Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

La risposta viene messa in corsivo subito dopo ogni singola domanda

Caro Padre Angelo,
vorrei farle alcune domande che non mi sono tanto chiare inerenti il vangelo:
1) nel vangelo di Giovanni sta scritto:
“Non sono forse Io che ho scelto i dodici,eppure uno di voi è un diavolo” e un altro versetto dice ancora : “Non siete stati voi a scegliere me, ma io ho scelto voi”.
La mia domanda è: perché Gesù ha deciso di scegliere un diavolo per apostolo??

San Tommaso dice: perché nessuno si meravigliasse nel corso del tempo degli scandali che avvengono ad opera di uomini di Chiesa.
Quello che passa la Chiesa, Gesù lo ha voluto provare in anticipo.

2) nella trasfigurazione sul monte Tabor, Gesù incontra Mosè ed Elia. Quello che non mi è chiaro è: ma Mosè ed Elia non sarebbero dovuti stare nel limbo, nel racconto sembra invece che già prima della morte di Gesù loro già siano in relazione con Dio.

Ma Gesù può chiamare il loro spirito. Inoltre Mosé ed Elia in quel momento non avevano la visione beatifica. In altre parole non erano in paradiso.

3) negli atti degli apostoli sta scritto, Gamaliele dice : “…Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli ”.
Come mai allora esistono molte altre religioni (compresa le varie diramazioni che ha assunto il cristianesimo nel corso degli anni: protestanti, ortodossi, ecc) che, sebbene non siano un frutto proprio divino,comunque continuano ad esistere da numerosi secoli?

Gamaliele si riferiva ai pseudo Messia all’interno del popolo d’Israele. Infatti ne menziona qualcuno.
Pertanto la sua espressione significa: se arriva qualcuno che si presenta come Messia e non lo è, finirà tutto nel nulla.
Gamaliele sapeva benissimo che c’erano altre religioni in quel momento nel mondo. ma non si riferiva ad esse.

4) Nel Deuteronomio 18,15 Mosé dice ai figli d’Israele:
“Dio vi farà sorgere un profeta tra i vostri fratelli, al pari di me”.
A chi si riferisce, Mosè? A Gesù? ma Gesù non è figlio di Dio e, pertanto, Dio stesso e come può essere al pari di Mosè che è un semplice uomo?

Mosé aveva dato questa indicazione perché tutti capissero che il nuovo Mosé si sarebbe manifestato compiendo tutto quello che lui ha fatto.
Tuttavia il testo che mi hai citato non finisce lì. Continua dicendo: “A lui obbedirete”.
Non dice: in quel momento continuate ad obbedire a me. Ma: obbedirete a lui.
Ne richiama pertanto la superiorità.
Poi bisogna tenere presente che la Rivelazione divina è stata progressiva. Ai tempi di Mosè si attendeva, sì, il Messia, ma si pensava ad un Messia di ordine temporale.
Solo più avanti, come in Isaia, si parla del Messia come “Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace” (Is 9,5).
Anche ai tempi di Gesù gli ebrei non si aspettavano un Messia che fosse Dio fatto carne.

Infine volevo chiedere un chiarimento x quanto riguarda la sofferenza; ad una domanda lei ha risposto in sintesi: la sofferenza non dobbiamo solo accettarla, ma accettarla per amore del Signore.
Le chiedo se mi può far capire meglio questa affermazione e dirmi quali sono le persone che accettano la sofferenza e basta e quelli che lo fanno invece per amore del Signore.

Le persone che accettano la sofferenza sono quelle che si rassegnano a vivere nella loro situazione che da un punto di vista umano non può migliorare, ma solo peggiorare.
Non è così per tante persone che vanno avanti con gli anni e sanno a priori che i mali si aggraveranno sempre di più?
Le persone che accettano la sofferenza per amore del Signore sono coloro che sono persuasi che nessuna sofferenza è inutile agli occhi di Dio e la trasformano in un atto di amore offerto al Signore per “completare nella propria carne ciò che manca ai patimenti di Cristo a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24).

La Ringrazio Come Sempre

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo