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Quesito
Cari amici domenicani,
provo sempre un moto interiore di profonda repulsione alla frase "Dio ha tanto amato il mondo da DARE il proprio figlio …"
Il pensiero che Dio che è INFINITO AMORE, possa sacrificare il proprio Figlio per soddisfare un senso di giustizia con Se stesso mi fa inorridire. Non è il Dio che conosco e soprattutto avendo molto immeritatamente ricevuto la grazia di fare esperienza del suo Amore (tanto superiore ad ogni nostra misera e ottusa capacità umana di amare), ebbene, non posso proprio pensare che Egli abbia sacrificato chicchessia. Come disse Gesù (non ricordo bene le parole) "Se dunque voi che siete uomini a vostro figlio che chiede un pane non darete una pietra tantopiù il Padre vostro ……". Come conciliare che un Padre che ama i propri figli in codesto modo possa volutamente "DARE" il proprio figlio alla Croce?
Vorrei dire ancora tante cose per spiegare questa mia profonda frattura e lo smarrimento che provo nel vedere altri cristiani essere tanto … come dire … quasi orgogliosi, gratificati, per una cosa che a me fa inorridire. E mi vergogno anche a parlarne a chiunque, anche perchè quando l’ho fatto le parole di spiegazione sentite non hanno alleggerito il macigno pesante che sento sul cuore.
Al di là di cosa provano gli altri, nel mio rapporto conil Signore per portare armonia sono giunta a pensare ad una traduzione sbagliata del Vangelo ….. anche se mi sembra poco probabile !
Eppure non vedo nessun amore in un gesto di questo genere, solo inutile spietatezza nell’esigere giustizia IN UN CERTO MODO piuttosto che in un altro. Nessuna donazione, nessun perdono: solo un esigere soddisfazione, qualunque ne sia il costo. E questo non è DIO, è altro, cosa non so, ma non è Dio.
Potete aiutarmi?
Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata.
Rosangela
Risposta del sacerdote
Cara Rosangela,
1. la traduzione del versetto che hai citato (Gv 3,16) è esatta.
Non sarebbe pensabile che il Signore lascia errare la sua Chiesa su un punto tanto importante.
2. Capisco il tuo disagio, ma questo è dovuto ad una cattiva o sbagliata interpretazione del testo.
Forse tu sei portata a pensare in maniera antropomorfica: che Dio sacrifichi il Figlio come se tu mandassi un tuo figlio a essere ucciso per riparare torti fatti a te.
Ma questo è sbagliato.
3. Infatti Padre e Figlio sono l’unico Dio, non due dei.
Quando leggiamo che il Padre ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio dobbiamo intendere che Dio ha tanto amato gli uomini da dare loro tutto se stesso.
Dio non ci ha creati perché ci contentassimo di vederlo, di sapere che c’è o di chiedere qualche aiuto da Lui.
Ci ha creati e redenti per darci tutto Se stesso, tutto il Paradiso.
4. Addirittura, sapendo che noi abbiamo dei debiti nei suoi confronti, ha voluto darci anche la purificazione da Lui stesso compiuta, perché fosse il nostro prezzo davanti a Lui per tutte le nostre necessità.
Se leggi il versetto in quest’ottica ti accorgi subito che si tratta della rivelazione dell’infinito amore del Signore per noi.
5. Andare in Paradiso e avere addosso qualche cosa che insulta Dio non è più Paradiso.
Stare davanti all’Amore di Dio con i nostri insulti sarebbe peggio di mille inferni, dice Santa Caterina da Genova. Sarebbe un tormento senza fine per noi.
Dal momento che noi non siamo in grado di eliminare il male che abbiamo fatto, Dio stesso ce lo toglie, con il sangue che Lui stesso ha voluto versare in in purificazione delle nostre anime.
Allora anche noi cantiamo con la Chiesa nella liturgia del sabato santo e diciamo: “O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno di bontà!”.
Mi auguro di averti tolto il “moto interiore di profonda repulsione” e di aver cooperato con lo Spirito Santo per un moto di infinita gratitudine per il Signore.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo