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Quesito
Gentile Padre Angelo,
Dio mi ama anche se mi sento indegna? i miei peccati confessati mi tornano in mente, Lui così puro come può tanto amarmi ed accettarmi con le mie cadute e la mia umanità? Lui che legge i cuori sa che lo cerco ma che fatico ad essere sua immagine.
E’ vero che mi ama così come sono? E’ vero che guarda al desiderio del mio cuore? La mia giornata passa velocemente e non faccio niente di straordinario. Eppure quanta fatica nel poco.
Grazie ancora e benedizioni
E.
Risposta del sacerdote
Cara E.,
siamo tutti indegni dell’amore del Signore. Non solo perché il suo amore per noi è perfettamente gratuito, ma anche perché con i nostri peccati demeritiamo.
Scrivi: “I miei peccati confessati mi tornano sempre in mente”. Già Davide diceva: “Il mio peccato mi sta sempre davanti” (“et peccatum meum contra me est semper”, Sal 51).
Santa Teresa d’Avila dice che non c’è morte più dura che il ricordo di aver offeso il Signore. Questa Santa era giunta ad alti gradi di conoscenza di Dio e della sua bontà e il ricordo delle offese e delle ingratitudini fatte al Signore la accasciava.
Il ricordo dei nostri peccati ci deve tenere umili e ci spinge a fare qualcosa per espiare.
2. Chiedi ancora se Dio ci ama come siamo.
Certo non ama i nostri peccati. Sa che i peccati sono il nostro vero male e che di fatto causano direttamente o indirettamente tanto altro male nel mondo.
Ma ama noi in quanto siamo sue creature e suoi figli.
Ci ama, direi, ancor di più perché ci vede deboli, fragili, tentati.
E il suo amore non è vago sentimento, ma effusione di doni e di grazie per tirarci fuori da ciò che ci rende infelici.
3. Il Signore non solo guarda i nostri desideri, ma lui stesso li suscita, secondo la bella espressione di San Paolo: “È Lui che suscita in noi il volere e l’operare” (Fil 2,13). “È lui che opera tutto in tutti” (1 Cor 12,6).
Quando noi diciamo che Dio corona i nostri meriti, sarebbe più giusto dire che corona le sue opere, come affermava Sant’Agostino.
4. “La mia giornata passa velocemente e non faccio niente di straordinario”. La nostra vita in se stessa è niente. Gli antichi romani dicevano: “Il tempo fugge e noi con lui”.
Ma quando vi entra Dio e vi abita con la sua grazia, le conferisce una dimensione di eternità. Quello che è fatto per amore di Dio rimane a lui eternamente accetto.
Ti saluto, ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo