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Quesito

Carissimo Padre,
Le vorrei rivolgere una domanda che da qualche tempo mi entra spesso in testa.
Cosa pensa della fine del mondo prevista per il 2012?
La parte razionale della mia mente mi ripete che è una mossa pubblicitaria per vendere libri e film, che è successo tante volte in passato che uomini prevedessero l’Assunzione, per fortuna senza successo, ma vorrei una risposta per la mia parte religiosa.
Grazie in anticipo e cari saluti


Risposta del sacerdote

Carissimo,
penso anch’io che dietro a certe trovate vi siano interessi economici. E per questo mi compiaccio della tua capacità critica.
Volentieri ti riporto quanto la teologia pensa sulla fine del mondo.

1. La fine del mondo coincide con il ritorno di Cristo sulla terra e con il giudizio universale.
San Tommaso, di cui celebreremo la festa venerdì prossimo (28 gennaio), dice che “il potere giudiziario di Cristo richiede alcuni indizi capaci di ispirare rispetto e sottomissione.
Perciò la venuta di Cristo giudice sarà preceduta da molti segni: affinché i cuori degli uomini per questi segni premonitori si sottomettano al giudice venturo e si preparino al giudizio (Supplemento alla Somma teologica, 73, 1).
Penso che San Tommaso desuma la necessità di questi segni da quanto il Signore stesso dice nel Vangelo di Matteo: “Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce,gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli” (Mt 24,29-31).

2. I segni che il Signore ci dà sono di tre tipi.
Il primo riguarda gli sconvolgimenti nel mondo e le tribolazioni: “Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori. Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine” (Mt 24,6-14).
Ma ecco il commento di san Tommaso: “Ma non è facile sapere quali saranno questi segni.
Perché i segni descritti nel Vangelo, come nota S. Agostino, si riferiscono non solo alla venuta di Cristo e al giudizio finale, ma anche alla distruzione di Gerusalemme ed alla venuta continua con la quale Cristo assiste la sua Chiesa.
Cosicché, com’egli dice, se si studia bene la questione, è probabile che nessuno dei segni descritti si riferisca all’ultima venuta; perché i segni di cui parla il Vangelo, come le guerre, gli spaventi e simili, ci furono sin dalle origini del genere umano; a meno che non si dica che in quel periodo essi aumenteranno.
Ma rimane sempre incerto in quale misura il loro aumento voglia significare l’imminenza del giudizio” (Supplemento alla Somma teologica, 73, 1).?

3. Il secondo segno è dato dall’apostasia generale e dalla venuta dell’anticristo.
San Paolo, ma non solo lui, ne parla esplicitamente.
Ecco che cosa scrive: “Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia e dovrà esser rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio” (2 Ts 2,3-4).
Circa l’apostasia: la Bibbia di Gerusalemme dice che qui Paolo allude ad un’apostasia (che significa secessione, defezione) di carattere religioso. E più precisamente al fatto che ci sarà un abbandono della fede.
Giovanni Paolo II ha detto che in Europa oggi assistiamo ad una apostasia silenziosa.
Circa l’anticristo, colui che si contrappone, sempre la Bibbia di Gerusalemme dice “l’apostasia sarà causata da un personaggio che porta tre nomi e si presenta come il grande nemico di Dio.
È l’empio (uomo iniquo) per eccellenza, alla lettera «l’uomo dell’empietà»;
l’essere destinato a «perdersi», alla lettera «il figlio della perdizione»;
l’avversario di Dio, descritto qui in termini che si ispirano a Dn 11,36.
Nella tradizione cristiana, influenzata da Daniele, questo avversario riceverà il nome di anticristo (cfr. l Gv 2,18; 4,3; 2 Gv 7).
Appare come un essere personale, che si rivelerà alla fine dei tempi (mentre satana, di cui è lo strumento, agisce da ora nel «mistero»), esercitando contro i credenti un potere persecutorio e seduttore (Mt 24,24; Ap 13,1-8), per l’ultima grande prova cui metterà fine il ritorno del Cristo.

4. Il terzo segno è dato dall’annuncio del Vangelo a tutto il mondo e dalla conversione in massa del popolo d’Israele.
Ne parla ancora San Paolo e in termini espliciti.
Eccoli: “Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l’indurimento di una parte di Israele è in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. Allora tutto Israele sarà salvato” (Rm 11,25-26.)
“Fino a che saranno entrate tutte le genti”: viene interpretato come annuncio del Vangelo fatto a tutto il mondo.
Per “l’indurimento di una parte di Israele” va notato che molti tra gli ebrei accolsero Cristo e credettero in lui. Una parte invece è rimasta ostinata. E lo rimarrà fino a quando a tutte le genti sia predicato il Vangelo.
Allora anche quelli che erano rimasti ostinati, aderiranno a Cristo.

5. Possiamo dire che almeno il terzo segno non si è ancora realizzato e niente lascia presumere una conversione in massa degli Ebrei.
Per cui certamente Cristo tornerà sulla terra e il mondo finirà. Ma il suo ritorno non sembra imminente.
Non mi pare che si siano realizzati tutti i segni premonitori della fine.

6. Inoltre il ritorno di Cristo avverrà all’improvviso.
L’ha detto Cristo stesso in maniera molto chiara: “Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: E’ là, non ci credete. Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco, io ve l’ho predetto.
Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: E’ in casa, non ci credete. Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo” (Mt 24,23-27).

7. Con questo il Signore ci ammonisce ad essere sempre pronti, obbedienti ai comandamenti, in stato di grazia.
La fine di ciascuno di noi probabilmente è più prossima della fine del mondo. E può avvenire all’improvviso.
Chissà quanti di quelli che si domandano se il mondo finirà nel 2012 moriranno invece nel 2011!
Dice Gesù: “Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà” (Mt 24,44).
E ancora: “Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l’uomo potrà dare in cambio della propria anima?” (Mt 16,26).

8. Cerchiamo pertanto di essere sempre rivestiti della grazia santificante, perché senza di essa non si entra in Paradiso.
Che non capiti di essere trovati impreparati al momento del nostro incontro con Lui!
Perché se ci trova sprovvisti della veste nuziale (la grazia), ci verrà detto quanto si legge nel Vangelo: “Amico, come hai potuto entrare qui senz’abito nuziale?” (Mt 22,12).
Che non vengano riferite a noi le altre parole che si leggono subito dopo: “Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti” (Mt 22,13-14).

Ti assicuro volentieri la mia preghiera e il mio ricordo nella S. Messa perché tu possa essere sempre pronto, conservarti in grazia e attendere serenamente l’incontro definitivo col Signore perché possa portarti con sé in paradiso.
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo