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Quesito

Caro Padre Angelo,
sono un ragazzo di … che le ha scritto diverso tempo fà a proposito del matrimonio. Ebbene, sento la necessità di scriverle di nuovo per ringraziarla. Non so quanto sia difficile per lei rispondere a tutte le domande che le vengono inviate; so solo quanto la mia vita sia cambiata per le risposte che lei ci ha donato. Mi riferisco in particolare al modo più adeguato, che lei indica, per pregare il Santo Rosario.
Deve sapere, carissimo Padre, che io mi sono convertito pochi anni fà dopo una vita di peccati. Sono cresciuto in un mondo adultero e omicida e tale sono diventato anche io.
Qualche mese dopo la mia conversione ho cominciato a recitare il Santo Rosario e a vivere la Santissima Comunione quotidianamente; eppure, nonostante il mio desiderio di essere del Signore, non sono mai riuscito ad abbandonare veramente il peccato. Sono passati anni in queste condizioni: Santa Messa, Santo Rosario, confessione frequentissima. Mi disperavo: non mi sentivo padrone di me, non mi sentivo del Signore fino in fondo.
Ebbene, amatissimo Padre, il Rosario meditato che lei mi ha mostrato ha profondamente cambiato la mia vita: è vero, i peccati non sono mancati, ma ho sentito la presenza del Signore con grandissima forza e potenza. Sono rimasti dei periodi bui; ma adesso, passati ormai diversi mesi da quando il Rosario meditato è entrato nella mia vita, sento che le catene che mi legavano al diavolo si stanno spezzando; sento di fare enormi progressi!
Mi impongo di pregare almeno 6 Rosari al giorno, vivo la Santissima Comunione con gioia ben più grande, la mia vita diviene nuova! Che bello, carissimo Padre, vivere la speranza del Signore! Che gioia per me poter incontrare il Signore Dio nella specialissima intimità che solo la Sua Santissima Mamma può donarci! Dunque, caro Padre, grazie.
La mia vita, nonostante le fatiche, nonostante il dolore, ora è davvero bella; grazie davvero. Ho voluto rendere questa testimonianza per farle sapere quanto lei sia stato importante per me e per far sapere a chi la segue quanto sia bello e importante il Rosario meditato. Magnifico, poi, il Rosario Eucaristico, davanti al Santissimo; meditare è forse più difficile ma la gioia diviene più grande. 
Voglio ripetermi: il peccato non è mancato, ma ora incontro intimamente il Signore Gesù e gioisco per la presenza e protezione costanti della nostra Gloriosa Regina. Non solo: ora conosco e vivo l’Amore immenso del Suo dolcissimo sposo San Giuseppe; conosco l’aiuto costante del mio angelo custode; conosco la grande potenza dei Santi arcangeli Raffaele, Gabriele e Michele; quest’ultimo, in particolare, mi ha difeso davvero molto nella tentazione. Ho colto quanto siano grandi le sofferenze delle anime del Purgatorio, e quanto queste stesse anime sofferenti preghino per noi e insieme a noi. In realtà, tutte le mie preghiere le offro a loro, e chiedo poi a loro di pregare insieme a me ma per le intenzioni che presento di volta in volta; i frutti ci sono, e sono davvero tanti. Credo che, per loro, io ottenga ben di più che se pregassi da solo.
La ringrazio con tutto il mio cuore, caro Padre Angelo; e mi scusi ancora per la lunghezza della lettera.
Se qualcosa non la convince, mi corregga pure; e non mi riferisco alla presenza eccessiva del punto e virgola!
Pregherò insieme alle anime purganti; io per loro, loro per lei.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
ti ringrazio per la bella testimonianza che ci rendi sulla potenza del Rosario.

1. Posso notare come la tua anima in questo momento sia piena di Dio, della presenza di Maria, degli abitanti del Paradiso e delle anime di purgatorio.
E questo è il mezzo migliore per contrastare lo spirito di impurità.

2. Per san Tommaso “il primo e principale rimedio contro i pensieri, le fantasie e i desideri impuri è quello di tenere la mente occupata nella contemplazione delle cose divine e nell’orazione” (De perfectione vitae spiritualis”)..

3. Nella preghiera del Rosario si richiede la contemplazione che è diversa dalla meditazione.
Mentre quest’ultima è una riflessione, la contemplazione è l’unione della nostra vita con Gesù e gli eventi che ha compiuto.
La meditazione richiede uno sforzo e non tutti ne sono capaci.
La contemplazione invece sotto un certo aspetto è più semplice: realizza la presenza del Signore e della Madonna nella nostra vita.
La contemplazione è uno stare insieme, un farsi compagnia a vicenda.

4. Questa compagnia è sorgente di gioia. È liberazione della nostra vita dagli spiriti cattivi, dai demoni e dalle loro tentazioni.
Ecco il motivo perché ti trovi bene e come liberato recitando molti Rosari.

5. Nello stesso tempo la preghiera del Rosario è sorgente di molte grazie, perché questa preghiera porta Gesù nella nostra vita. E lo porta con l’obiettivo preciso che Egli compia in noi i mirabili prodigi che ha compiuto sulla gente che lo ha visto e toccato fisicamente.

6. Se questo è sempre vero, lo è in modo particolare quando lo si recita davanti al SS. Sacramento e nell’adorazione eucaristica.
Anche per questo non mi meraviglio dell’efficacia straordinaria di questa preghiera nella tua vita.
Mi meraviglierei se tutti questi prodigi di trasformazione e di rinnovamento interiore non ci fossero.

7. È inevitabile che con questa preghiera cresca anche la tenerezza e l’amore verso la Madonna perché nel Rosario non siamo soli, ma ci uniamo al Signore e ai suoi eventi salvifici con il Cuore immacolato e santissimo di Maria.

8. C’è poi la presenza di san Giuseppe, soprattutto nei misteri gaudiosi. Qui diventa quasi istintivo affidarsi anche a Lui, che la Chiesa nelle sue Litanie invoca con questo bel titolo: Giuseppe potentissimo. Lo è in maniera straordinaria per tutte le nostre cause.

9. C’è anche la presenza degli Angeli e in particolare del glorioso San Michele.
A proposito di questi abitanti del Paradiso si legge nelle Fonti Francescane che San Francesco “venerava col più grande affetto gli angeli che sono con noi sul campo di battaglia” e diceva che “dobbiamo venerare questi compagni che ci seguono ovunque e allo stesso modo invocarli come custodi” (Fonti Francescane  785).
Inoltre “ripeteva spesso che si deve onorare in modo più solenne il beato Michele, perché ha il compito di presentare le anime a Dio”. E diceva: «ciascuno ad onore di così glorioso principe dovrebbe offrire a Dio un omaggio di lode o qualche altro dono particolare»” (Fonti Francescane  785).

Continua dunque così. Ti ringrazio ancora di quanto mi hai scritto perché anche altri possano sperimentare i tuoi stessi benefici.
Ti ringrazio anche delle preghiere che contraccambio e ti benedico.
Padre Angelo