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Quesito
Rev. padre Angelo,
le scrivo questa mail perché mi trovo in una situazione a dir poco disperata.
Tutta la mia vita spirituale è a rotoli, sono pieno di peccati, ma specialmente non riesco a liberarmi del peccato dell’impurità esercitato da solo e talvolta anche no, e purtroppo in una maniera non naturale.
Vivo da infelice, vivo come un morto in terra, passando di peccato in peccato, senza sentire più niente nel cuore, se non la disperazione, e questo stato peggiora sempre più; neanche dopo la Confessione mi sento sollevato, se non dopo quei 10 minuti di benessere interiore.
Spero che Dio mi perdoni, perché in questo stato impenitente e ormai raffreddato nell’ostinazione rischio di andare all’inferno. Lo so, e la cosa brutta è che non mi smuove nulla dentro.
Grazie della pazienza, Padre, le auguro il meglio.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. hai bisogno di una cosa sola: di imparare ad amare il Signore.
La nostra vita affettiva è tutta una questione di amore, ma di vero amore, di dono.
Quando sopraggiunge la tentazione dì al Signore: Gesù vi rinuncio, perché ti amo.
2. Ai nostri atti di amore Dio risponde con amore.
Ti accorgerai che il suo amore è diverso dal nostro perché sentirai subito invadere la tua anima e il tuo corpo dalla sua presenza.
3. Quando il giovane curato d’Ars fu chiamato dal vicario generale della sua diocesi per ricevere la sua destinazione, si sentì dire: “Ad Ars c’è poco amore di Dio. Voi glielo porterete”.
4. Anch’io dico a te la stessa cosa: porta, anzi, introduci l’amore di Dio nella tua vita.
Allora comincerai a sentire qualcosa secondo la promessa fatta da Gesù: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23).
5. Le tentazioni continueranno ad essere tante. Ma ancora più grandi devono essere i tuoi atti di amore per il Signore.
Verrebbe quasi da dire: tentazioni, vi attendo perché voglio amare il Signore, voglio dirglielo con atti concreti, conservando la purezza del corpo destinato a custodire la presenza più bella e più dolce, quella di Dio che vi abita mediante la grazia santificante.
6. Comincia subito col fare così: tira fuori la corona del Santo Rosario e recitalo chiedendo insistentemente a Maria di custodire puro il tuo cuore. Se non fai così, rimarrai sempre a terra.
Ricorda le parole di Dante: “Donna, se’ tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz’ali”. Come una colomba senza le ali non può alzarsi e volare, così anche noi siamo destinati a rimanere a terra se non ricorriamo a lei.
7. Cerca di inanellare un atto di amore di Dio dietro l’altro. È bello vivere così.
È bello vivere amando e ricevendo amore da lui.
È la nostra vocazione cristiana e di questa siamo chiamati ad esserne testimoni.
Non possiamo insegnare agli altri ad amare Dio se noi per primi non lo amiamo con gesti concreti.
Tra breve scenderò in Chiesa per celebrare la Santa Messa. Ti ricorderò al Signore perché ti trasformi conformandoti sempre di più a lui.
Ti auguro ogni bene. Continuerò a starti vicino con la mia preghiera.
Padre Angelo