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Quesito
Caro Padre Angelo,
È da tanto che non ci sentiamo! Come sta? Io tutto bene e spero che lo sia anche per Lei che ricordo volentieri nelle mie preghiere. Quanto Le sto per chiedere è un po’ scandaloso… nulla riguardo a tematiche sulla sessualità, bensì sulla Fede.
Ebbene, io che mi reputo cattolico praticante, a volte avverto dentro di me come dei dubbi sull’esistenza di tutto ciò in cui crediamo e per cui preghiamo. Sono sensazioni passeggere, non ho delle “crisi spirituali” e la sera trovo forza e coraggio nel pregare o la Domenica nel fare la comunione. La cosa però mi spaventa un po’, leggo e sento dai sacerdoti che bisogna pregare e pregare per mantenere viva la nostra fede e allora ecco il mio dubbio: “se fossero delle convinzioni psicologiche per autoconvincerci dell’esistenza di qualcosa o di Qualcuno?”
Ho sperimentato che se prego poco la mia fede si “raffredda” ma se prego e mi ricordo del Signore durante la mia giornata, allora sento la Sua presenza e il giorno dopo si ricomincia daccapo.
Credo che si tratti di tentazioni del maligno, i miei dubbi mi vengono soprattutto quando incontro giovani o persone più mature indifferenti alla Fede o addirittura ostile, bocciando queste tematiche quasi come cose superstiziose.
Quanto Le ho scritto non è per dirLe che non credo più nel Signore, tutt’altro, vorrei solo avere la risposta giusta quando avverto quei dubbi che definirei “tentazioni” di mollare il mio cammino spirituale.
La ringrazio e Le auguro una Santa Quaresima. Ho fatto delle scelte per la Quaresima, inerenti alla rinuncia e alla preghiera, spero proprio mi aiutino a rafforzare la mia Fede!
Christian
Risposta del sacerdote
Caro Christian,
1. ti ricordo anch’io volentieri nelle mie preghiere.
Ti ricordo in particolare per alcuni quesiti di carattere sessuale, che hanno riscosso molta attenzione da parte dei nostri visitatori.
Con le tue domande, sei stato anche tu cooperatore nel portare luce nelle menti e nella vita di molti. Il Signore ti ricompenserà.
2. Adesso vengo alla tua domanda sulla fede.
Quanto capita a te, capita più o meno di frequente a tutti: si avvertono dubbi su realtà nelle quali prima credevamo fermamente.
Questo avviene soprattutto quando si è meno immersi in Dio.
3. Quando invece si è totalmente uniti a Lui, si vive un’esperienza di comunione, di trasmissione di luce, di affetti, di beni ricevuti e quasi toccati con mano per cui non si dubita affatto.
Ci accorgiamo che la grazia e le grazie ci circondano da tutte le parti.
4. Penso a quanto scrive Santa Teresina del Bambin Gesù in Storia di un’anima: “Quella lettura (dell’Imitazione di Cristo) fu anch’essa una delle grazie più grandi della mia vita, la feci accanto alla finestra della mia stanza da studio, e l’impressione che ancora ne risento è troppo intima e dolce perché io possa esprimerla.
Tutte le grandi verità della religione, i misteri della eternità, immergevano l’anima mia in una felicità che non era di questa terra… Presentivo ciò che Dio riserva a coloro che l’amano (non già con l’occhio dell’uomo, bensì con quello del cuore), e vedendo che le ricompense eterne non hanno proporzione alcuna con i leggeri sacrifici della vita, volevo amare, amare Gesù con passione, dargli mille prove d’amore finché lo potevo ancora” (n. 138).
Come vedi, Teresina si immergeva, presentiva, vedeva: viveva un’esperienza dolcissima.
Scrive ancora: “Non so se sbaglio, ma mi pare che l’abbandono delle nostre anime somigliasse a quello di santa Monica con suo figlio quando, al porto di Ostia, restavano perduti nell’estasi alla vista delle meraviglie operate dal Creatore! Mi sembra che ricevevamo grazie di un ordine tanto elevato come quelle concesse ai grandi santi. Come dice l’Imitazione, il Signore si comunica talvolta in mezzo a un vivo splendore, oppure “velato dolcemente sotto ombre o simboli”; era in questo modo che si degnava manifestarsi alle nostre anime, ma com’era trasparente e leggero il velo che ci nascondeva Gesù. Il dubbio non era possibile, già la fede e la speranza non erano più necessarie, l’amore ci faceva trovare sulla terra Colui che cercavamo” (n. 139).
5. Penso che anche tu, come tanti altri, avrai provato queste dolcezze e avrai sentito che tutto era chiaro e ti pareva quasi di prendere possesso delle realtà del paradiso.
Ma poi è subentrato il chiaroscuro o forse anche la tenebra.
Questo può capitare a motivo della nostra mediocrità, dei peccati commessi, oppure anche delle conversazioni con persone lontane dal Signore e fredde, oppure da prove mandate dal Signore.
Ebbene tutto questo, secondo i disegni di Dio, avviene non perché il Signore si sia allontanato, ma perché, come diceva San Bernardo, Dio vuole che ravviviamo il nostro amore per il Signore con atti nuovi, con atti più vigorosi e più freschi.
Quando questo avviene, tutto torna a splendere come prima.
Dunque: quando arrivano momenti come quelli che mi hai descritto bisogna fare tutto il contrario della tentazione che si prova: anziché lasciarsi andare, bisogna reagire con nuovi atti di amore.
Sono contento del cammino quaresimale che stai facendo. È la primavera del tuo spirito. Continua così.
E perché tu possa continuare così a lode di Dio, a consolazione tua personale e ad edificazione di tutta la Chiesa ti assicuro la mia preghiera e il ricordo nella Messa.
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo