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Quesito
Caro P. Angelo Bellon
Mi chiamo …, volevo per prima cosa spiegarle che faccio parte del gruppo di Rinnovamento Carismatico Cattolico e volevo solo dirle che durante una preghiera su di me tra le quali anche un sacerdote insieme a dei laici mi imponevano le loro mani mi dicevano, essendo ispirati dallo Spirito, che Dio gli diceva a loro di dirmi che devo confessarmi bene per essere suo perché io chiedevo di essere suo. Ho questo desiderio di appartenere a Lui molto forte è un desiderio molto grande.
Le chiedo se si può finire all’inferno solo perché nel mio caso da piccolo ho omesso di dire certi peccati impuri al confessore che commettevo per vergogna di essere giudicato dal sacerdote stesso, poi non li ho mai più detti per dimenticanza e poi ho incominciato a dire altri atti impuri che facevo ma i primi atti impuri che ho commesso da adolescente non li ho più confessati per timore della mia vergogna dimenticandomi dopo tutte le confessioni fatte da allora fino adesso di quello che facevo di dirlo al confessore stesso fino ad adesso.
La mia domanda è questa: ma se una persona non dice al proprio confessore il proprio peccato mortale per vergogna e poi si dimentica di confessarlo durante tutta la sua vita a Dio anche se è stata una persona che dopo si è convertita ed ha incominciato a temere Dio solo che non si ricorda del sacrilegio commesso nel passato perché non ricorda più quel peccato che aveva omesso di dire per vergogna al confessore, può finire lo stesso all’inferno nonostante tutte le sue opere di gesti e atti di amore e carità rispetto ai propri fratelli anche facendo e dando tanto amore altrui e cercando di temere il Nostro Dio?
Dio la benedica sempre e la ringrazio per la sua risposta.
Un abbraccio affettuoso da parte di ….
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sono contento della tua volontà di essere del Signore.
Penso che dicendo che vuoi essere “suo”, intendi una cosa ben precisa, che è la cosa più bella di tutte.
E per questo ti assicuro una preghiera tutta particolare.
2. Venendo adesso alla domanda che mi hai posto desidero dire due cose.
La prima: mi accenni a fatti avvenuti quando eri piccolo.
Qui sorge un problema: si può parlare di piena avvertenza della mente e di deliberato consenso della volontà in un bambino?
Non escludo che tu possa dire: io avevo piena avvertenza e deliberato consenso.
Ebbene, supponiamo che sia andata proprio così.
In questo caso il peccato andava accusato.
Tu eri consapevole che si trattava di un peccato.
Soprattutto eri consapevole che dovevi confessarlo. Ma ne provavi vergogna e proprio per questo non l’hai confessato.
3. Poi, cammin facendo, ti sei dimenticato di quel peccato e anche della situazione di peccato in cui ti trovavi.
Hai ripreso la tua vita cristiana tra alti e bassi. Hai confessato sempre puntualmente tutto, ma quei peccati li avevi del tutto dimenticati.
Posso dire che le tue confessioni sono state buone e che hai fatto successivamente la Santa Comunione in stato di grazia.
Sono certo che se ti fossero venuti in mente i peccati che non avevi accusato, certamente li avresti detti, perché i peccati hai commesso in seguito sono stati più gravi.
4. Ti chiedi se tu possa finire all’inferno per i peccati commessi da piccolo e non accusati per vergogna.
Ti chiedi anche se, adesso che ti sono tornati alla mente, debba confessarli.
Ebbene qui devo dire che c’è il pericolo di vedere Dio come un giustiziere e non come Padre infinitamente misericordioso.
Dio fa di tutto per salvarci e se uno, con l’andare del tempo dimentica i peccati della vita passata, il Signore prima o poi glieli fa tornare alla mente perché li possa confessare ed espiare. Ed è proprio quello che il Signore ha fatto con te.
Ed è quello che vedo fare nei confronti di tanta gente che si trova nelle tue stesse condizioni.
5. Il consiglio che ti do è il seguente: delibera in cuor tuo che nella prossima confessione li accuserai.
Vedrai che il sacerdote sarà molto comprensivo, ti assolverà e potrai godere di quella “pace e serenità della coscienza insieme a una vivissima consolazione dello spirito” di cui parla il catechismo della Chiesa Cattolica al n. 1468.
Ricambio l’affettuoso abbraccio, come eco dell’abbraccio con cui ti sta circondando il Signore, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo