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Quesito

Caro Padre Angelo,
Cosa si intende e come si manifesta l’azione straordinaria di Satana sulle creature?
Elvis


Risposta del sacerdote

Caro Elvis.
La Conferenza episcopale toscana, in una nota pastorale intitolata Magia e demonologia (15.4.1994), puntualizza i vari modi in cui si esprime l’azione di Sarana.
 “La possibilità che qualcuno sia sottomesso alle forze del male e perfino a satana è un dato attestato, in diversi modi, nell’esperienza e nella coscienza di fede della Chiesa. Occorre ricordare che satana è in grado di interferire con la vita dell’uomo a un duplice livello: con un’azione ordinaria, tentando l’uomo al male (Gesù stesso ha accettato di essere tentato), e ciò riguarda tutti i fedeli; e con un’azione straordinaria, permessa da Dio in alcuni casi per ragioni che egli solo conosce.
Questo secondo livello di azione si manifesta in svariate forme:
– come disturbi fisici o esterni, come si può costatare in alcuni fenomeni delle vite dei santi, o infestazioni locali su case, oggetti o animali;
– come ossessioni personali, ossia pensieri o impulsi che gettano in stati di prostrazione, disperazione o tentazione di suicidio;
– come vessazioni diaboliche corrispondenti a disturbi e malattie che arrivano a far perdere la conoscenza, a compiere azioni o pronunciare parole in odio a Dio, a Gesù e al suo Vangelo, a Maria e ai santi;
– come possessione diabolica, ossia come presa di possesso del corpo di un individuo a opera del demonio, il quale lo fa parlare o agire come vuole, senza che la vittima possa resistere; è chiaramente la situazione più grave.
Il Vangelo parla della possibilità di una presenza diabolica nell’uomo: il soggetto che ne è vittima diventa come una “casa” di cui il nemico ha preso possesso (cfr. Mc 3,22-27); e descrive interventi di liberazione da situazioni di questo genere operati da Gesù. Per quanto di difficile interpretazione non si può pensare che simili interventi siano da comprendere tutti e sempre come risposta a situazioni di dissociazione psicologica e di isterismo.A meno di ritenere che Gesù sia stato vittima di una superstizione primitiva, non sembra si possa accettare che il “tu” che egli usa nei suoi esorcismi (ad esempio in Lc 4,35; 8,30-33) sia un’espressione meramente astratta, designante un “nulla”. Va tenuto in considerazione, peraltro, che Gesù interviene non solo sulla possessione di ordine fisico, ma anche su quella di ordine morale”.
“Per quanto sia difficile discernere i confini tra situazioni psicotiche e situazioni di effettivo influsso demoniaco non si può in nessun caso  sottovalutare la gravità della sofferenza di quei fedeli che si sentono vittime di simili fatti. Né ci si può limitare a generiche o spicciative condanne”. La chiesa comprende la sofferenza di questi fratelli e assume “un atteggiamento di umana comprensione e di aiuto, evitando sia ogni eccesso di razionalismo o di freddo distacco che ogni forma di fideismo o di ingenua credulità”.
Quanto ai motivi per i quali Dio può permettere la possessione e gli altri disturbi, la Conferenza episcopale toscana fa menzione di “alcuni, senza pretendere di svelare il mistero delle giuste deliberazioni divine:
– per manifestare la sua gloria (nel costringere il demonio, per bocca dell’indemoniato, a confessare la divinità di Cristo o la gloria di Dio);
– per punire il peccato o correggere il peccatore;
– per istruirci e richiamarci alla lotta contro satana, alla preghiera e alla conversione”.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice che “la permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma noi ‘sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio’ (Rm 8,28)” (CCC 395).

Ti ringrazio per il quesito. Ti saluto, ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo