza ma non  quello di arrivo.
In altre parole avrebbe visto svanire il corpo di Gesù perché in quel momento con la risurrezione diventava glorioso, spirituale, non più materiale e soggetto alle necessità della vita presente.
Per questo alcuni hanno detto che la risurrezione di Cristo è un evento metastorico, e cioè che va oltre la storia. Perché la storia registra solo gli eventi naturali.
Ma qui con il passaggio dal naturale al soprannaturale alla storia sfugge il punto di arrivo.
Solo gli abitanti del Paradiso e cioè gli Angeli hanno potuto vedere il corpo di Gesù entrare in Paradiso.
Per questo solo gli Angeli potevano esserne testimoni.
Ed è per questo che nell’annuncio della risurrezione parlano come testimoni.

perché lei crede in Dio? Non le vengono mai dei dubbi e da pensare che purtroppo  non ci sia più niente dopo la morte? E che sia tutto una fregatura?

Credere in Dio significa due cose.
La prima cosa riguarda la sua esistenza.
A questo ci arrivo con le risorse della ragione. Come da un quadro si risale al suo autore, così dal cosmo che è fatto con leggi perfettissime si risale al suo autore che per forza dev’essere ancora più perfetto.
Questo lo possono capire tutti, anche i bambini.
La seconda cosa invece riguarda la sua rivelazione, quello che Egli ha detto attraverso la storia sacra e in particolare attraverso Gesù Cristo che è Dio stesso manifestatosi tra noi in maniera umana, ma dando segni certissimi della sua divinità.
Questi segni certissimi sono il suo dominio assoluto sulla materia, sulla natura, sui demoni, sulle malattie, sulla morte, in modo particolare la sua stessa vita e il suo insegnamento.
Tuttavia devo precisare che questi segni più che causare la mia fede, la confermano.
La fede è un dono attraverso il quale Dio inizia in noi una comunione di vita soprannaturale per la quale diventiamo partecipi dei suoi pensieri, delle sue decisioni e dei suoi affetti.
L’uomo da solo non potrebbe attuare una cosa del genere per il dislivello abissale e infinito che c’è tra la natura e la sopranatura.
Il cristiano crede perché ha accolto l’azione di Dio nel suo cuore e ha risposto alla sua chiamata di comunione di vita.

Mi chiedi: Non le vengono mai dei dubbi e da pensare che purtroppo non ci sia più niente dopo la morte? E che sia tutto una fregatura?

Come domande che affiorano alla mente, sì. È naturale che si presentino interrogativi perché le realtà alle quale noi aderiamo mediante la fede sono invisibili, non  le abbiamo sotto gli occhi.
Ma subito ci si riprende perché c’è una comunione di vita che è fatta di grazie, di riscontri, di affidamenti, di comunione, di interventi celesti che suppliscono abbondantemente al semplice non vedere.

Mi sembra che a volte ci si spera più che crederci…
Chi può dire di credere davvero e di avere grande fede?
Ogni sera a letto prego un po’, ma poi quasi sempre mi vengono in mente brutti pensieri prima di addormentarmi: la paura della morte, la paura soprattutto del nulla (che non ci sia più niente dopo la morte e che Gian Luca sparisca per sempre come se non fosse mai esistito), la paura di perdere i miei cari, ecc..
Questi pensieri sono normali o sono io che sono un caso disperato? Dico così perché sono certo che le persone che conosco non li facciano..

Quando vado a letto io tutti questi pensieri non li ho.
Dico le mie ultime preghiere che sono di affidamento e di comunione: Gesù, Giuseppe, Maria, vi dono il cuore e l’anima mia… con ciò che segue.
Prova a fare anche tu così: a vivere la comunione con il Cielo.
La vita cristiana non è solo un pensare all’al di là.
Ma è un vivere la Comunione con Dio, con gli abitanti del Paradiso, proprio come si legge nella lettera agli ebrei: “Quelli, infatti, che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e i prodigi del mondo futuro” (Eb 6,4-5).
Allora sparisce  ogni paura e si prova solo gioia, consolazione, pace.
In una parola si vive un anticipo di Paradiso.

Ti auguro questa esperienza che è in assoluto la più bella. E te la auguro in abbondanza perché tu possa comunicarla anche ai tuoi tre carissimi figli.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo

Mi scuso per la confusione nell’esposizione e resto in attesa di una sua cortese risposta.
Grazie di cuore!!! Un abbraccio. 
Gian Luca